lunedì 8 marzo 2010

CARDINAL SIN - Spiteful Intents



Informazioni
Gruppo: Cardinal Sin
Anno: 1996
Etichetta: W.A.R.
Autore: Akh.

Tracklist
1. Spiteful Intent
2. Probe With A Quest
3. The Cardinal Sin
4. Language Of Sorrow

DURATA: 16:33

Beh dopo la sua dipartita dai Dissection chi di voi non era curioso di vedere cosa John Zwetsloot avrebbe tirato fuori dal suo cilindro? Eccoci accontentati con questi Cardinal Sin.
Quattro pezzi di puro Black/Death svedese in classico stile Zwetsloot, in cui possiamo ammirare quanto questo genio sregolato abbia dato in termini di classe a quel capolavoro di "The Somberlain", arpeggi e riffing serrati si sposano con maestria incredibile, su cui Joakim "Af Gravf" Göthberg (ex Marduk) si ritaglia elogi con una dimostrazione incredibile per cattiveria e tagliente ferocia vocale, oltre a dimostrarsi un valente batterista, per come riesce senza cali a rendere accattivante la sua prestazione dietro le pelli.

L'iniziale "Spiteful Intent" si apre melodica ma ispiratissima sia per riffing, sia per arrangiamenti, sia nelle parti piu' veloci e nei break, sia nelle parti piu' midtime, in cui la testa incomincera' a scapocciare senza la vostra volonta', un pezzo che riesce a prendere dentro veramente di brutto.
La successiva "Probe With A Quest" è un brano che va ad elogiare un'altra vecchia conoscenza, tale Magnus "Devo" Andersson (anch'egli gia' nei connazionali Marduk), è sua questa composizione, che seppur piu' moderata nel ritmo, mantiene tutta la freschezza melodica del pezzo precedente dando una strizzatina d'occhio al Thrash (non so a voi, ma la prima pennata mi ha riportato a mente i Megadeth di "My Darkest Hour"), cosa che arricchisce ulteriormente il suono di questi ispirati svedesi.
La seguente "The Cardinal Sin" è il brano piu' incisivo del lavoro, la melodia del gruppo si schiettisce per divenire piu' abrasiva e diretta, la voce di "Af Gravf" diviene irrefrenabilmente aspra e pare davvero che sputi addosso tutto il suo carico d'odio e astio, il gruppo lavora duramente per coinvolgere emotivamente, riuscendoci alla grande.
La chiusura viene affidata alla sognante chitarra classica di Zwetsloot, che non si smentisce regalandoci quaranta secondi di poesia musicale.

Un mini che vale piu' di tanta inutile plastica, i Cardinal Sin hanno fatto centro, complice il talento e la prepotente freschezza d'idee del gruppo, non ci rimane che attenderli sulla lunga distanza; augurandoci che la scostanza di Zwetsloot non abbia la meglio sulla sua indubbia classe.
Un mini che ogni amante di certa Svezia deve possedere indubbiamente!

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