lunedì 18 luglio 2011

SEPULCHRAL MOON - Narag Helech


Informazioni
Gruppo: Sepulchral Moon
Anno: 2011
Etichetta: Fullmoon Witchery Productions
Contatti: www.myspace.com/sepulchralmoonofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. A Majestic Moon
2. The Chant Of The Winds
3. Barad Dur
4. Morn Delos (Dedicated To Nazgûl)
5. Dreaming Of Frozen Landscapes
6. Hymn To The Moutains
7. To The Snowy Lands
8. Into The Void
9. When The Mortal Fall

DURATA: 37:24

La saga tolkeniana del "Signore Degli Anelli" continua a ispirare l'operato del progetto svizzero Sepulchral Moon, con "Narag Helech" infatti dopo aver superato l'ostacolo di "Khazad-Dûm" sito nel regno dei nani, è stavolta il panorama tetro, alimentato dall'odio e dal malessere umano che ricopre il perimetro assegnato alla fortezza Barad Dur a essere descritto e sviscerato grazie alle atmosfere e sonorità sollevanti gelo e isolamento proposte da Lord Fullmoon.
Nove brani che percorrono in lungo e largo quella distesa dove la vita diviene un semplice quanto futile orpello in mano a signori della morte, siano le spirali di vento che ingannevoli esortano in "The Chant Of Winds", la beltà del male ostentata in "Barad Dur" con quei synth così eterei da risultare spettrali, il legame abissale con il nero che sorregge in battaglia le sorti dei Nazgûl in "Morn Delos" a loro dedicata che vede apparire una batteria che perpetua nel tempo il suo lento ma minaccioso stantuffare, al pari degli spiriti dei re che furono è ormai decadente e pronta esclusivamente ad arrecare danno a ciò che possiede linfa vitale da sottrarre.
Le note allungate, i sibili, lo smorzare improvviso di alcune soluzioni, tutto fa brodo all'interno di un "Narag Helech" che dell'inverno possiede quel carisma da dominatore che attende al pari di un predatore solo di azzoppare la preda per poi finirla definitivamente.
Le ambientazioni che ricollegano alle temperature impervie che si registrano in alta montagna, lì dove passaggi talmente paradisiaci possono divenire dei veri e propri prismi di ghiaccio in cui rimanere ibernati ("Dreaming Of Frozen Landscapes", "Hymn To The Mountains" e "To The Snowy Lands"), permettono al lato più sinistro e ammaliante di svolgere il doppio compito d'attirare e incantenare coloro che si trovano a valicare quelle difese.
Ricorderete quanto fosse importante la catena montuosa dalle vette aguzze, l'Ephel Duath che nella storia di Tolkien è una difesa non fra le più scontate e agevoli da superare, eppure potreste dire di non esser rimasti affascinati dalle pagine in cui l'azione si svolge attraversando tali lande?
Quel senso di fatidico, di attimo che sta per cambiare le regole del gioco sinora prestabilito, giunge nel momento in cui le ultime due tracce prendono forma, "Into The Void" e "When The Mortal Fall", la prima ricreante una psichedelia oscura e diluita su una base lievemente dronica, la seconda possente, incattivita e solenne nell' assumere una posizione greve e minacciosa che porta a conclusione il platter.
Ascoltare i dischi dei Sepulchral Moon è come trovarsi catapultati nel mondo letterario che li ispira, non c'è neanche bisogno di una gran immaginazione ma solo di lasciarsi andare e possedere un legame personale con quell'opera.
Su questo punto credo che difficilmente chiunque abbia letto un libro di quell'importanza non ne rimanga in un modo o nell'altro colpito tanto da farlo in parte suo, è una chiave che vi aiuterà di sicuro a entrare in sintonia con "Narag Helech" e gli altri lavori già rilasciati.
Per affondarvi completamente ci vuole invece un po' di dedizione e tanti giri nello stereo preferibilmente quando il mondo fatto di cazzate, rumori inutili e parole umane spesso dette senza senso la smettono d'invadere la mente, la notte aiuta.

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