lunedì 17 gennaio 2011

HIEROPHANT - Hierophant

Informazioni
Gruppo: Hierophant
Anno: 2010
Etichetta: Demons Run Amok
Contatti: www.myspace.com/hierophantkvlt
Autore: Dope Fiend

Tracklist
1. Hermetic Sermon Pt.1 (Expectatio)
2. I Am I, You, Nobody
3. As Kalki
4. Mother Tiamat
5. Lambgoat
6. We Know Love
7. Abissus Abissum Invocat
8. Ten Thousand Winters
9. Hermetic Sermon Pt.3 (The Last Realization)

DURATA: 35:02



Il termine "ierofante" deriva dal greco ed è utilizzato per descrivere un personaggio che detiene il potere, soprattutto in campo religioso. Storicamente infatti gli ierofanti erano dei sacerdoti dell'antica Grecia, detentori dei misteri del culto di Cerere Eleusina.
Proprio da qui prendono il loro nome gli Hierophant, formazione proveniente da Ravenna che, ammantandosi appunto di questa aura sacrale, dona vita a un rituale sonoro che costituisce l'omonimo debutto di questa giovane band.
Il disco si presenta proprio come un rito, un viaggio di cui gli strumentisti si fanno accompagnatori ed artefici. Le sensazioni evocate sono molteplici, come lo sono gli stili e le influenze che vanno a comporre questo lavoro. Si passa attraverso deviate atmosfere post-metal di band quali Isis, Neurosis e Cult Of Luna intrecciate con sfuriate derivanti dalle fazioni più oltranziste dei movimenti Hardcore e Crust Punk come Integrity (non è certo un caso che in "As Kalki" sia presente Dwid Hellion come guest), Tragedy e His Hero Is Gone arrivando ad avere anche picchi derivanti da uno spettro emozionale prettamente Black Metal.
Ciò che colpisce maggiormente di questa proposta è la grande coesione sonora raggiunta tra i vari elementi; il mood pesante e oscuro generato dalle strumentazioni si articola attraverso momenti carichi di nervosismo e rabbia che si distendono in parti più calme e riflessive, comunque sempre accompagnate da quell'alone di fondo malvagio e ribollente di insanità. I riff sono isterici e minacciosi sorretti da un basso e una batteria insofferenti, alla costante ricerca dei punti deboli e molli in cui affondare la lama rovente mentre il largo uso fatto dei feedback amplifica l'aura strisciante e opprimente che avvolge durante l'ascolto.
Le nove canzoni che compongono il platter sono ben calibrate ed equilibrate, studiate appositamente per immergere l'ascoltatore in questa dimensione negativa e ricolma di rigurgito. Tracce cadenzate e viscerali come l'opener "Hermetic Sermon Pt.1 (Expectatio)", "I Am I, You, Nobody" e "Mother Tiamat" si contrappongono efficacemente alla violenza scatenata di episodi come "Lambgoat" e "Abissus Abissum Invocat", creando una sensazione d'insieme di armonioso contrasto tra due differenti facce della stessa follia.
Non è possibile comunque elevare brani al di sopra di altri, in quanto questo platter va vissuto come un unico viaggio alla scoperta di una dimensione nera e corrotta alla quale non è possibile scampare, ma soltanto imparare a conoscerla e rispettarla attraverso tutto il dolore che verrà inflitto alla sventurato visitatore.
Insomma, questo è un lavoro davvero meritevole, pieno di passione e ricolmo di feeling nei confronti di chi sa entrarvi in contatto. Inoltre vorrei sottolineare che è un debutto e che i ragazzi hanno bisogno di tutto il supporto possibile, quindi passate sul loro space, non si incazzeranno di certo se chiederete loro una copia di questo bellissimo disco.

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