Informazioni
Gruppo: Demonic Death Judge
Titolo: Skygods
Anno: 2012
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Inverse Records
Contatti: facebook.com/demonicdeathjudge
Autore: Mourning
Tracklist
1. Skygods
2. Salomontaari
3. Latitude
4. Knee High
5. Aqua Hiatus
6. Cyberprick
7. Nemesis
8. Pilgrimage
DURATA: 47:28
I Demonic Death Judge sono diventati una presenza abituale nella 'zine, i finnici sono infatti nostri ospiti per la terza volta e l'occasione gradita è l'uscita del secondo album intitolato "Skygods" che, come già avvenuto per il suo predecessore "The Descent", vede il supporto della label connazionale Inverse Records.
Il nuovo disco è a metà fra una fase di transizione, si notano in più circostanze alcuni sapori rock e una forma psichedelica desertica maggiormente esposte all'orecchio, e una di totale assorbimento delle lezioni ricevute dal passato. In questo caso dovreste essere in possesso della confidenza adeguata per trovarvi a vostro agio con le sezioni più fangose e viscose del platter.
L'immaginario racchiuso in "Skygods" tende a ricondurre ai Black Sabbath quanto agli Iron Monkey, ai Kyuss quanto agli Electric Wizard, ai Saint Vitus quanto agli EyeHateGod, ognuno con il proprio spazio che però ora più che in passato inizia a mostrare segni caratteristici distintivi della band.
I finnici sembrano aver apportato una fluidità alla proposta molto più prolifica e inquadrata, tesa a fornire l'equilibrio adatto allo sviluppo della psichedelia acida e dello stoner/sludge/doom in maniera che riescano a convivere cibandosi l'una dell'altro. La riuscita di questo aspetto, così evidente nell'opener, in "Salomontaari" e "Knee High", ha permesso di acquistare una sicurezza tale da manifestare una visione generale del sound leggermente più istintiva.
Vi accorgerete ad esempio della crescente voglia di dare via libera agli assoli, del galleggiare melodico estasiante dal valore significativo ma non corrosivo per la struttura della rocciossa "Aqua Hiatus", del "sussurare" inatteso insito in "Cyberprick" e della capacità di sprofondare per poi rotolare in maniera costante dell'accoppiata basso e chitarra ricca di fascino in "Nemesis". L'estesa "Pilgrimage" porrà invece la parola fine con i suoi dieci minuti, fra atmosfere liquide e riff densi e magmatici, questo sono i Demonic Death Judge oggi, questo è il contenuto di "Skygods".
I ragazzi non sono a una vera e propria svolta, si stanno assestando e nel frattempo puntellano il sound tentando quantomeno di fuoriuscire da una ragnatela compositiva che rimanda inevitabilmente a band di caratura stellare e quindi ben più note. A piccoli passi pare che vi stiano riuscendo e "Skygods", tra le altre cose ancora una volta la produzione è di buonissima fattura e sostiene alla grande l'operato del combo, è considerabile come un buonissimo album del genere.
Pertanto come fatto e detto in passato il mio supporto a questa realtà non verrà a mancare neanche stavolta, lo confermo e consiglio anche a voi di godervi la loro musica.