lunedì 21 febbraio 2011

DEEP - PRESSION - 4 Void Of A Morning


Informazioni
Gruppo: Deep - Pression
Anno: 2009
Etichetta: Valse Sinistre
Contatti: www.deeppression.altervista.org
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro: Requiem For Tommorows
2. Part 1: Night Struggle
3. Part 2: Just a While Before
4. Part 3: Awakening
5. Part 4: All This Pain For Today

DURATA: 47:47


I polacchi Deep-pression sono una delle tante formazioni che ho rivalutato col tempo, dopo aver ascoltato i primi due lavori in cui vi era anche la presenza forse ingombrante di Trist e che si orientavano ancora vagando nelle lande del depressive, genere che onestamente trovo quasi "del tutto" inutile, li avevo messi di lato, è stata la svolta dark ambient/drone infarcita di divagazioni in più sottogeneri ad aver acceso nuovamente il mio interesse nei confronti della musica da loro prodotta.
Con "4 Void Of A Morning" mi trovo fra le mani un lavoro che non brilla forse in originalità ma che si mostra per quella che sono la vena e la direzione compositiva che il mastermind Rh ha deciso di fornire e intraprendere.
L'assetto ha virato verso soluzioni atmosferiche ad ampio raggio egualmente profonde, estranianti e dai toni grigio cenere che ammantano l'ascoltatore cullandolo sino all'oblio.
Il lavoro è ricco d'enfasi, le tracce più brevi, intro e interludi come fieri scudieri di un plumbeo cavaliere che non permette il trapelare di fulgide emozioni al di sotto di un'armatura spessa e opacizzata dal tempo, si prestano ad aprire i cancelli che conducono attraverso un sentiero esposto a simultanei e ingombranti attacchi di tenera mestizia che all'interno di nebulose sonorità tendenti al drone si fa largo, note di una vita che passa dall'esser sognante ma priva di stelle a cui esprimere il proprio desiderio al claustrofobico riccio che cerca di difendere il proprio io stremato.
Queste sono solo un frammento delle sensazioni che i lunghi quattro capitoli riescono a far affiorare, in alcuni momenti si è estraniati come se si scivolasse improvvisamente in un abisso di cui non si vede il fondo, desiderando allora l'esistenza di un limite ultimo al proprio cadere.
La voce, che si ritaglia spazi e si fa udire grazie all'interpretazione di Razor dei Fall (altra creatura polacca molto interessante di cui troverete la recensione dell'ep "Samozatracenie" girando per il sito) e di Letaliis (..., Funera, Funeral Veil), è per lo più relegata a intermezzi di poche parole che vanno dal parlato allo stridulo scream, inserite nel contesto per innalzare ancor più il sentore maligno/evocativo già presente.
 Stesso discorso vale per il basso (a cui ha dato anima D.Vrangsinn nella seconda parte del concept)  , le sue linee e alle volte il solo pulsare della corda aggiungono un tocco retrò che ricorda gli anni settanta floydiani così come le chitarre di M.v.K e A.O.S. H. e S. con quella presenza rarefatta che rende la creatura Deep-pression un universo a sè che si espande o implode con i propri tempi e modi ma che mantiene serrate come chele le nubi d'atmosfera che vi ciricolano, l'unico interesse è quello di far sì che la musica segua l'istinto primordiale di chi le ha dato la possibilità di fuoriuscire.
Non è un platter alla portata di chiunque "4 Void Of A Morning", non accetta distrazioni o semplice disinteresse nel pensare stupidamente di usarlo come sottofondo, ha bisogno di nutrirsi e nutrire chi l'ascolta connettendosi in maniera diretta e in luogo isolato dal rumore il più possibile per far sì che le sfumature minime ma in repentino susseguirsi abbiano la resa che è dovuta definendolo per ciò che è: follia al confine con la genialità, a voi constatare quale delle due componenti sia la dominante.

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