domenica 11 novembre 2012

KRAKOW - Diin


Informazioni
Gruppo: Kraków
Titolo: Diin
Anno: 2012
Provenienza: Norvegia
Etichetta: Dark Essence Records
Contatti: facebook.com/krakowband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Hymn To The Winds
2. Future Past
3. Termination Of Origin
4. Mound
5. Mark Of Cain
6. Possessed
7. Into The Distant Sky
8. Omen
9. Sense Of Space

DURATA: 53:10

I norvegesi Kraków me li ero persi per strada, lo so, è impossibile seguire tutto e tutti e qualcosa rimane sempre indietro, però di questi ragazzi avevo sentito parlare bene, adesso leggo in giro sulla rete che andranno in tour con gli Enslaved. Intanto è da poco uscito il loro secondo album "Diin" sotto Dark Essence Records, il momento per avvicinarsi alla loro musica sembra proprio quello giusto.
L'etichetta stoner metal affibbiata alla band mi è sembrata alquanto limitata rispetto a ciò che il disco offre, già dai passaggi iniziali il combo scandinavo pare mettere in chiaro che chi si attendesse il sound desertico "metallizzato" rimarrebbe deluso, le atmosfere sono decisamente differenti, c'è una chiara parvenza post unita a una componente psichedelica anni Settanta dirompente. Intendiamoci, siamo in un territorio che ingloberebbe idealmente formazioni come Mastodon, Isis, Hawkwind e azzarderei echi Pink Floyd, più un altra decina di nomi a vostra scelta.
Ovviamente il livello di fattore "stoned" è alto, il cervello è piacevolmente costretto a piegarsi ai voleri di una tracklist che evidenzia delle strutture che si alimentano di dissonanze, di fraseggi a ciclo-continuo, di accelerazioni impenitenti e dinamiche evolutive che ravvivano o smorzano l'incedere, fornendo all'album un andamento frequentemente altalenante nel quale si rivela importante il ruolo del cantante René Misje che amplifica quell'impressione di vagare attraverso più dimensioni generata dall'attitudine psych dei brani. È bravo a diversificare la sua prestazione, il taglio delle linee vocali cambia con discreta frequenza e non rinuncia ad attaccare.
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un disco che non è valido solo per ciò che è, mette sul piatto della bilancia infatti soluzioni di per sé alquanto note, è però il modo in cui lo fa a garantirgli una più che discreta scorrevolezza e un bilanciamento fra parti atmosferiche e aggressività che a volte conduce a strettoie buie e cariche di fascino (si vedano a questo proposito episodi quali "Possessed" e "Into The Distant Sky"), altre a perdersi dietro una scia strumentale pesante, persuasiva nell'annidarsi contorto dei synth. C'è un qualcosa che incanta in "Mark Of Cain" così come del resto è intrigante la facilità con la quale si snoda la lunga e sentita esecuzione di "Mound".
I Kraków i mezzi per interessare patiti di stili differenti, ma in più di una occasione affini per le capacità oniriche e comunicative in loro possesso, li hanno e la produzione dei Duper Studio affidata alle mani di Iver Sandøy (Enslaved, Trinacria e Emmerhoff & The Melancholy Babies), eccellente nel garantire una raffigurazione ideale ai vari strati musicali che si sorreggono l'uno sull'altro, garantisce quel quid in più per ciò che concerne doti quali solidità ed efficacia.
Se proprio un difetto lo si deve trovare, "Diin" paga la pecca di avere come data anagrafica di rilascio il 2012 e una durata totale che probabilmente un po' ne diluisce gli effetti, nel complesso però è un lavoro che avrà vita facile all'interno delle playlist e degli stereo degli appassionati di questo tipo di uscite.
Non lo so se col passare degli anni diverrà un disco di riferimento, se riuscirà a entrare nella vostra testa come ha fatto con la mia, posso assicurarvi però che i valori espressi dalla band sono alti e un monicker che produce musica di qualità va seguito, i Kraków lo sono.

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