Informazioni
Gruppo: Dream Circus
Titolo: Land Of Make Believe
Anno: 2012
Provenienza: Portogallo
Etichetta: Digital Media Records
Contatti: facebook.com/DreamCircus
Autore: Mourning
Tracklist
1. Make Believe
2. So Long
3. Crown
4. Going Down
5. Poison
6. Criminal
7. Pulp Fiction
8. Illusion
9. Waiting
10. Desire
DURATA: 43:28
Quando ho inserito il disco dei Dream Circus nello stereo non avevo letto nulla sulla band, non ne conoscevo la provenienza, non sapevo proprio chi fossero, è bastata però l'opener "Make Believe" per farmi dire: cazzo figli di Seattle! Bello no?
Un gruppo grunge anni Novanta che non conoscevo, leggermente fuori tempo tuttavia visto che l'album di debutto "Land Of Make Believe" è del 2012 e la formazione è portoghese, quindi a livello di pioggia e malinconia probabilmente ci saremmo pure. L'area geografica è totalmente fuori zona eppure è evidente come quel sound e quegli anni tanto contestati siano il riferimento primo per il modo di comporre del quintetto lusitano.
Come analizzare un lavoro simile? Perché mi faccio questa domanda? Perché da un lato sono rimasto piacevolmente sorpreso, la band suona, interpreta e inanella una serie di pezzi davvero piacevoli, non posso dire vi siano delle tracce brutte in scaletta dato che lo stile tra Alice In Chains e Soundgarden (sono loro le creature che influiscono pesantemente sul sound) non può proprio dispiacermi, d'altro canto è altrettanto palese che questi musicisti non vadano oltre la riproposizione di soluzioni sia strumentali che vocali note a chiunque apprezzi quel periodo e le sue numerose uscite.
"Land Of Make Believe" è un platter intenso, emotivo, che alterna momenti hard rock al limite col metallizzato ad altri decisamente più intimi, la summa n'è racchiusa in episodi quali "Make Believe", "Going Down", "Poison e "Criminal", nella quale la voce di Powell duetta con quella suadente di Ana Costa. Bastano queste quattro canzoni per rendersi conto che in troppe occasioni non si va oltre il già sentito.
Ammetto candidamente da nostalgico che brani simili sono stati una compagnia gradita, probabilmente l'ascolto diverrà col tempo di quelli estemporanei, che metti su quando ti viene voglia di ricordare come suonavano i Dream Circus e nulla più, del resto tra loro e gli originali corre un abisso e non avendo una personalità propria che faccia la differenza per ora più di tanto non si può neanche pretendere. Consigliati come diversivo, sottofondo o per un pomeriggio dedicato ai ricordi.