Informazioni
Gruppo: Geist
Titolo: Der Ungeist
Anno: 2012
Provenienza: Israele
Etichetta: Total Rust
Contatti: myspace.com/geistfluch
Autore: Bosj
Tracklist:
1. Mord
2. Von Blut
3. Der Wald
4. Tot
5. Northern Pride
6. Der Ungeist
7. Taub
DURATA: 35:38
La Total Rust, da Gerusalemme, ci ha sempre abituati a suoni sporchi, vere e proprie marcescenze sonore, spesse volte dilatate, vista la predilezione della label per la promozione di lavori ibridi, vicini ora al black (Chaos Dei), ora allo sludge (Tort).
Il progetto Geist, pur non avendo nulla di sludge, rispetta appieno tutti gli altri requisiti. One man band proveniente presumibilmente da Gerusalemme a sua volta (pochissime sono le informazioni precise, mi rifaccio qui al luogo di origine di uno dei side-project del musicista, i Bartholomeus Night), in ogni caso israeliana, è la seconda incarnazione solista di Ratimus, susseguente a un interessante monicker che nel 2009 consegnò ai posteri un ottimo esempio di black metal quadrato e battagliero, "Hall Of The Slain", a nome Mucous Scrotum.
Dopo quel disco, sul fronte Mucous Scrotum tutto ha taciuto; i Bartholomeus Night hanno rilasciato una sola traccia nell'ultimo decennio, da cui (sempre senza informazioni certe) supponiamo che Ratimus in questi tre anni abbia avuto tempo e modo di affilare le lame per prepararsi a questo nuovo assalto.
Dopo un iniziale demo nel 2009, ecco finalmente stampato "Der Ungeist", primo vero full che ci fa intendere quale sia il cammino intrapreso dall'Israeliano. "Basato sull'idea che il tutto dovesse essere registrato in una volta, in presa diretta e senza rifiniture o revisioni", l'album si muove per tutta la sua durata su suoni che potrebbero provenire dalle registrazioni perdute di "Nattens Madrigal", non fosse che l'intento e il mood delle composizioni e del disco sono totalmente diversi. Downtempo, riff tendenti al depressive, persino un booklet che sembra uscito da una session creativa dei Lifelover o da un esperimento di recupero psichiatrico di Nattramn, con foto paesaggistiche nelle prime pagine e di cocaina e tubi di scarico nelle ultime.
A concludere il tutto, l'agghiacciante dedica ad una ragazza morta diciottenne.
Dai titoli, la maggior parte dei quali curiosamente in tedesco, ben si immagina la portata di angoscia e di dolore che permea tutti i brani, senza eccezione. L'utilizzo di voce e strumentazione di Ratimus ricorda da vicino la disperazione e l'oscurità tipica della scena depressive post-burzumiana, come accennato: dai Nyktalgia al già nominato Nattramn epoca Silencer. Tuttavia, per qualche strano motivo, il senso di esagerato disturbo tipico di certe proposte in questo caso non arriva; con "Der Ungeist" non si toccano mai le vette di disagio emotivo completo e totale cui il depressive black metal "puro" ci ha abituati, probabilmente a causa di (o grazie a, vedete voi) momenti, nella seconda parte del lavoro, che spezzano la tensione psicologica creatasi fino a quel punto per riportarci su territori più classici e "razionali", è il caso di "Northern Pride" e buona parte della titletrack, sei minuti ciascuna di cavalcata e uptempo e accelerazione e roba old school piuttosto estranei al contesto di cui si parlava.
Un lavoro particolare, che non è dato sapere se sia frutto di precisa pianificazione o semplicemente di urgenze compositive spaiate ed assecondate sul momento. Quel che è certo è che il sound organico e graffiante mescolato all'atmosfera prevalentemente depressiva possiede un proprio fascino.