Informazioni
Gruppo: Non Opus Dei
Anno: 2010
Etichetta: Witching Hour Productions
Contatti: www.myspace.com/nonopusdeipoland
Autore: Mourning
Tracklist
1. Woda Dla Umarlych
2. The Prisioner Of The Worlds
3. Demon Nietzschego
4. Dark Nebula
5. Przystrojona Sloncem
6. Death Hussar Legions
7. Point Zero
8. Galaxy In Her
9. Until The Wheel Stops
DURATA: 31:54
La scena polacca è una di quelle che da sempre seguo assiduamente e con molto piacere, i Non Opus Dei ne fanno parte e negli anni andati la formazione black mi ha anche regalato qualche discreto sussulto.
Nel recente passato (appena tre anni fa) con "Costant Low" la band aveva sfornato un lavoro che non mi faceva gridare al miracolo ma esponeva chiaramente di cosa fossero capaci, con l'ultimo partorito "Eternal Circle" la presa non è stata mollata ma bensì resa ancor più serrata.
Continuano a seguire la via intrapresa dai Behemoth, è un black/death sparato in velocità che però con le atmosfere in questo caso ha poco a che fare, l'unico sentore evidente purtroppo è meccanico, gelido che in alcuni episodi non dispiace ma esposto per tutta la durata, seppur breve, diviene un monocorde e a lungo andare con gli ascolti sterile attacco frontale.
Che sia voluto non c'è alcun dubbio, sono in giro dal 1997 e non essendo novellini sanno come muoversi, il sound e la produzione pulita in cui la batteria spicca per potenza accompagnata costantemente da un double bass ficcante non bastano però a coprire una mancanza di varianti che fanno filare il disco liscio sì ma con pochi passaggi davvero memorabili.
I momenti più alti del platter vengono toccati in "Przystrojona Sloncem" dove palesemente si fanno vivi i Morbid Angel e i ritmi si prendono in parte una pausa dalla costante corsa contro il nulla e "Death Hussar Legions" che sulla falsariga delle precedente sfrutta ancora l'influenza dei deathster floridiani e ridondanze a cascata.
Tolte queste due si possono menzionare "Demon Nietzschego" e "Dark Nebula" più per l'intento che per una composizione che si espone come già sentita più volte arrivando ad annoiare con "The Prisoner Of The Worlds".
E' un mezzo passo falso questo "Eternal Circle", da gente che ha partorito dischi in passato di stampo Bathory come "...Sem Al Diavol Va Porti Al Mal" e pur modernizzandosi sembrava non aver ceduto alle mode del momento ci si attende ben altro.
Se amate i platter che tirano dritto per dritto non avrete problemi a digerirlo, chi cercasse musica ferale ma al contempo atmosferica o un minimo ricercata ne stia accuratamente alla larga.