lunedì 31 gennaio 2011

BUFFALO GRILLZ - Grind Canyon


Informazioni
Gruppo: Buffalo Grillz
Anno: 2010
Etichetta: Gangstaparadice Rec.
Contatti: www.myspace.com/buffalogrillz
Autore: Mourning

Tracklist
1. Il Grind E' Servito
2. Cous Cous Clan
3. Elisir
4. Part I: The Birth
5. The Bossa Anova
6. Grindasia
7. Part I I: The Life
8. Grind Canyon
9. Fisting Daisy
10. Veni Vidi Grindi
11. New World Disagium
12. Graind Raccordo Anulare
13. Part I I I: The Death
14. Il Lago Dei Cinghi
15. Grind Magne
16. Grind Gala
17. No Mastino No Grind

DURATA: 29:15

Il grind italiano può vantare una nuova superband: i Buffalo Grillz.
Il progetto, che vede muoversi figure note dietro questo monicker, ha rilasciato quest'anno il primo album dal titolo ironico "Grind Canyon".
L'ispirazione degna delle migliori mangiate di bistecca gigante con contorno di patate ed ettolitri di birra che scorrono in stile fiume (e il disco meglio non poteva iniziare se non con un intro ispirato al famoso programma di Corrado "Il Pranzo E' Servito" qui rinominato "Il Grind E' Servito), è la componente ilare che viene a inserirsi su quella musicale di forte derivazione da act quali Napalm Death e Nasum, se non si fosse capito: "che la violenza sia con voi".
Enrico Giannone nel ruolo di "non cantante" vomitatore di cattiveria, "Cinghio" alla chitarra (Orange Man Theory), Gux al basso (Tsubo) e Mastino alla batteria (Dr. Gore) sono il quartetto che ci delizia con ventinove minuti di scellerata, incontrastata e irriverente follia inframezzata da stacchi e sample stravaganti e indovinati, impossibile ad esempio non godersi il cameo di Ken Shiro nell'apertura della titletrack o le note iniziali di "Fantasia" della Disney che danno il là alla corsa di "Grindasia".
Gli anni passano ma il vino buono invecchiando acquista qualità, Giannone dimostra di non aver perso smalto sfogandosi rozzo e imbastardito all'ennesima potenza, il nome di battaglia "Tombinor" è alquanto indovinato. Traccia dopo traccia è un delirio che si alimenta di grind potente e spaccacrani alternato a stacchetti demenziali, inaspettato s'incrocia lo strumentale country "Fisting Daisy", assurdo è l'intro di "New World Disagium" che ripesca dal dimenticatoio Ettore Andenna e i suoi "Giochi Senza Frontiere" per non parlare della successiva "Graind Raccordo Anulare" che fra passaggi di F.1 e un muro sonoro devastante non mi avrebbe sorpreso se avesse citato anche il mitico Corrado Guzzanti e la sua opera musicale sul raccordo capitolino e una "Veni Vidi Grindi" che inserisce nel capiente calderone pure una sottile vena hard rock, non si son fatti mancare proprio nulla.
Tralasciando però la parte più divertente, il lavoro strumentale fa sul serio, spingono a manetta, Cinghio inanella riff a macinare, Gux trova anche il modo di metter fuori la testa con brevi parti in cui le linee diventano prominenti e Mastino, beh che cosa dovrebbe fare se non sfruttare il suo nome non mollando mai la presa e infilando una serie di bordate sul rullante talmente impazzite da squartare un bufalo (e qui la carne dell'animale sarebbe ben sfruttata).
Prodotto dallo stesso Giannone e Cinghio, finito nelle sapienti mani prima di Stefano "Saul" Morabito nei Cellar Studio dov'è avvenuto il mix e affidato poi per il master a un signore che non ha bisogno di presentazioni, Scott Hull (Agoraphobic Noose Bleed ed ex Anal Cunt), "Grind Canyon" suppongo sia ancor più adatto alla visione live, su disco la band fornisce un'ottima compagnia sia in quanto a musica, sia per l'aspetto legato a un puro intrattenimento, certo è che se aveste bisogno di sfogarvi e ritrovare il sorriso, i Buffalo Grillz di sicuro stanno dalla vostra parte.

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