Informazioni
Gruppo: Demorian
Titolo: Excerpt From A Diary
Anno: 2012
Provenienza: Svezia
Etichetta: Satanica Productions
Contatti: demorian.se - facebook.com/pages/DEMORIAN/158270190873
Autore: Insanity
Tracklist
1. The Beginning (Intro)
2. Excerpt From A Diary
3. Haunting My Love
4. Bio-Robots
5. Hospital Number 6
6. After Disaster
7. Hospital Number 126
8. Monsterous Sea
9. XII
10. Outro
11. Emily (2012 Version)
DURATA: 34:33
Non è certo una novità che molte band, con il passare del tempo, modifichino radicalmente il loro stile suonando del tutto diverse dagli inizi: abbiamo l'esempio evidentissimo degli Ulver, ma potremmo parlare anche dei Darkthrone e dei Satyricon, o di molti altri nomi. Oggi tratteremo il caso dei Demorian, actsvedese inizialmente dedito ad un Black Metal dalle tinte vagamente Pagan che in tempi recenti ha deciso di dare una svolta netta al proprio sound. La strada intrapresa in "Excerpt From A Diary" avvicina questo combo a sonorità che prendono un po' dal Gothic e un po' dall'Industrial, evitando di scadere nei clichè e nelle "commercialate" che entrambi i generi, purtroppo, troppo spesso ci propongono; la musica del duo ha infatti mantenuto una certa durezza alla propria base, segno che non c'è alcuna intenzione di indebolire la proposta, diventando però più personale. Ci troviamo comunque davanti a musica che sa creare atmosfera, il disco mostra nei suoi primi passi accenni dolci con le accattivanti melodie di pianoforte e chitarra della titletrack e "Haunting My Love", brano sognante caratterizzato da un intreccio tra clean e harsh vocals riuscitissimo. Si passa poi a qualcosa di più duro, "Bio-Robots" è molto meccanica e industriale nelle ritmiche e nei synth elettronici che qua e là fanno la loro comparsa; "Hospital Number 6" ed "Hospital Number 126" ci riportano in qualche modo agli albori dei Demorian, le influenze Black si sentono soprattutto nelle parti più tirate ma vengono infarcite di Gothic nella prima e di Elettronica nella seconda, è come se avessero sdoppiato un brano per mostrarci entrambe le facce della medaglia. Avvicinandosi al finale si ritorna su lidi più evocativi con "Monsterous Sea" e "XII", episodi relativamente lenti (specialmente il secondo) che conducono all'outro del disco a cui segue una nuova versione di "Emily", vecchio brano della band rivisitato nello stile attuale.
Pur non inventando niente "Excerpt From A Diary" è un album strano, complici una qualità di registrazione certamente non perfetta ed una drum machine che non nasconde la propria natura non-umana ma anzi ne fa un punto di forza. L'uso degli effetti è buono, sia sulle voci, che nelle fasi più estreme risultano davvero demoniache, che nella creazione di atmosfere in sottofondo a supporto dei riff delle chitarre, principalmente improntati sulla melodia. Probabilmente questo è un album che passerà abbastanza inosservato (specialmente qui da noi) data la sua natura, purtroppo i vari generi da cui prende ispirazione seguono trend diversi da ciò che viene proposto in questo lavoro. Un album per pochi insomma, l'ennesima prova che le piccole realtà underground andrebbero seguite con più attenzione lasciando un po' da parte le mode del momento.