Informazioni
Gruppo: Vranorod
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Autore: M1
Tracklist
1. Cold Lights And Decadent Silhouettes
2. Tears Of Forest
3. Joy, Despair and Other Social Games
4. Invoking The Mountain Spirit
5. The New Centuries, The Greater Pain
6. The Eyes Don't See Your Future
7. Like a Watter On the Early Frost
DURATA: 36:10
Secondo lavoro per la band serba dei Vranorod, originariamente progetto solista di Vandalicum a cui si è aggiunta Jelena ad inizio 2010. Questo lavoro omonimo ed autoprodotto, da quanto ho potuto capire tramite la consultazione del myspace, si discosta dal precedente "From The Winter So Close" (uscito per Rigorism Prod.) per un netto allentamento della componente ambient / black metal che poteva ricondurre la band allo stile di Coldworld e all'eredità di Burzum, tanto per fare un paio di nomi, ora presente solo nell'utilizzo sporadico dello screaming ed in un paio di occasioni in cui il suono si incattivisce.
Le coordinate stilistiche infatti si sono avvicinate all'ambito shoegaze degli apprezzatissimi Amesoeurs, si veda ad esempio la piacevole "Invoking The Mountain Spirit", a cui si aggiunge la presenza di un'anima elettronica forte, talvolta predominante nel tessere i motivi melodici rispetto alla chitarra, come accade in "Tears Of Forest". Queste scelte si rispecchiano in atmosfere prettamente malinconiche a cui si coniuga una vena che definirei gothic / pop: l'utilizzo di un cantato profondo, di strutture nei brani piuttosto semplici e un vago richiamo ai Lacuna Coil più minimali in "The Eyes Don't See Your Future" mi fanno propendere per questa definizione.
Alla luce di tutto questo i Vranorod appaiono una band in fase di transizione che sta cercando di trovare lo stile che reputa più congeniale apportando modifiche in corsa, i propositi sono buoni ma il lavoro da fare è ancora tanto. Alcuni pezzi infatti risentono di una struttura sin troppo semplice e ripetitiva che rischia di appiattire l'insieme di sensazioni generate ("Joy, Despair And Other Social Games"); l'utilizzo dell'elettronica va dosato e bilanciato saggiamente, in "The New Centuries, The Greater Pain" mi ha fatto storcere un po' il naso perchè l'ho trovata eccessiva e fuori luogo. Sono altrettanto convinto però che in futuro queste pecche non si ripeteranno e i Vranorod si mostreranno per quello che valgono realmente, per ora abbiamo un "Vranorod" che vive di alti e bassi.
Il disco è scaricabile gratuitamente dal myspace del gruppo (www.myspace.com/vranorod) in attesa dell'uscita in cd e tape a partire dal 9 marzo 2010, dare un ascolto non costa nulla.
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