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lunedì 8 agosto 2011SNOWBLIND - Prisoners Of Planet EarthInformazioni Gruppo: Snowblind Titolo: Prisoners Of Planet Earth Anno: 2011 Provenienza: Grecia Etichetta: Sleaszy Rider Contatti: www.myspace.com/snowblindmetalband Autore: Mourning Tracklist 1. In The Name Of God 2. Prisoners On Planet Earth 3. Diva (Nightfall cover) 4. Human God 5. The Road Has No Name 6. Wake Up You Sleeping Giant 7. Love Is A War 8. Forever Strong 9. Macedonia (Forever Child Of Greece) 10. Life And Death 11. Modern Killer 12. We Are The Future DURATA: 53:01 Gli Snowblind non sono certo dei novellini, la formazione greca che vede al suo interno due ex membri dei Nightfall, Mike Galiatsos e Jim Agelopoulos, non è però di quelle conosciutissime e a distanza di ben otto anni dall'ultima release, il terzo album "Lord Of My Fate", torna sulla scena con un nuovo lavoro intitolato "Prisoners Of Planet Earth". Il platter è decisamente indirizzato verso sonorità di stampo scandinavo, sin dalle note introduttive verrete avvolti da un'aura alquanto "nota" e malinconica che al sottoscritto ha portato anche un bel po' di tristezza per una delle band che ha adorato e adora ed ormai non esiste più: i Sentenced. Già, il sound e le atmosfere che i finnici ricreavano sono in parte riprese e assorbite dal combo ellenico che per impostazione del riffing, approccio vocale di Mike e la modalità in genere con cui si affaccia al genere gotico gode di parecchie affinità con quello che per anni ha contraddistinto la formazione guidata dietro al microfono in questa direzione da Ville Laihiala, non è quindi davanti a novità particolari o scelte inaspettate che ci si ritroverà. "Prisoner Of Planet Earth" si snoda in dodici tracce dal gusto Novanta, primi anni post Duemila con la titletrack, "Human God", "The Road Has No Name", "Love Is War", "Macedonia (Forever Child Of Greece)" (la più allentata e pesante del platter) e il duo posto in coda che vede susseguirsi "Modern Killer" e "We Are The Future". Sono tracce che si lasciano ascoltare con piacere, possiedono ritornelli accattivanti che ti rimangono in testa e che ti vien voglia di canticchiare ma come il buono è facile a vedersi, altrettanto semplice è accorgersi che in più di un'occasione le canzoni soffrono per una vocalità poco adatta nel momento in cui si richiede di alzare tonalità. La voce diventa quasi strozzata e sgraziata, effetto che sul lungo corso magari a molti non darà fastidio ma che forse sarebbe potuto essere evitato riadattando le composizioni in modo più incline alle corde di un Mike sin troppo sacrificato. Catchy, melodico, con dei buoni solismi al proprio interno e un omaggio al passato dei Nightfall con la cover di "Diva", brano racchiuso in "Diva Futura" del 1999, questo quarto capitolo degli Snowblind non è un disco memorabile ma i suoi giri nello stereo se li guadagna con armi elementari ed efficaci e se come il sottoscritto avete amato i Sentenced, una possibilità a questi musicisti dovreste offrirla dato che "Prisoner Of Planet Earth" il suo perché lo possiede. |
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