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Autore: Leonard Z
Autore: Leonard Z
Siamo qui in compagnia di Michele Nocentini, attualmente vocalist degli Arcadia, ma in passato cantante di un supergruppo fiorentino chiamato "Soulgrind". Grazie Michele per essere qui con noi.
Ma figurati, sono contento che nonostante siano passati alcuni anni, i SoulGrind abbiano comunque lasciato il segno.
Iniziamo tracciando un po' la storia della nascita dei Soulgrind.
Beh, come ogni adolescente che cresce ascoltando metal, il nostro "sogno" era formare un buon gruppo, incidere dischi e suonare dappertutto. Ognuno di noi aveva il suo gruppetto, ma eravamo un po' stufi di non concretizzare poi nulla, allora una volta trovate le persone che avevano i miei soliti obiettivi, non è stato difficile mettere su i SoulGrind.
La vostra prima uscita è stato il demo "Millennium" che ricordo ottenne recensioni strabilianti su molte riviste (ricordo un top demo su Metal Shock). Cosa ci puoi dire di quell'uscita?
Davvero non ci aspettavamo un simile trattamento, eravamo al settimo cielo! Anche se eravamo convinti e contenti del risultato ottenuto col demo, non speravamo in tali commenti. Investimmo i pochi soldi che avevamo per registrare il tanto aspettato demo tape, frutto di sudore e tante prove alla Neuromusic! Poi chiamammo Luciano Zella, gia' nei Death SS, che si disse felice di collaborare con noi per la registrazione... i risultati sono stati davvero buoni.
In seguito è tempo del vostro full "The Darkest Dawn", che orgogliosamente posseggo. Come è nata la collaborazione con l'etichetta che lo stampò e cosa ci puoi dire della gestazione di quell'album?
A quei tempi le cose andavano ancora come uno sperava, quindi dopo aver registrato il demo lo spedimmo via posta a tutte le etichette che conoscevamo. Ci rispose l'Elegy Records di Catania, proponendoci un classico, ovvero noi pagavamo lo studio e loro le stampe; ci riflettemmo un po' e poi decidemmo di accettare... avevamo troppa voglia di fare, forse, ma a venti anni di butti e basta.
Nelle canzoni non ti limiti all'inglese, ma spazi anche nell'uso del tedesco. Come mai?
Mia mamma era austriaca, quindi gia' possedevo una certa padronanza della lingua che secondo me ben rappresentava l'amore per la letteratura romanticista alla quale mi ispiravo spesso per i testi.
Quali sono state le maggiori influenze del gruppo? Quali erano i gruppi che ascoltavate nel periodo?
Ehehe mi ricordo che andavamo molto a momenti, c'erano periodi che certe cassette erano nello stereo di tutti e cinque e ci rimanevano per mesi! Mi ricordo il periodo Opeth, il periodo Cradle Of Filth, il periodo Dimmu Borgir... ahahah
Ricordo un vostro concerto di spalla ai Cryogen al CSA. Fu una seratona e il pubblico vi acclamò. Cosa ci puoi dire dei Soulgrind live?
Sì, fu il nostro esordio live... eravamo emozionatissimi! Ando' piuttosto bene e si creo' un bel feeling col pubblico... spesso parlo di quel periodo dove si ascoltavano concertini un po' dappertutto con tutto sommato una buona affluenza di pubblico. Bei tempi. Purtroppo non abbiamo avuto un'intensa carriera live, poche sporadiche uscite, magari una decina di concerti l'anno... che pero' di solito riuscivano bene.
"Lacerans" è la vostra ultima uscita. Cosa andò storto nel gruppo?
Mah... avevamo tutti caratteri difficili, problematiche varie... la convivenza dentro alla band era difficile. Secondo me tutto si incrinò dopo una lite fra Giacomo e Marco, in sala prove. Li' qualcosa si ruppe, Marco se ne andò e qualcosa di "magico" andò perso. La qualita' musicale non ne soffrì, crescemmo e cambiammo com'era giusto che fosse, pero'... da quel momento... qualcosa di intangibile mancò.
Ci sono ancora persone che ti richiedono materiale dei Soulgrind? Se sì, tramite quali canali è possibile reperire le vostre uscite?
Sì, piu' che altro tramite myspace mi capita di essere salutato da persone che ci hanno seguito in quel periodo e mi fa molto piacere. Purtroppo io per primo non ho tutto cio' che abbiamo prodotto, ma so di qualche amico della band che ha ancora le registrazioni di qualche prova ahahah.
Hai mai pensato di riunire di nuovo la band e riprendere da dove avete lasciato?
Spesso quando parlo con Mauro, il chitarrista, buttiamo lì scherzosamente o meno, l'ipotesi di una reunion... spesso finiamo col dire "eravamo troppo piccoli... se ci fosse successo tre o quattro anni dopo avremmo gestito tutto in maniera migliore, e chissà..."
Però una reunion... non so... credo sia quasi impossibile, troppe cose dovrebbero combaciare.
Quali erano gli album metal che consideravate migliori in quel periodo?
Direi il primo dei Cradle Of Filth, "Gallery" dei Dark Tranquillity, qualcosa degli In Flames e "Something Wild" dei Children of Bodom... quelli li abbiamo ascoltati fino alla nausea ahahah.
Tu sei ancora nel campo della musica, ma gli altri membri che fine hanno fatto? (escludendo il compianto Giacomo Grassi, che, come anche citato da Matteo Bennici dei Cryogen nella sua intervista, non è più tra noi).
Purtroppo sono in contatto solo con Mauro, che fa musica solo per hobby ormai, e me ne dispiace molto visto che secondo me aveva un bel talento; mi sento ancora con Gabriele, che sostituì Mauro negli ultimi anni, anche se lo vedo una volta ogni tre anni per motivi geografici lo ritengo sempre un grande amico.
Scena fiorentina del periodo. Avevate amicizie con altri gruppi, c'erano band particolarmente valide (o particolarmente schiappe) che ricordi ancora? Hai qualche aneddoto da raccontarci riguardante quel periodo?
Davvero, quel periodo era davvero florido, mi ricordo benissimo di Cryogen (c'era un riff di un loro pezzo che ho dovuto farmi insegnare da Mauro per forza nonostante io sia una schiappa alla chitarra da quanto m'era rimasto in testa ahaha) e dei By The Grief; bei gruppi davvero, eravamo tutti "pischelli" eppure funzionavamo bene!
Una domanda rivolta a te: ora vivi di musica e la tua nuova band è il tuo interesse principale, cosa si prova ad aver raggiunto questo traguardo dopo tanto duro lavoro?
A un certo punto della vita devi fare una scelta e capire cosa davvero ti rende felice: io la mia scelta l'ho fatta senza troppe riflessioni, sapevo cosa mi rendeva felice.
Adesso esce il nuovo disco e ci facciamo sedici date con Six Feet Under e Illdisposed a giro per l'Europa... le soddisfazioni sono tante ma ti assicuro che arrivare alla fine del mese è davvero difficile ahahah.
L'intervista volge al termine, grazie mille, Michele, per le tue risposte e per la tua disponibilità. Le ultime parole per i nostri lettori le lascio a te.
Grazie a te... mi ha fatto molto piacere fare un tuffo nel passato... molte cose mi mancano di quel periodo. Ringrazio chi ci ha sempre supportato e apprezzato come band, davvero.
Ma figurati, sono contento che nonostante siano passati alcuni anni, i SoulGrind abbiano comunque lasciato il segno.
Iniziamo tracciando un po' la storia della nascita dei Soulgrind.
Beh, come ogni adolescente che cresce ascoltando metal, il nostro "sogno" era formare un buon gruppo, incidere dischi e suonare dappertutto. Ognuno di noi aveva il suo gruppetto, ma eravamo un po' stufi di non concretizzare poi nulla, allora una volta trovate le persone che avevano i miei soliti obiettivi, non è stato difficile mettere su i SoulGrind.
La vostra prima uscita è stato il demo "Millennium" che ricordo ottenne recensioni strabilianti su molte riviste (ricordo un top demo su Metal Shock). Cosa ci puoi dire di quell'uscita?
Davvero non ci aspettavamo un simile trattamento, eravamo al settimo cielo! Anche se eravamo convinti e contenti del risultato ottenuto col demo, non speravamo in tali commenti. Investimmo i pochi soldi che avevamo per registrare il tanto aspettato demo tape, frutto di sudore e tante prove alla Neuromusic! Poi chiamammo Luciano Zella, gia' nei Death SS, che si disse felice di collaborare con noi per la registrazione... i risultati sono stati davvero buoni.
In seguito è tempo del vostro full "The Darkest Dawn", che orgogliosamente posseggo. Come è nata la collaborazione con l'etichetta che lo stampò e cosa ci puoi dire della gestazione di quell'album?
A quei tempi le cose andavano ancora come uno sperava, quindi dopo aver registrato il demo lo spedimmo via posta a tutte le etichette che conoscevamo. Ci rispose l'Elegy Records di Catania, proponendoci un classico, ovvero noi pagavamo lo studio e loro le stampe; ci riflettemmo un po' e poi decidemmo di accettare... avevamo troppa voglia di fare, forse, ma a venti anni di butti e basta.
Nelle canzoni non ti limiti all'inglese, ma spazi anche nell'uso del tedesco. Come mai?
Mia mamma era austriaca, quindi gia' possedevo una certa padronanza della lingua che secondo me ben rappresentava l'amore per la letteratura romanticista alla quale mi ispiravo spesso per i testi.
Quali sono state le maggiori influenze del gruppo? Quali erano i gruppi che ascoltavate nel periodo?
Ehehe mi ricordo che andavamo molto a momenti, c'erano periodi che certe cassette erano nello stereo di tutti e cinque e ci rimanevano per mesi! Mi ricordo il periodo Opeth, il periodo Cradle Of Filth, il periodo Dimmu Borgir... ahahah
Ricordo un vostro concerto di spalla ai Cryogen al CSA. Fu una seratona e il pubblico vi acclamò. Cosa ci puoi dire dei Soulgrind live?
Sì, fu il nostro esordio live... eravamo emozionatissimi! Ando' piuttosto bene e si creo' un bel feeling col pubblico... spesso parlo di quel periodo dove si ascoltavano concertini un po' dappertutto con tutto sommato una buona affluenza di pubblico. Bei tempi. Purtroppo non abbiamo avuto un'intensa carriera live, poche sporadiche uscite, magari una decina di concerti l'anno... che pero' di solito riuscivano bene.
"Lacerans" è la vostra ultima uscita. Cosa andò storto nel gruppo?
Mah... avevamo tutti caratteri difficili, problematiche varie... la convivenza dentro alla band era difficile. Secondo me tutto si incrinò dopo una lite fra Giacomo e Marco, in sala prove. Li' qualcosa si ruppe, Marco se ne andò e qualcosa di "magico" andò perso. La qualita' musicale non ne soffrì, crescemmo e cambiammo com'era giusto che fosse, pero'... da quel momento... qualcosa di intangibile mancò.
Ci sono ancora persone che ti richiedono materiale dei Soulgrind? Se sì, tramite quali canali è possibile reperire le vostre uscite?
Sì, piu' che altro tramite myspace mi capita di essere salutato da persone che ci hanno seguito in quel periodo e mi fa molto piacere. Purtroppo io per primo non ho tutto cio' che abbiamo prodotto, ma so di qualche amico della band che ha ancora le registrazioni di qualche prova ahahah.
Hai mai pensato di riunire di nuovo la band e riprendere da dove avete lasciato?
Spesso quando parlo con Mauro, il chitarrista, buttiamo lì scherzosamente o meno, l'ipotesi di una reunion... spesso finiamo col dire "eravamo troppo piccoli... se ci fosse successo tre o quattro anni dopo avremmo gestito tutto in maniera migliore, e chissà..."
Però una reunion... non so... credo sia quasi impossibile, troppe cose dovrebbero combaciare.
Quali erano gli album metal che consideravate migliori in quel periodo?
Direi il primo dei Cradle Of Filth, "Gallery" dei Dark Tranquillity, qualcosa degli In Flames e "Something Wild" dei Children of Bodom... quelli li abbiamo ascoltati fino alla nausea ahahah.
Tu sei ancora nel campo della musica, ma gli altri membri che fine hanno fatto? (escludendo il compianto Giacomo Grassi, che, come anche citato da Matteo Bennici dei Cryogen nella sua intervista, non è più tra noi).
Purtroppo sono in contatto solo con Mauro, che fa musica solo per hobby ormai, e me ne dispiace molto visto che secondo me aveva un bel talento; mi sento ancora con Gabriele, che sostituì Mauro negli ultimi anni, anche se lo vedo una volta ogni tre anni per motivi geografici lo ritengo sempre un grande amico.
Scena fiorentina del periodo. Avevate amicizie con altri gruppi, c'erano band particolarmente valide (o particolarmente schiappe) che ricordi ancora? Hai qualche aneddoto da raccontarci riguardante quel periodo?
Davvero, quel periodo era davvero florido, mi ricordo benissimo di Cryogen (c'era un riff di un loro pezzo che ho dovuto farmi insegnare da Mauro per forza nonostante io sia una schiappa alla chitarra da quanto m'era rimasto in testa ahaha) e dei By The Grief; bei gruppi davvero, eravamo tutti "pischelli" eppure funzionavamo bene!
Una domanda rivolta a te: ora vivi di musica e la tua nuova band è il tuo interesse principale, cosa si prova ad aver raggiunto questo traguardo dopo tanto duro lavoro?
A un certo punto della vita devi fare una scelta e capire cosa davvero ti rende felice: io la mia scelta l'ho fatta senza troppe riflessioni, sapevo cosa mi rendeva felice.
Adesso esce il nuovo disco e ci facciamo sedici date con Six Feet Under e Illdisposed a giro per l'Europa... le soddisfazioni sono tante ma ti assicuro che arrivare alla fine del mese è davvero difficile ahahah.
L'intervista volge al termine, grazie mille, Michele, per le tue risposte e per la tua disponibilità. Le ultime parole per i nostri lettori le lascio a te.
Grazie a te... mi ha fatto molto piacere fare un tuffo nel passato... molte cose mi mancano di quel periodo. Ringrazio chi ci ha sempre supportato e apprezzato come band, davvero.