lunedì 21 febbraio 2011

NORTHERN OAK - Monuments


Informazioni
Gruppo: Northern Oak
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/thenorthernoak - www.northernoak.co.uk
Autore: Mourning

Tracklist
1. Sun God's Wrath
2. Gawain
3. Into The Forest
4. Silvan Lullaby
5. Arbor Low
6. Nivis Canto
7. Cerridwen's Round
8. The Scarlet Woman
9. Death In The Marshes
10. Pavane In G Minor
11. In These Hills

DURATA: 54:05

Ascoltando una buona mole di musica, mi porgo sempre più spesso una domanda: ma certe band come cazzo fanno a essere senza contratto?
In alcuni casi mi auguro sia una scelta propria dovuta alla libertà di poter produrre ed elaborare la musica in modo che nessuno possa metter becco, purtroppo so che nella maggior parte dei casi non è così.
Il quesito è tornato prepotentemente a galla dopo aver assaporato per un paio di giorni di fila l'opera dei Northern Oak intitolata "Monuments".
La formazione britannica, di Sheffield per esser precisi, è fautrice di un sound folk/prog dalle tinte black, ricercato, mai noioso e soprattutto profondamente radicato nella cultura nazionale, l'album è un percorso introspettivo e intimo sul legame uomo/tradizione/natura che emerge vivido e accorato nel momento in cui il dolore diviene una guida capace di far superare l'ostracismo del pregiudizio e della modernità a favore di uno scavare per far affiorare nuovamente le radici che han tenuto esistente il mito sino ai giorni nostri.
Nel disco ogni singolo elemento ruota e si muove in modo che le due realtà vita e esistenza umana in genere connessa alla madre terra siano in contatto e possano dire la loro, i brani sono veramente ben orchestrati passando da ritmiche dolciastre e narranti nelle parti più folk, a riff metallici colorati di un nero notte sino ai momenti in cui percepisci in pieno una sintonia fra note ed emozione che ti fa dire "amo questo platter".
Non sono mai stato un appassionato del panorama folk eppure negli ultimi due o tre anni ho scoperto tante di quelle realtà che neanche avevo sentito nominare che ricamandolo all'interno di prove ricche di escursioni in altri stili sono riuscite a far breccia nei miei ascolti, è successo anche stavolta, non posso negare che quando sei nella tua stanza e le note di "Gawain" raccontano della leggenda del poema cavalleresco di "Sir Gawain e il Cavaliere Verde" sei invogliato ad andare a scoprire di più sull'argomento (v'invito a farlo, il regno d'Artù e il simbolismo insito in questa storia sono qualcosa di veramente grande).
C'è l'attimo in cui sei talmente accarezzato dalla leggiadria silvestre di "Silvan Lullaby" che ti lasci andare e il relax vien da solo, altri in cui il narrare diviene evocativo ("Into The Forest") o appena accennato ("Nivis Canto"), altri ancora che prediligono dar lustro alla componente di matrice black ("Arbor Low" e "The Scarlet Woman") ma non c'è un solo secondo che vada fuori coordinata o allenti il flusso di un fiume che regola il suo scorrere colmo di bizze riuscendo a rimanere entro gli argini che lo custodiscono.
E' un lavoro caldo e passionale, è affascinante l'uso che fa del flauto Catie "Cerridwen" Williams ed è altrettanto bello quello del piano e dei synth tesi ad aumentare l'impatto sensazionale delle canzoni, vedasi l'apparire del clavicembalo in "Cerridwen's Round" che dona un che di ancestrale alla traccia, indovinato.
Non riesco a trovare un vero e proprio difetto all'opera dei Northern Oak, non è sicuramente un disco diretto e deve esser vissuto con il supporto dei testi per avere un'approfondita immersione nel loro mondo, il booklet (16 pagine) da questo punto di vista è stato curato sia per colori che per stampa in maniera professionale e adatta a referenziare la musica con cui condivide il campo. mettiamo in conto anche il ritratto in fronte creato dal signor Travis Smith (il nome Opeth vi dice qualcosa?) e che fra songwriting di fino e una produzione d'alta resa tiriamo le somme e abbiamo fra le mani un "Monuments" che si candida fra i consigli d'acquisto immediato.
Chi avesse già avuto il piacere d'imbattersi nei Northern Oak con questo secondo platter avrà avuto la conferma che gl'inglesi sanno il fatto loro e sarà quindi motivato nel dare una chance al disco, chi invece leggendo queste righe sfrontatamente (e lo ammetto, che ci posso fare) infervorate dall'effetto che le canzoni han fatto sul sottoscritto abbia trovato un solo minimo spunto per provare a conoscerli non lo faccia morire e vada fino in fondo, se lo meritano.
Potete far vostro "Monuments" direttamente dal sito-shop della band per la cifra irrisoria di sei sterline (sette euro) http://music.northernoak.co.uk/.

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