lunedì 7 febbraio 2011

GUILTY AS SIN - III


Informazioni
Gruppo: Guilty As Sin
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/guiltymusic2008
Autore: Mourning

Tracklist
1. Truth Serum
2. House Arrest
3. Permanent Warfare Economy
4. At The Precipice Of Inhuman Deeds
5. Planets
6. Before The Flood
7. Galactic Agent - Pacal Votan
8. Operation Midnight Climax
9. Lost@Sea
10. Blood Groove
11. HAARP

DURATA: 49:11

Continuano percorrendo il sentiero dell'autoproduzione i bikers Guilty As Sin, il sound del trio americano composto da Zak Ovoian (batteria, moogs, voce), Dan MacAdams (chitarra, voce, synth) e Ryan Dilbarian (basso e voce) riparte da ciò che di buono aveva offerto "Led To The Slaughter", proponendolo in versione più affinata ma non meno istintiva e sperimentale in questo terzo capitolo dall'elementare titolo "III".
La musica è sin dall'inizio nata come "bastarda", un intruglio d'influenze anni Settanta/stoner e punk/hardcore ma che hanno come robusta base le sferzate thrash e sfruttano un additivo psych per garantirsi quel riscontro intimista e viaggiante di cui si fanno fregio.
Il carattere strumentale è ancora predominante, le sezioni vocali sono rare e tranne qualche sample parlato sono sparuti gli episodi che vantano presenza dietro il microfono vedasi la pesante opener "Truth Serum" in cui viene usata in maniera strisciante, "House Arrest" ripresa dal secondo album già citato e una granitica "Blood Groove".
I cinquanta minuti navigano in un mare ribollente di riff grezzi e alcolici, sferragliate improvvise a velocizzare il sound in "Permanent Warfare Economy", "At The Precipice Of Inhuman Deeds", "Lost@Sea" e la conclusiva "Haarp" senza mai rinunciare a momenti estranianti e orientaleggianti che spiccano in "Before The Blood" e la successiva galleggiante "Galactic Agent - Pacal Votan".
I Guilty As Sin sono motociclisti che amano la cultura zen? Probabile, studieranno pure mitologia greca? Può darsi, fatto sta che un disco come "III" viene ben rappresentato dalla semplice cover con sfondo verde nel cui mezzo è raffigurata la figura mitologica di Cerbero, l'animale guardiano dell'Ade possiede tre teste che simbolicamente hanno il significato di distruzione del passato, presente e futuro, così come la musica dei ragazzi mostra d'avere più facce che riescono a convivere senza nessun problema, il non essere strettamente catalogabili è la loro qualità migliore.
Hanno uno stile personale, si divertono evitando di fossilizzarsi e sono di buona compagnia, con quest'album hanno confermato la loro bontà compositiva e anche la produzione come nel precedente non ostacola l'ascolto, non è perfetta né pulitina (per fortuna), va benissimo così.
Se sentiste il bisogno di staccare e metter su canzoni che vi rivitalizzino e rilassino, con "III" il problema si risolverebbe agevolmente, mi raccomando però, non fatevi mancare la sacrosanta birra ghiacciata al vostro fianco.

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