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lunedì 21 febbraio 2011DEUXVOLTInformazioni Autore: Insanity Formazione Olympia - Voce Shade - Chitarra e Seconde Voci Zerohm - Tastiera Just - Synth e Programming Oggi ospitiamo una band emergente del panorama Industrial Metal italico, il loro nome è Deuxvolt e debuttano quest'anno con una raccolta autointitolata. Benvenuti su Aristocrazia Webzine, come va? Grazie a Voi di ospitarci! Va benone, considerando gli ottimi riscontri che ci stanno arrivando a livello di recensioni! Certo, c'è tantissimo ancora da fare e siamo decisamente indaffarati ma... Siamo qui per questo, no? :] Iniziamo col dare qualche informazione sulla band, raccontateci un po' la vostra storia. La storia dei Deuxvolt non è troppo diversa credo da quella di molte altre band: ci siamo ritrovati prima come amici e poi, negli anni e dopo diverse esperienze nel panorama underground abbiamo deciso di collaborare per cercare di proporre qualcosa di cui sentivamo la mancanza, inteso anche come ascoltatori di musica oltre che come autori. L'idea alla base dei Deuxvolt è quella di unire passato e futuro, luce e oscurità, realtà e fantasia; in che modo siete arrivati a prefiggervi questo obiettivo? Molte band propongono sonorità classicheggianti, e molte altre propongono atmosfere elettroniche. Il caso ha voluto che ognuno di noi abbia esperienza predominante chi in un campo, chi nell'altro. Dalla stessa volontà di essere proprio noi quattro i protagonisti della nostra musica è nata di conseguenza l'idea di lavorare per unire i due mondi in un unico coro. Ognuno di noi gioca il suo preciso ruolo: Olympia e Zerohm grazie alla loro formazione musicale più "classica", Shade e Just grazie alle loro esperienze industrial. Oltre che musicalmente riportiamo concettualmente dei rimandi culturali, storici e scientifici, appartenuti al passato oppure come visioni dell'immediato futuro; altre volte seguiamo la sottile linea che divide la realtà dalla fantasia svelando le sensazioni scaturite da una duplice visione. "Deuxvolt" più che un album è, come in effetti lo avete definito voi, una raccolta di brani; ho apprezzato molto il fatto che ogni traccia sia una storia a sè, l'avere i testi sotto mano mi ha aiutato molto a capire fino in fondo i vari episodi. Come nasce una vostra canzone? Sono le storie ad ispirarvi la musica o è da quest'ultima che sviluppate i testi? Diciamo più la seconda. Noi lavoriamo per ricercare una musica che esprima eleganza, grinta ed energia. Spesso neanche noi possiamo precisamente prevedere quale sarà l'atmosfera derivante da una nostra song finchè questa non è quasi completa. In seguito alle sensazioni che ci offre, ci rendiamo conto di quale scena quella determinata canzone potrebbe essere la colonna sonora. Anche per questo la musica è arte, no? L'arte è indubbiamente una delle vostre fonti di ispirazioni, a partire dal riferimento a Bach in "Evampire", passando per la vostra versione del tema di "Profondo Rosso" (che personalmente ho apprezzato molto) senza dimenticare gli omaggi a vari scrittori. Parlando in generale, quali sono i vostri artisti preferiti? E in che modo ne traete ispirazione per la vostra musica? Gli artisti da cui traiamo ispirazione si collocano ovunque nella storia della musica, proprio a causa della nostra eterogeneità. Per citarne alcuni potremmo chiamare in causa i Combichrist, Rammstein, Within Temptation, Mike Oldfield, Emilie Autumn e molti altri. Teniamo però a far presente, come tu hai giustamente evidenziato, che le nostre ispirazioni non sono soltanto musicali, ma traiamo scenari da avvenimenti storici, stati dell'animo umano, e situazioni di fatto che tengono nella loro morsa buona parte dell'umanità cercando di controllarla. A volte ne deriva un panorama vagamente inquietante. Chi si occupa di scrivere i testi? Oltre all'arte, avete altre fonti di ispirazioni? I testi sono in buona parte frutto di Olympia. Oltre ad essere un'ottima songwriter teniamo presente che è lei ad interpretarli, è naturale che la voce sia più in intimità con le parole se provengono da una stessa esperienza. Comunque i testi vengono anche da chi di noi interpreta l'atmosfera di un brano: non è raro trovare testi scritti anche a quattro o sei mani. L'arte, come detto sopra, non è la nostra unica fonte di ispirazione. Cerchiamo, per così dire, di guardarci molto intorno ed essere figli del nostro tempo. A volte, perchè no, magari ci arrischiamo di prevedere anche un po' un eventuale scenario futuro! "Bullets For You" tratta tematiche diverse dal resto dell'album, com'è nato il brano? C'è un motivo particolare per cui avete realizzato il video proprio di questa canzone? "Bullets For You" è un tuffo in un passato non troppo remoto, ed ha come tema la guerra. Si colloca durante il 2° conflitto mondiale, precisamente la campagna in Russia fino a Stalingrado. Non è un'inno alla guerra, ma uno spunto alla riflessione e alla memoria: bombardamenti aerei, rampe di missili, proiettili, fiamme, esplosioni, persecuzioni, milioni di morti e devastazioni. In una sola parola: l'umana stupidità. Questo conflitto tra l'altro è contraddistinto da 3 grandi dittatori, che potete riconoscere in successione durante l'ascolto: Mussolini, Hitler e poi Stalin. Le immagini finali del video in particolare fanno vedere gli effetti devastanti della collettivizzazione forzata in russia, dei gulag, e della tristemente famosa strage di Katyn. Senza prendere posizioni, il dramma di questa guerra è molto più ampio e complesso di quel che sembri. Ho letto che in passato avete partecipato in vari progetti di generi diversi, quanto vi ha influenzato l'esperienza pre-Deuxvolt nel comporre i brani? L'esperienza pre-Deuxvolt ci ha influenzato e formato come musicisti. Il concreto di quello che ognuno di noi è oggi dà un preciso apporto alla musica dei Deuxvolt, ma cerchiamo di non vivere nel passato: Deuxvolt per noi tutti significa qualcosa di nuovo, in tutti i sensi. Sul vostro sito avete scritto che entro fine anno riuscirete a pubblicare l'album completo in tutta Europa, avete trovato una label disposta a supportarvi? Allo stato attuale il nostro "demo" è una raccolta di brani "raw" che necessita di migliorie oltre che di una migliore produzione. Abbiamo trovato un editore interessato da subito al nostro lavoro, per questo dovremo lavorare alla produzione ed al mastering definitivo in modo da completare pienamente il nostro album entro fine anno, l'obiettivo è farci conoscere fuori dall'Italia. Cosa pensate della scena musicale italiana? Esiste una sorta di fratellanza tra band che porta ad un supporto reciproco o anche voi, come molti altri, siete vittime del "fai da te" forzato? Purtroppo l'ambiente musicale è estremamente sacrificato oggigiorno. Trovare uno spazio è sempre molto difficile e spesso le band si trovano a non avere i supporti che magari potevano avere qualche anno fa. Questo porta a problemi economici, organizzativi e di reperimento di mezzi promozionali estremamente difficili da risolvere. Noi cerchiamo di muoverci in tutti gli ambiti al massimo delle nostre possibilità. Va da sè che, da un certo punto in poi, un soggetto esterno (label, booking agency, publisher, ecc) diventa indispensabile. Data la vostra volontà di unire passato e futuro, una domanda che mi sovviene è: come vi ponete di fronte alle modalità di distribuzione della musica? Guardate in avanti verso mp3 e formati digitali o preferite i cari e vecchi supporti fisici? I Deuxvolt lasciano al passato i cari vecchi supporti analogici: per ciò che concerne la distribuzione crediamo fermamente nel digitale. Lo stesso concetto di album inteso come "CD" comprensivo di copertina stampata è diventato riduttivo: i brani devono essere in formato digitale, foto e cover allo stesso modo. Tutti devono poter accedere ad una pagina web e poter immediatamente visionare il nostro progetto. Adotteremo un sistema sperimentale in wireless anche dal vivo per distribuire in tempo reale un po' di materiale promozionale. E per quanto riguarda i contatti con i fan? Quanto ritenete utili i social network a tale proposito? Dato che abbiamo deciso di utilizzare principalmente supporti digitali sarebbe incoerente, da parte nostra, sottovalutare il web e tutti i suoi vantaggi sociali. I social network sono la via preferenziale che utilizziamo per farci conoscere dai fan, così che tutti possano avere la band di fronte, con i suoi testi, le song in streaming, le foto e in modo che ognuno possa esprimere i suoi pareri. Ci piace essere in contatto con le persone! Com'è la situazione live? Vi state già facendo conoscere in questo ambito? La situazione live è, purtroppo, abbastanza disastrosa. Per le band underground/emergenti si viene a creare un paradosso organizzativo: i locali di livello più alto tendono a snobbarti perchè non sei sufficientemente "commerciale", i locali piccoli ce la fanno a malapena a pagarti le spese per suonare (spesso nemmeno quelle). In ogni caso stiamo cercando di districare questa difficile matassa, e contiamo di venirne a capo presto, così che possiate venire numerosi a ballare e divertirvi con noi ai nostri live! Ringraziandovi per l'intervista, vi lascio l'ultima parola dare un messaggio ai nostri lettori. Credo che l'unica cosa da dire sia il nostro invito: "Enter now, and immolate yourself"!! Vi aspettiamo, non ve ne pentirete! A presto! |
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