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lunedì 8 agosto 2011PYRAMIDO - SaltInformazioni Gruppo: Pyramido Titolo: Salt Anno: 2011 Provenienza: Svezia Etichetta: Totalrust Contatti: www.myspace.com/pyramidodoom - www.pyramido.org Autore: Mourning Tracklist 1. Walking Blind 2. Left To Rot 3. Saltstoder 4. Onward 5. Hollow Words 6. Dr. Milton (Destroyer Of The Worlds) DURATA: 39:17 Ci sono formazioni che le mandano a dire, ti rilasciano un bel debutto e poi pian piano si afflosciano lasciando ad altri lo spazio guadagnato, ce ne sono diverse invece che preferiscono battere il ferro finchè è caldo continuando a produrre dischi di qualità superiore non solo grazie al fatto di possedere una vena compositiva in fermentazione, a essa infatti va aggiunta una maturità inequivocabile nella presa di posizione stilistica che viene assunta, gli svedesi Pyramido appartengono a questa categoria. "Sand", dato alle stampe nel 2009, mi aveva causato non pochi orgasmi, gli split con Suma e Gun Mob sono buonissimi antipasti, basta però attendere, il 2011 ci ha portato il nuovo "Salt" e posso tranquillamente affermare che se non è capolavoro poco ci manca. La formazione prosegue il suo cammino ripartendo dalle basi costruite in pochi anni, il sound è sempre sludge/stoner/doom ma gli Electric Wizard, influenza prominente nella release passata, vengono lievemente messi di lato in favore di act dai solchi decisamente più netti e sludge, sarà più facile incrociare gente come Cavity, primi High On Fire, EyeHateGod e Iron Monkey. Voi potreste anche pensare: "e va beh, grazie, come se avesse nominato quattro band del cazzo a influenza", il punto su cui mi vorrei soffermare e far riflettere è che i ragazzi, per quanto possano portare mentalmente a collegare la loro musica con quella delle realtà citate, hanno tanta di quella personalità da vendere che ci potrebbero uccidere un bisonte. I sei brani, ad eccezione forse della conclusiva "Dr Milton (Destroyer Of The Worlds)" un po' stanca nel suo incedere, la causa potrebbe essere riassumibile in un ciclo di soluzioni chiave dell'album riproposte in maniera forse un po' troppo ripetuta e che allentano di un nonnulla la tensione, non solo si lasciano ascoltare e conquistano con le tonnellate di groove con le quali inondano i padiglioni auricolari, sono in possesso altresì di peculiarità precise che le contraddistinguono. L'atmosfera densa, pregna di ottani scuri che incrocerete in "Walking Blind", il drumming devastante, energico, impetuoso di Schnauzern che alimenta l'odio di "Left To Rot", i sussurri e l'operato di synth di "Saltstoder", l'equilibrio minaccioso che combina sensazioni eteree, passaggi macinanti e diviene maggiormente intricato in "Onward" e il modo in cui le chitarre si esibiscono insieme e la canzone acquista un'insolita velocità per il genere in "Hollow Words" ti fanno pensare a una sola cosa: lo voglio! Altra cosa che mi ha fatto letteralmente impazzire è l'ondata groovy che in certi fraseggi è fottutamente dirompente sfociando in momenti dal retrogusto death, pensate alle sezioni di Grave e Entombed che sfruttano tale additivo e per un solo istante imbarcatele nel sound dei Pyramido, è devastazione totale. Non ci sono compromessi, non c'è commerciabilità, ci sono invece brutalità, scenari in decadenza, derive hardcore sfracellanti e ciò che può servire per farvi salire l'adrenalina fin sopra i capelli. "Salt" è sale che si fa strada all'interno di una ferita bruciando e non smetterà sino a che l'ultima nota emessa non avrà fatto per intero il suo corso. Avete bisogno di tutto ciò? E' questo il tipo di album che bramate ascoltare? Non avete che da comprare, scartare e inserire nello stereo a volume preferibilmente altissimo. |
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