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lunedì 11 ottobre 2010AGNES VEIN - DualityInformazioni Gruppo: Agnes Vein Anno: 2010 Etichetta: Venerate Industries Contatti: http://www.myspace.com/agnesveinband Autore: Mourning Tracklist 1. Melkor 2. In Orbit With The Cosmos 3. Earendil 4. The Fall 5. Duality 6. Outro DURATA: 35:59 I greci Agnes Vein sono fra le più interessanti scoperte che il panorama doom/sludge ha partorito quest'anno. Il trio di Salonicco attivo dal 2001 dopo aver pubblicato due demo, "Of Chaos And Law" (2004) e "Duality" (2008), ridà vita a quest'ultima con una produzione meglio congeniata regalandoci un piccolo gioiello che emana luce scura. L'atmosfera ricreata dalle sei tracce è il punto di forza di un album che pur appartenendo come matrice al genere sopracitato possiede forti inclinazioni blackish, thrashy e psichedeliche avendo assorbito positivamente le influenze di formazioni come Bathory, ultimi Celtic Frost e Neurosis. L'incastro di tali derivazioni su basi degne dei migliori Electric Wizard e Ramesses ha dell'incredibile in quanto a dinamismo e potenza espresse, ad esse si aggiunge l'epica sensazione ricollegabile ai lavori di Quorton del periodo "Blood Fire Death"/"Hammerheart" e capirete che con tanta carne gustosa al fuoco si rischia un orgasmo musicale. I ragazzi si sono rivelati degli ottimi compositori capaci di gestire e coniugare i vari flussi sonori che s'intersecano nei brani fornendo a ognuno d'essi una peculiarità precisa. L'opener "Melkor" è caratterizzata dalla prova vocale di Sakis, fantastico nel modulare la voce sfruttando melodia e aggressività su una base pesante e oppressiva, "In Orbit With The Cosmos" possiede un incendere in slow motion acido e lo scream dilaniante mantiene vivo quell'alone sinistro che l'aura black infonde al lavoro, in questo caso risultando come la più adatta, tendenzialmente opposta invece "Earendil" che con i suoi mid tempo grevi ma incalzanti cambia di netto il passo. Non conoscono staticità né punto morto, la musica è avvolgente e si slancia approfittando di tutte le risultanti possibili per dar un continuo che non rappresenti una copia del precedente atto, "The Fall" trova casa nel periodo conclusivo della carriera Celtic Frost ("Monotheist") e quasi come conseguenza nel progetto successivo di Tom. G. Warrior, i Triptykon, dove movenze pachidermiche si fondono con un quantitativo spropositato di atmosfera plumbea, "Duality", la titletrack del disco, chiama in causa in maniera quasi sfrontata i Bathory, black derivante dalla prima orda nera con una prestazione del trio stellare, Sakis infila l'assolo che non t'aspetti e l'euforia sale a tremila di botto lasciando alla "Outro", totalmente devota all'espressione conclusiva e ancora martellante del mood a tinte scure da cui l'album è intriso, di chiudere i giochi.. "Duality" è un disco particolare, un platter non catalogabile all'interno di un solo movimento musicale ma che facendo convivere più forme d'arte metal si esprime su alti livelli riuscendo a essere appetibile per più fasce d'ascoltatori. Acquisto caldamente consigliato. |
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