lunedì 24 gennaio 2011

WINDBRUCH - Collision Of The Worlds


Informazioni
Gruppo: Windbruch
Titolo: Collision Of The Worlds
Anno: 2009
Provenienza: Russia
Etichetta: Sun & Moon Records
Contatti: myspace.com/windbruch
Autore: M1

Tracklist
1. Day I (With The Sunrise)
2. Day II (Inhale - Exhale)
3. Day III (Onslaught)
4. Day IV (On The Edge)
5. Day V (She Is Forgotten)
6. Day VI (Collision Of The Worlds In Your Mind)
7. Day VII (Stairway To Heaven)
8. Traccia bonus cover

DURATA: 43:16

Debutto discografico per la one-man band russa Windbruch guidata da I.O., le otto tracce di "Collision Of The World" (la tracklist nel retro di copertina ne conta solamente sette, l'ultima è una bonus track "nascosta") vedono delinearsi un suono che prende le mosse dal depressive black metal per poi attenuare e ridimensionare la componente grezza, messa da parte in favore di una discreta potenza del suono ma sopratutto di un approccio fortemente malinconico e struggente. Solamente la prova vocale mantiene i connotati del tradizionale suicidal, lo scream, quasi un ringhio, distante e sofferto, però è presente solo in alcuni frangenti.

I numerosi campionamenti di rumori ambientali quali il frinire dei grilli ("Day V"), il battere della pioggia e il rombo del tuono ("Day III") contribuiscono a rafforzare l'atmosfera di stampo naturalistico e piuttosto intimo nel quale si collocano i vari passaggi acustici e le melodie angosciose e talvolta rassegnate. Melodie che risentono anche dell'influsso post rock presente in band quali gli Svarti Loghin, come è evidente nella seconda parte di "Day II".

Per apprezzare un'opera come "Collision Of The Worlds" è necessario, una volta di più, entrare in sintonia emotiva con le note e possedere un animo capace di essere toccato dai paesaggi incantevoli e dalle meraviglie che la natura offre. D'altronde lo stesso booklet, ricco di suggestive e incantevoli immagini, ci informa che quello che stiamo ascoltando "It's an album about dreams, desires and otherwordly feelings". Per questo motivo probabilmente si potrà sorvolare ad esempio sull'eventuale carenza di varianti ritmiche proposte dalla batteria, talvolta troppo minimale e ripetitiva nonchè poco organica a livello di suoni e forse leggermente fredda, problema il primo che si può riscontrare in numerosi progetti solisti.

A livello stilistico/compositivo il disco si mostra onesto, semplice e diretto, è stata imboccata una direzione abbastanza personale ed esistono i margini di miglioramento per realizzare pezzi ancora più convincenti. Astenersi però amanti del rozzo e dello sguaiato a tutti i costi.

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