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lunedì 8 agosto 2011CORPSET - RuinsInformazioni Gruppo: Corpset Titolo: Ruins Anno: 2011 Provenienza: Finlandia Etichetta: Violent Journey Records Contatti: www.myspace.com/corpsetmetal Autore: Mourning Tracklist 1. The Light Divine 2. Castrate 3. Blair 4. Moment Of Clarity 5. Into The Light 6. Give & Go 7. World Hate Center 8. Behind The Sauna 9. V.P.O. 10. Ceasar's Palace DURATA: 35:23 La formazione finnica dei Corpset da nuova vita a "Ruins", il full-lenght uscito in versione cd-r nel 2010 è adesso finito sotto le mani di Vesa e della sua Violent Journey Records acquisendo forma più degna per una line-up costituita da membri di band di buona levatura quali A.R.G. e Crystalic. Dieci tracce di death/thrash inclini alle melodie, al groove, viventi un costante dualismo fra le due facce, old school e moderna, che si integrano piacevolmente all'interno di una tracklist che è capace di palesare soluzioni di richiamo Bay Area (non è difficile riconoscere certi spunti in stile Forbidden) quanto trovare connotazioni classicamente più europee nell'uso di armonizzazioni di stampo scandinavo. Come sempre più frequentemente avviene le grandi scuole metal si fondono in un'unica release, certo è che la prima parte del platter regala il meglio della produzione di casa Corpset, fantastici sono i riff che caratterizzano infatti l'opener "The Light Divine" (discreto anche il solo al suo interno) e "Castrate", quest'ultima più thrashy, discorso che vale anche per "Moment Of Clarity", forse la migliore fra quelle che rileggono i momenti old del genere in modo più evidente. Discrete l'accoppiata composta da "Give & Go" e "World Hate Center", dotate di buon piglio, nella seconda gradevole in particolar modo il lavoro d'intarsio solistico, e il groove espresso in una "Behind The Sauna" con gli ultimi due episodi a rientrare seppur di poco nella media. L'unico pezzo che non ha avuto effetto sul sottoscritto è "Into The Light", né carne, né pesce, prova a percorrere un sentiero simil Pantera purtroppo alquanto sbiadito. La prestazione strumentale, seppur si blocchi in alcuni frangenti rimanendo incastrata nel tentativo di crearsi un'identità non riuscito peraltro, è apprezzabile, non mancano infatti i riff di valore, i ganci melodici ben piazzati, l'energia sprigionata dai brani e una globalità d'intento che fa pendere in positivo il mio apprezzamento nei confronti di "Ruins". Ci sono però anche due o tre punti che andrebbero ritoccati: in primis le linee di voce utilizzate da Antii, sin troppo standard sia nel tono che nell'approccio. In fin dei conti i Corpset non cambieranno la vita a nessuno, offrono però una prima uscita da compitino ben fatto che una volta mandata "on air" ha il proprio perché. E' una base abbastanza solida su cui poter costruire un futuro nuovo lavoro, rimaniamo dunque in attesa di una conferma e mi (e gli) auguro un'avanzante maturità artistica. |
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