Informazioni
Gruppo: Dark Fury
Titolo: W.A.R.
Anno: 2012
Provenienza: Wroclav, Polonia
Etichetta: Lower Silesian Stronghold
Contatti: trueunderground.cba.pl - thepaganfront.com
Autore: Bosj
Tracklist
1. Steel Centurion
2. W.A.R.
3. The Cleansing
4. Prepare For War
5. The Storm
6. The Plague
DURATA: 32:32
Come sempre in questi casi, si tratta di "materiale che scotta", che solo per il fatto di esistere indigna e fa scalpore tra i perbenisti. Ora, ci tengo a precisare che questa (e tutte quelle che l'hanno preceduta e la seguiranno in futuro) è una recensione musicale, con nessun intento politico, nessuna adesione né rifiuto per alcuna ideologia, quale che sia. Per cui non indispettitevi, perchè in questo articolo si parla di un disco che s'intitola "W.A.R.", dove "W.A.R." sta per "We Are Racist"; in questo articolo si parla di un disco che, nella più assoluta coerenza black metal, punta all'odio, alla distruzione e all'annichilimento. L'unica differenza rispetto al "solito" black è che qui, anzichè predicare la disfatta del credente religioso, si predica la disfatta del diverso ceppo razziale, a favore della supremazia ariana. Oltre alla disfatta del credente religioso, ovviamente.
Ma davvero qualcuno, nel 2012, ha bisogno di una presentazione della musica e del messaggio del trio polacco? Ne dubito fortemente, per un preciso motivo: chiunque sia interessato a certe frange musicali dichiaratamente estreme non può non essere quantomeno consapevole dell'esistenza del combo di Wroclav, d'altra parte coloro che non seguono determinati ideali difficilmente sentiranno il bisogno di entrare in contatto con quanto prodotto da K. e compagni.
"W.A.R." è la nuova marcia della falange Dark Fury, edito dalla conterranea e piccola ma "dedicata" Lower Silesian Stronghold, che poco aggiunge e nulla toglie a quanto detto dal gruppo nei suoi ormai tre lustri di carriera.
Ritroviamo in questa mezz'ora tutta la cattiveria, la malvagità e la compattezza del riffing spesso e quadrato che da quindici anni milita nella scena dell'Europa continentale e non solo. I sei brani hanno durata altalenante, si va dai due di "Prepare For War" agli oltre otto di "Steel Centurion", ma non deviano dal percorso: mid-tempos con l'occasionale accelerazione, suoni pastosi, chitarra sporca e massiccia, urla che trasudano odio, schifo e disgusto. E tanto, tantissimo desiderio di belligeranza, di dimostrare questo disgusto sul campo di battaglia, nel sibilare dei proiettili, nel sangue dei caduti.
L'incedere marziale dei brani è inarrestabile; il loro passo, cadenzato e mai concitato, lascia intendere che nulla potrà rallentarne l'avanzata.
Le luci della battaglia si profilano all'orizzonte, e il Centurione d'Acciaio guida le sue legioni contro i barbari colorati, per mondare l'Europa della feccia che la infetta e distruggere i falsi dei. Le falangi marciano...