Gruppo: Legions of Crows
Anno: 2009
Etichetta: Self Released
Autore: Mourning
Tracklist:
1. Dull Grey
2. Legions of Crows
3. Defecate
4. Genital Torture
5. Coventry Carol
6. Hand Of Doom (Black Sabbath Cover)
DURATA: 45:35
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Cinque tracce più una cover dei maestri Black Sabbath compongono la scaletta di “Cacophonous Aural Wickedness”, un demo che mostra come la melodia si possa fondere con una certa necro/morbosità del genere creando un vero e proprio alone scuro che si spande a ogni nota che viene scandita.
Il minimalismo dei tappeti di tastiera, il riffing polveroso e cinereo fanno sì che brani come l’opener “Dull Grey” e “Legions Of Crow” prendano forma e s’impongano all’orecchio dell’ascoltatore.
“Defecate” e “Genital Torture” con le loro brevi accelerazioni e la voce deviata sono quelle più orientate verso la definizione “black” impreziosite da belle intersezioni pianistiche, semplici ma efficaci.
L’intro organistico di “Coventry Carol” è solenne, pochi secondi appena ma indovinati, mutano riprendendo lo stile sinora portato avanti, Herod è un buon chitarrista heavy, si sente chiaramente che il tutto è così naturale e spontaneo nello scorrere dei suoi riff, trovare come ospite Paul Di Anno che si cimenta in una prova vocale di tutto rispetto donando enfasi e ancor più richiamo a un brano già valido di per sè è lieta sorpresa.
Chiude il platter una cover dell’immortale “Hand Of Doom” dei Black Sabbath di “Paranoid”, ben eseguita e impersonificata ma che non può competere con l’originale, tirando le somme e tenendo conto che il materiale registrato in “Cacophonous Aural Wickedness” è la risultante di appena sei mesi di collaborazione fra i due musicisti non possono che ritenersi soddisfatti, non ci sono grosse pecche, la batteria per quanto non sia reale ma programmata è adattata bene, i solos brevi che son stati inseriti danno quel tocco heavy in più, l’unica cosa che poteva esser curata meglio è la produzione non troppo precisa e che ogni tanto rende farraginoso l’ascolto nelle parti più veloci ma va anche bene così magari a qualcuno piacerà pure, non mi dilungherò oltre, le parole non potranno mai sostituire l’on air, perchè non dargli una possibilità?