Informazioni
Gruppo: Dead Moons Grey
Anno: 2008
Etichetta: Self Released
Autore: Mourning
Tracklist:
1. Writhe
2. OEG
3. Hazard
4. Thirst For War
5. True Colors
6. Wait On
7. Ferry Man
8. Sad Hollar
9. Ashe Tuesday
10. Searchin’
DURATA: 57:47
I Dead Moons Grey sono una band proveniente dal Tennessee informazione che seppur di poco conto è invece molto importante per descrivere il loro sound che pesca a piena mani dal sud afoso degli Stati Uniti, la loro musica nasce e si evolve grazie alle radici blues e southern rock metallizzate ed arricchite da influssi heavy, lo definiscono “True Appalachian Metal” e mai nome fu più indovinato.
La band anche se al primo lavoro è già ben rodata, è da un po’ che si muove in terra natia fra show, radio e interviste e quindi ormai ben incastrata nel sistema, quello che mancava era produrre un disco che creasse le possibilità per una diffusione maggiore della loro proposta.
E’ arrivato anche questo e non ha deluso le aspettative, dieci brani possenti e corposi, giostrano le dosi di una o più influenze all’interno di ognuno d’essi riuscendo a non essere scontati, chiamano in aiuto le loro radici e un attimo dopo mettono in mostra una tecnica degna di formazioni ben più conosciute e rodate.
Molti quando pensano al southern si ricollegano ai Black Label Society, sì in parte deriva anche da lì ma c’è davvero tanta carne al fuoco, i vari episodi sono dotati di una carica e di un feeling terreno fortissimo, l’arma in più è la voce di Marcus che rimanda in maniera palese al mitico Glenn Danzig dei tempi migliori (senza sottovalutare alcune fasi in cui spunta Maynhard dei Tool).
Il ricamo chitarristico è di prim’ordine, gli assoli ben studiati e impostati, la batteria sa quando pestare con violenza e quando divenire un accompagnamento dinamico e ispirato coadiuvata da un basso vibrante e deciso.
Il quartetto vincente “Hazard”, “Thirst For War”, “Wait On” , “Sad Hollar” dà una prospettiva complessiva di ciò che questa band offre, con l’aggiunta di “True Colors” una semi-ballad dal retrogusto dolciastro accattivante e la conclusiva cavalcata melodica “Searchin”.
Una realtà interessante, da seguire e che può vantare un target d’ascoltatori ampio viste le sue sfaccettature seppur legate ad uno stile che rimane ancorato ad un metal classico anche se riletto in chiave moderna.
Andare alla scoperta dei territori del sud degli USA? Perchè no?
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