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lunedì 8 agosto 2011HIGHGATE - Black Frost FalloutInformazioni Gruppo: Highgate Titolo: Black Frost Fallout Anno: 2011 Provenienza: U.S.A. Etichetta: Totalrust Contatti: Blogspot - Myspace Autore: Mourning Tracklist 1. Black Frost Fallout 2. Sermon Of The Apocalypse 3. Burial Light 4. The Wolf 5. G.H.H 6. Sermon Of The Apocalypse 2005 7. The Sea Of Perdition (edit) 8. Untitled, Second Movement (live) 9. Black Frost Fallout (live) DURATA: 57:20 Se nel 2010 gli americani Highgate si erano fatti notare con un secondo album, "Shrines To The Warhead", che alzava nettamente la testa e diceva chiaramente "anche noi siamo pronti a farvi molto male", il 2011 è per loro un anno che prende vita andando a ripescare nel passato. La Totalrust, l'etichetta che supporta il progetto, ha deciso infatti di rilasciare una seconda versione della raccolta "Black Frost Fallout" uscita originariamente nel 2009. La compilation è però stavolta più estesa nella durata, se la versione originale conteneva infatti solo sei tracce, questa nuova edizione ha aumentato il numero a nove quindi oltre le già note canzoni del demo "Black Frost Fallout", "Wolf" e "Sermon Of The Apocalypse 2005", troviamo in tracklist gli inediti "G.H.H.", "The Sea Of Perdition" e i due pezzi, "Untitled, Second Movement" e "Black Frost Fallout", che erano stati originariamente inseriti nel live esclusivamente creato in versione cd-r a titolo "Live Ritual I". La proposta degli Highgate nel corso degli anni non si è snaturata, ha avuto un minimo di evoluzione mantenendo comunque quello stampo minimalista e prettamente oscuro che da sempre la caratterizza, c'è quindi una linea guida nel percorso che i brani vanno seguendo con "Burial Light" che si candida a hit della session, riff di stampo più classico, venature blues incastrate in una interpretazione malsana e urlata. Certo la scelta di riproporre "Sermon Of The Apocalypse" è discutibile, "G.H.H." e "The Sea Of Perdition" con i loro samples lasciano un po' l'amaro in bocca, la prima è comunque un intermezzo almeno piacevole e che con l'acidità insita nella efferata "The Wolf" e la prova praticamente lo-fi delle esibizione live a rincarare la dose di inquietudine che aleggiava già consistente risolleva comunque una raccolta che in fin dei conti può essere anche considerata come un acquisto da poter inserire in collezione più per completezza che per valore reale. "Black Frost Fallout" non è ciò che farei ascoltare a chiunque volesse approcciarsi col monicker Highgate, la preferenza cadrebbe sul full "Shrines To The Warhead", una volta acquisita una certa dimestichezza con il sound allora sì che metterla su potrebbe fornire dei dati in più. Come punto di partenza potrebbe fuorviare se non portare all'accantonare una band che merita in quanto è stata in grado di andare oltre i propri limiti stilistici trovando una strada da seguire. Il mio consiglio d'ascolto è indirizzato soprattutto a chi è già pratico della musica prodotta da questi ragazzi, per il resto tentar non nuoce ma gettatevi sui dischi veri e propri, è meglio. |
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