lunedì 4 ottobre 2010

CEBREN-KHAL - A Mass Of Despair


Informazioni
Gruppo: Cebren-Khal
Anno: 2010
Etichetta: BadMoodMan Music
Contatti: www.myspace.com/cebrenkhal
Autore: Mourning

Tracklist
1. Mortshaped
2. The Lunar Tragedy Act 1: The Parcae’s Night Is Sleepless
3. The Lunar Tragedy Act 2: Mouroir, Mouroir, Suis-je Le Plus Mort?
4. The Lunar Tragedy Act 3: Experience Of Downfall
5. Where All Faith Is Lost

DURATA: 37:43

Sono passati cinque anni da quando i Cebren-Khal diedero vita a una demo promettente dal titolo "Charon's Path", la formazione francese black/doom mi aveva lasciato dei buoni ricordi, è stata quindi una gradita sorpresa venire a conoscenza del fatto che fossero ancora attivi e che stessero per rilasciare il proprio debutto.
Il momento è arrivato e il disco è nelle mie mani, "A Mass Of Despair" incarna un ampio spettro di sonorità collegate al mondo dell'oscurità in genere, si va dalla claustrofobia del doom alla massiccia prestanza del death, alle sfuriate arrembanti condite da riff taglienti del black melodico, un trittico che riesce a racchiudere sotto la stessa cupola i nomi di Novembers Doom, Dimmu Borgir e Klabautamann venandoli di gotico per accentuarne la melancolia.
Il percorso non è quindi privo di fonte da cui attingere, c'è però da dire che le atmosfere che vengono messe in piedi vanno dal malinconico alla inquietante ma riuscendo a incidere al meglio solo nella parte centrale del platter composta dalla trilogia "The Lunar Tragedy".
Le tracce, che insieme raccolgono una durata complessiva pari a metà di quella del disco per intero, offrono la possibilità all'orecchio di confrontarsi con la proposta nelle sue sfaccettature rimarcando la buona prestazione da parte del cantante Yves.
La sua voce si adatta alle svolte intraprese dal pezzo proponendosi in growl, scream e brevi parti in pulito non eccelse ma che per fortuna non arrecano danni.
I Cebren-Khal in parte riescono a dare un senso al titolo scelto, ci sono dei momenti in cui la disperazione viene a galla prepotentemente, la fase finale di "Act 2" sembra invocare un pianto triste e suadente mentre "Act 3" spicca per le fluenti dinamiche che la fanno affondare in un mare grigio.
"Where All Faith Is Lost" rimane a mio avviso la migliore del lotto, impone all'animo una resa forzata dai tratti minacciosi intervallati da splendide aperture orchestrali, l'alternare bastone e carota ha un suo giovamento.
Ricapitolando abbiamo: chitarre pesanti, un bel tocco sinfonico, buone atmosfere e una produzione impeccabile che fa esplodere al meglio la furia della parte black ed evidenzia le melodie inquiete, ci si può anche ritenere soddisfatti di un "A Mass Of Despair" che, lungi dall'essere definito capolavoro, è una prova d'apertura dei giochi più che rispettabile.

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