lunedì 15 marzo 2010

CRYOGEN

Informazioni
Autore: Leonard Z




Eccoci insieme a Matteo Bennici, leader dei Cryogen, band fiorentina che ci ha regalato nei bei tempi andati un mini di prim'ordine "The Dreams That Caress Our Slumber" (cercatelo, è recensito nella nostra 'zine da Akh).
Ciao Matteo e benvenuto tra noi. Potresti fare una veloce storia della band per chi non la conoscesse?

Grazie per i complimenti e per l'interessamento. Parlare dei Cryogen dopo venti anni dalla loro nascita e dieci dallo scioglimento è strano, perché in pratica si tratta della mia intera adolescenza, un periodo a cui tengo molto soprattutto per le persone che lo costituivano a cui sono molto affezionato. Non sono mai stato il leader dei Cryogen però. I fondatori sono Andrea Bracali (batteria) e Filippo Frizzi (chitarra) e siamo sempre stati un gruppo privo di meccanismi di potere o leadership. Come la maggior parte delle band si trattava di amici che facevano musica e cazzate insieme, ci frequentavamo sempre ed abbiamo condiviso momenti esilaranti e tragici, ed abbiamo composto un sacco di bella musica. Venendo alla storia, i Cryogen nascono come Merdiolence nel '90 o giù di lì, come duo di esilarante grind demenziale e con un'attitudine estrememente lo-fi, come si direbbe oggi; suonavano da poco e con strumenti di fortuna: chitarra direttamente in uno stereo, batteria composta da griglia da pollo come charleston e scatole di cartone come tamburi. Ma nonostante questo registrarono due capolavori di demo su cassetta ("Cazzi Tua" e "Rifatti I Cazzi Tua" e forse c'era anche un altro ep ma non ricordo!) che esistono in copie uniche. Era musica orrenda ma super vera! Poi conobbi Andrea ed entrai nei Merdiolence. Avevo tredici anni e suonavo il basso da sei mesi. Ricordo che mi dettero una cassetta per studiare i pezzi ed era talmente cacofonica che non ci capii un cazzo per un bel po'! Iniziammo a comporre pezzi 'veri' e chiamammo nel gruppo un secondo chitarrista, Niccolò Gallio, un mio compagno di scuola e carissimo amico e registrammo il primo demo ufficiale "Fart Of Doom", in pieno stile brutal-death. Poi cambiammo nome (forse con l'idea di prendere più sul serio il progetto) ed iniziammo a fare concerti. Seguì il demo "A Floating Materia", più tecnico e con i primi inserti melodici che poi diventarono caratteristici del nostro sound. Infatti si unì ai Cryogen il tasterista Claudio Cantini e perfezionammo il nostro stile su un death sinfonico più simile ad At the Gates, My Dying Bride e primi Gathering ma alla velocità dei Gorefest (!) che è poi il materiale di "The Dreams That Caress Our Slumber". Seguì poi un lungo periodo di stallo perché da un lato non riuscivamo a decollare sulla scena e dall'altro i nostri gusti musicali si erano evoluti e c'era la voglia da parte di tutti di allontanarsi dal metal. Per questi motivi Niccolò uscì dal gruppo seguito poi da Caludio. Intanto Andrea iniziava a sperimentare con l'elettronica, io suonavo con la band lucana di free-rock Traumfabrick e mi interessavo all'improvvisazione, Filippo si avvicinava al jazz. Andammo avanti per alcuni anni cercando di sintetizzare questi nuovi stimoli in una forma di musicale ibrida, fatta di elettronica e rock sperimentale; io smisi di cantare e collaborammo con due cantanti 'melodici' (Gianluca Lombardini, già Auramoth, e Maria Luisa Costa) ed Emanuele Fiorani (Essenza, Stroboman). Intorno al 2000 registrammo anche un ultimo cd di sei pezzi dal titolo 'Expect' (mai pubblicato) optando alla fine per la forma strumentale.
Scusate se non sono stato troppo sintetico ma è la prima volta che ripercorro e scrivo la storia dei Cryogen/ Merdiolence... un bello sforzo di memoria ma, come ho detto, si tratta di un periodo molto lungo, divertente e significativo della mia vita. Vi ringrazio di avermi dato questa possibilità


Partiamo dal fondo... perché si sono sciolti i Cryogen (io li adoravo!)?

Nel 2001 io mi trasferii a Roma per studiare fonìa e lavorare nel teatro e nel cinema e lasciai i Cryogen. Gli altri decisero di non continuare e di lì a poco il gruppo si sciolse definitivamente. Eravamo stati insieme per più di dieci anni e credo fosse il momento per tutti di dedicarsi ad altro. E' stato parte di un processo naturale di cambiamento. Grazie per l'apprezzamento, anch'io sono tuttora un fan! :)


Cosa ci puoi dire della gestazione di "The Dreams..."? Ricordo che fu abbastanza travagliata.

Travagliata è dire poco: fu un calvario di circa quattro anni! Mettemmo insieme il materiale e poi ci fu un lungo lavoro sia per perfezionarlo che per trovare le risorse economiche per registrare. L'intenzione era di quella di realizzare un master professionale e cercare un'etichetta che lo pubblicasse ma eravamo ragazzi con pochi quattrini e non fu affatto facile. Alla fine entrammo in studio (il vecchio Progetto Audience all'Osmannoro) sotto la guida di Luciano Zella in veste di producer. Ricordo che nei giorni di registrazione io facevo forca a scuola per lavorare in studio e alla fine dell'anno fui bocciato per quelle assenze!
Comunque da lì in poi iniziò il vero travaglio di quel mini, la ricerca di una produzione durò quasi tre anni ma alla fine si fece avanti la Garden of Grief che stampò "The Dreams...". L'etichetta fu tanto corretta (ricevemmo addirittura un buon compenso per le royalities e diverse copie) quanto misteriosa visto che il disco non fu pubblicizzato ne' supportato in alcun modo.


Se qualcuno volesse reperire quel mini, dove deve cercare?

Alcuni web-store lo hanno ancora disponibile in catalogo, come www.inandout.at. Io purtroppo non ne ho più!


Quali erano, in quel periodo, le tue influenze musicali? Quali sono quelle di adesso?

Ascoltavamo molto death metal, Carcass, Entombed, Brutal Truth, Gorefest, At the Gates, molti gruppi industrial come Godflesh e Scorn ma ci avvicinavamo anche alla sperimentazione di area Zorn, Laswell e Plotkin. Personalmente adesso i miei ascolti sono molto lontani da quelli di allora, salvo qualche riascolto più per affezione che altro. Ascolto (e suono) veramente di tutto, tanta musica del passato, rock, sperimentazione, free jazz, elettronica, musica africana, musica contemporanea, hip hop...


Che fine hanno fatto gli altri membri che componevano il gruppo? Quali sono i tuoi progetti attuali?

Ognuno ha preso la sua strada. Ogni tanto ci vediamo e ci facciamo sempre un sacco di risate grazie ad un repertorio di cazzate consolidate in dieci anni insieme!
Andrea Bracali ha fondato gli Ether, un progetto di elettronica-IDM secondo me tra i più interessanti del panorama europeo, spaccano veramente! Niccolò Gallio è un eccezionale tecnico ed esperto di suono, a volte ci capita di lavorare insieme. E' uno straordinario musicista anche se in questa veste ne sento molto la mancanza perché a parte il geniale quartetto di chitarre Beef Quartet, suona pochissimo. Filippo è quello che vedo più di rado ma continua anche lui a suonare.
Io suono quasi a tempo pieno. Ho suonato basso e contrabbasso per anni e ora ho ripreso anche a suonare il violoncello. I gruppi con cui suono attualmente sono Motociclica Tellacci, Tsigoti, Squarcicatrici e ho da poco formato un duo chitarra-violoncello con Filippo Giuffrè dal nome Qura. Inoltre mi occupo di audio per video e teatro, realizzo colonne sonore e sonorizzazioni. Vivo in campagna con la mia ragazza e il mio cane!


Ci sarà mai una speranza che tu possa riformare i Cryogen?

Ah, questo 'tu'...! :) Beh, io ci ho pensato tante volte ma pensa che è difficile persino riunirsi tutti per una birra, tanto siamo incasinati fra tutti! Le cose sono molto cambiate, alla fine non credo che sia possibile, ma chissà... Sicuramente sarebbe una reunion privata, per ritrovarsi e stare insieme e, magari, provare a suonare qualcosa. In realtà penso che le potenzialità per fare ancora delle belle cose ci sarebbero tutte, visti i personaggi.


Cosa ci puoi raccontare della Firenze metal di quel periodo? Aneddoti particolari? Gruppi che ritenevi particolarmente validi (e non)?

Come tutte le scene musicali erano gioie e dolori. C'erano bei gruppi come Soulgrind e Hidden Hate, altri invece facevano cagare e compensavano con una più o meno fasulla cattiveria. In ogni caso noi non ci siamo mai identificati più di tanto con la scena metal ne' fiorentina ne' italiana; se ne esisteva una già allora era piuttosto sfilacciata, ognuno si faceva molto i cazzi suoi, che poi è un atteggiamento tipico dei fiorentini. Io ricordo un grande calore intorno ai Cryogen, soprattutto da parte degli amici che costituivano il grosso del nostro seguito.
Un aneddoto? Eravamo in coda alla Flog per vedere i Death, tour di 'Symbolic' credo, e incontrammo alcuni membri di un altro gruppo fiorentino (di quelli 'cattivi') che se ne stavano da parte piuttosto disinteressati. Ci chiesero se stessimo entrando a vedere il concerto e ovviamente noi rispondemmo di sì, cazzo erano i Death mica noccioline! Ma loro ci dissero che non sarebbero entrati per un gruppo come quello e, quando chiedemmo il motivo, ci risposero: "... perché non hanno il senso dell'occulto". Esilarante! La scena era anche questo, suppongo, ecco perché ce ne siamo sempre tenuti fuori. E comunque, al di là del metallo, la scena era anche Il Tempo Urbano, De Glaen, Puta's Fever, Essenza, Eraserman e molti altri.


Il tour in questione era quello di “Indivual Thought Patterns” (c'ero anch'io, grande serata!). I Cryogen e i live. Ricordo due vostri live, uno a Calenzano con di spalla gli Hidden Hate e uno a CSA con di spalla i Soulgrind. Cosa mi sai dire della vostra dimensione dal vivo?

Che ci è sempre mancata. Se consideri quanto tempo abbiamo suonato insieme il numero dei live è incredibilmente basso e soprattutto quasi solo a livello toscano. Che ci vuoi fare, eravamo giovani ed inesperti sulla promozione e sul come ricercare i concerti. In compenso i nostri live erano belli, coinvolgenti e la gente si divertiva e si sfasciava un sacco e anche per noi erano grandi momenti.


A mio parere, nella scena metal, sei stato uno dei più validi bassisti italiani (ora chiaramente tu dirai che non è vero, ma io me ne frego) e le linee di basso di "The Dreams..." lo dimostrano. Cosa pensi del modo con cui il basso viene usato nel metal?

Al contrario, ti ringrazio! Il basso elettrico è uno strumento fantastico che per fortuna ha acquisito col tempo una dignità e uno spazio pari agli altri strumenti, anche grazie a grandi bassisti metal come Tony Choy o Steve DiGiorgio. Il basso è fondamentale in tutta la musica e nel metal è senza dubbio responsabile della grinta e può determinare il sound di un gruppo. Anche a livello italiano ci sono stati grandi bassisti e uno dei miei preferiti, come sapete bene, era Giacomo Grassi dei Soulgrind, un musicista che ci manca moltissimo ed un ragazzo meraviglioso che se ne è andato troppo presto e troppo male.


Sei ancora in contatto con la scena metal? Ci sono ancora gruppi che ritieni validi oggi in questo panorama?

Per niente. Faccio fatica ad ascoltarlo e raramente vado a qualche concerto. Spesso ciò che mi respinge sono i testi, l'approccio e qualcosa di 'destrorso' che non mi piace affatto. Ogni tanto mi riascolto qualche grande classico e poi mi piacciono tanto i Meshuggah, in cui ritrovo qualcosa che va oltre il metal. Purtroppo pure loro hanno dei testi se non sospetti, quantomeno inutili. Da questo punto di vista adoro Brutal Truth, Terrorizer e Napalm Death che, anziché perdere tempo coi diavoletti e il senso dell'occulto, hanno aperto gli occhi e parlato di quanto di più marcio esiste intorno a noi. La brutale realtà, appunto.


Quali erano gli album che ascoltavi di più negli anni '90?

Nel metal ascoltavo capolavori come 'Necroticism' dei Carcass, 'Clandestine' degli Entombed e 'The Red In The Sky..' degli At The Gates. Poi 'False' dei Gorefest, i Brutal Truth di 'Extreme Conditions', i Cynic, gli Atheist, tanto hc come Snapcase o Sick Of It All. In quegli anni mi piacevano molto anche i Dead Can Dance, i Painkiller, i Godflesh, i Mr. Bungle...


L'intervista è finita, ti ringrazio infinitamente per la pazienza e per essere stato con noi. A te le ultime parole!

Ringrazio voi per la passione che avete dimostrato nei confronti dei Cryogen e vi auguro il meglio.

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