Informazioni
Gruppo: Naïve
Titolo: Illuminatis
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/wearenaive
Autore: Mourning
Tracklist
1. Transoceanic
2. Belly
3. Focus
4. Luna Militis
5. Circles
6. The Ropes
7. Illuminatis
DURATA: 1:01:08
Arrivano da Tolosa in Francia i Naïve, un trio di musicisti la cui proposta viene descritta come una combinazione di Metal, musica sintetizzata e Trip-Hop.
Non sapendo cosa attendermi e conscio del fatto che Mox (batteria ed elettronica), Jouch (chitarra, voce ed elettronica) e Rico (basso) mi allontaneranno dai miei soliti ascolti giornalieri, sono pronto a immergermi in "Illuminatis".
L'approccio iniziale è affidato a "Transoceanic", il brano è particolarmente orientato a sfruttare una carica atmosferica liquida, ci troviamo dinanzi un alternative metal a metà fra un'esposizione tooliana semplificata e i pezzi tesi ad apportare sostegno emotivo melancolico a un ambiente sovraccarico di adrenalina degli Slipknot, il tutto addolcito da una salsa ambientale post. Ci mettono a nostro agio, consapevoli che i mutamenti umorali interni ai brani ne scandiranno costantemente l'incedere, sarà quindi inevitabile rimanere ammaliati o al contrario subirli portandoci a non proseguire l'ascolto.
I transalpini amano confrontarsi con tracce lunghe, sono in possesso di un songwriting così vario e dispettosamente bello che non si concede vie di mezzo, infatti il calderone bolle e ribolle, le molte facce che compongono la figura dei Naïve si espongono attimo dopo attimo come avviene nell'impulsiva "Belly", schizofrenica e quasi severa, tanto che in alcuni momenti mi sono venuti in mente una serie di nomi da sovrapporre che non sono di certo naturali compagni d'avventura (Mudvayne + Faithless?), tuttavia è sempre di un ambito post-metallico che si parla. "Focus" senza particolari indugi ce lo ricorda, rifilandoci un estasiante mix di quiete, melancolia e un galleggiare adornato da striature orientaleggianti.
Il disco continua a piegarsi e ad aprirsi in maniera ciclica, alternando sensazioni cosmiche provocate dall'ottimo impiego fatto dei synth e dell'elettronica; "Circles" e "The Ropes" vanno ad aggiungersi all'egregio lavoro già svolto in tale ambito in precedenza, emozionante comunque la sezione centrale della seconda, nella quale si evidenzia un crescendo post rockeggiante intenso scandito da soste che non vedono scomparire l'aspetto "electro" ma anzi s'induriscono, col lavoro delle chitarre che diventa prominente, maggiormente consistente e ridondante, la lunga "Illuminatis" è forse quella che incarna meglio questa condivisione di "cielo e terra".
I Naïve non inventano niente, sono delle gazzelle che con agilità saltellano da un confine all'altro dei generi, trovando il modo di farli convivere in maniera pacifica e ideale per realizzare il loro intento: andare oltre i generi. "Illuminatis" è da ascoltare e considerare come un percorso che non dovrebbe essere smantellato per capirne quali siano le influenze e le derivazioni, bensì dovrebbe essere battuto godendo direttamente della risultante di quei legami stilistici che si formano durante l'ascolto.
Come ho detto inizialmente, difficilmente si scenderà a patti con questo disco, data anche la sua durata non poi così agevole (si va oltre l'ora), lo consiglio quindi a coloro che amano le sperimentazioni e spaziare in più aree musicali, probabilmente riusciranno a trovare il modo di conviverci.
Gruppo: Naïve
Titolo: Illuminatis
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/wearenaive
Autore: Mourning
Tracklist
1. Transoceanic
2. Belly
3. Focus
4. Luna Militis
5. Circles
6. The Ropes
7. Illuminatis
DURATA: 1:01:08
Arrivano da Tolosa in Francia i Naïve, un trio di musicisti la cui proposta viene descritta come una combinazione di Metal, musica sintetizzata e Trip-Hop.
Non sapendo cosa attendermi e conscio del fatto che Mox (batteria ed elettronica), Jouch (chitarra, voce ed elettronica) e Rico (basso) mi allontaneranno dai miei soliti ascolti giornalieri, sono pronto a immergermi in "Illuminatis".
L'approccio iniziale è affidato a "Transoceanic", il brano è particolarmente orientato a sfruttare una carica atmosferica liquida, ci troviamo dinanzi un alternative metal a metà fra un'esposizione tooliana semplificata e i pezzi tesi ad apportare sostegno emotivo melancolico a un ambiente sovraccarico di adrenalina degli Slipknot, il tutto addolcito da una salsa ambientale post. Ci mettono a nostro agio, consapevoli che i mutamenti umorali interni ai brani ne scandiranno costantemente l'incedere, sarà quindi inevitabile rimanere ammaliati o al contrario subirli portandoci a non proseguire l'ascolto.
I transalpini amano confrontarsi con tracce lunghe, sono in possesso di un songwriting così vario e dispettosamente bello che non si concede vie di mezzo, infatti il calderone bolle e ribolle, le molte facce che compongono la figura dei Naïve si espongono attimo dopo attimo come avviene nell'impulsiva "Belly", schizofrenica e quasi severa, tanto che in alcuni momenti mi sono venuti in mente una serie di nomi da sovrapporre che non sono di certo naturali compagni d'avventura (Mudvayne + Faithless?), tuttavia è sempre di un ambito post-metallico che si parla. "Focus" senza particolari indugi ce lo ricorda, rifilandoci un estasiante mix di quiete, melancolia e un galleggiare adornato da striature orientaleggianti.
Il disco continua a piegarsi e ad aprirsi in maniera ciclica, alternando sensazioni cosmiche provocate dall'ottimo impiego fatto dei synth e dell'elettronica; "Circles" e "The Ropes" vanno ad aggiungersi all'egregio lavoro già svolto in tale ambito in precedenza, emozionante comunque la sezione centrale della seconda, nella quale si evidenzia un crescendo post rockeggiante intenso scandito da soste che non vedono scomparire l'aspetto "electro" ma anzi s'induriscono, col lavoro delle chitarre che diventa prominente, maggiormente consistente e ridondante, la lunga "Illuminatis" è forse quella che incarna meglio questa condivisione di "cielo e terra".
I Naïve non inventano niente, sono delle gazzelle che con agilità saltellano da un confine all'altro dei generi, trovando il modo di farli convivere in maniera pacifica e ideale per realizzare il loro intento: andare oltre i generi. "Illuminatis" è da ascoltare e considerare come un percorso che non dovrebbe essere smantellato per capirne quali siano le influenze e le derivazioni, bensì dovrebbe essere battuto godendo direttamente della risultante di quei legami stilistici che si formano durante l'ascolto.
Come ho detto inizialmente, difficilmente si scenderà a patti con questo disco, data anche la sua durata non poi così agevole (si va oltre l'ora), lo consiglio quindi a coloro che amano le sperimentazioni e spaziare in più aree musicali, probabilmente riusciranno a trovare il modo di conviverci.