lunedì 7 febbraio 2011

SIGNUM REGIS - The Eyes Of Power


Informazioni
Gruppo: Signum Regis
Anno: 2010
Etichetta: Inner Wound Records
Contatti: www.myspace.com/signumregis
Autore: Mourning

Tracklist
1. Renewal In The East
2. Dura Europos
3. Purpleborn
4. Mystical Majesty
5. One Fatal Enterprise
6. The Underground Temple
7. Oathbreaker
8. Roma Aeterna
9. Destroyers Of The World

DURATA: 41:49

La formazione slovacca dei Signum Regis prende forma nel 2007 e solo un anno dopo è stato dato alle stampe l'omonimo debutto che metteva in mostra buone potenzialità. E' metal progressivo con una forte componente neo-classica quello che presentano, nulla di realmente innovativo, noterete come le influenze di Malmsteen, Symphony X, Elegy e Control Denied nelle parti più pesanti siano palesi e come altre si accosterrano al vostro udito nello scorrere del secondo e più maturo "The Eyes Of Power".
Un concept album che ripercorre il periodo storico che va dal 630 A.C. al 224 A.C., secoli in cui la potenza di Roma si scontrava con le armate persiane, interessante e in fin dei conti la resa in musica è alquanto soddisfacente.
Iniziamo col dire che possedere un buon cantante è un passo importante, la figura di Göran Edman ex proprio di Malmsteen ma anche di altri grandi act quali Vinnie Vincent Invasion e Brazen Abbott è rassicurante in quanto la qualità e l'approccio sono quelli che uno si aspetta da un cantante che sa fare il suo mestiere, sicuro, incisivo e sempre sul pezzo, se poi sotto hai delle basi che fanno del power sia melodico che prog la loro natura portante con un' ugola come quella dello svedese si va sul sicuro.
Discreto il lavoro svolto dalle due asce sia in fase di songwriting che nei momenti dedicati alla solistica, è così che escon fuori brani piacevoli in cui ritornelli e controcanti la fanno da padrone "Mystical Majesty", "Purpleborn" ed è sempre Goran a esaltarsi e rendere "Dura Europos" una delle più interessanti e convincenti del platter che al suo interno vede la presenza di ben tre strumentali.
Il primo posto in apertura "Renewal The East" è carina ma nulla che si faccia ricordare, il secondo "The Underground Temple" molto più elaborato e raffinato vede la formazione offrire una prestazione fantastica, il comparto ritmico e le chitarre lavorano come non si era ancora ascoltato, mentre l'ultimo in ordine d'arrivo, "Roma Aeterna", ha un che di malinconico che la caratterizza dandole quel tocco d'atmosfera in più per proiettare alla mente visioni del passato glorioso della capitale italica.
Ci sono anche le piccole seppur presenti pecche, "One Fatal Enterprise" forse sin troppo melodica per il gusto di chi scrive non regge il confronto con le altre, così come "Oathbreaker" e la conclusiva "Destroyers Of The World" che non vanno aldilà di una canonica rappresentazione seppur massiccia dello stile power.
A "The Eyes Of Power" si può muovere solo la critica d'esser derivativo? E allora non la si pone neanche dato che chiunque faccia musica al giorno d'oggi volutamente e non attinge dal background musicale di band storiche.
I Signum Regis sono decisamente validi e questo platter merita d'esser ascoltato e magari di ricevere un po' d'attenzione dato che sin troppo spesso si va in fase di stallo limitandoci a controllare le uscite dei grandi nomi e rischiando di perdere chicche non da poco come questa, se amate il genere l'acquisto è consigliato.

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