Informazioni
Gruppo: Morbid Angel
Anno: 1989
Etichetta: Earache
Autore: Leonard Z
Tracklist
1. Immortal Rites
2. Suffocation
3. Visions From The Dark Side
4. Maze Of Torment
5. Chapel Of Ghouls
6. Bleed For The Devil
7. Damnation
8. Blasphemy
9. Evil Spells
DURATA : 35:09
Ci sono alcuni
ingredienti obbligatori per sfornare un grande album: Tampa (in Florida), gli anni ’80, i Morrisound Studios, 4 ragazzi al loro debutto, la Earache Records.
Il risultato? “Altar of Madness” dei Morbid Angel!
Ci troviamo davanti a una vera e propria pietra miliare del Death Metal, in cui sono ancora ben percepibili alcune sonorità tipicamente thrash, che negli album successivi andranno via via scemando fino a scomparire del tutto.
L’album si apre con “Immortal Rites” (Riti Immortali). Siamo immediatamente catturati dal riff iniziale sparato al contrario che ci proietta nel mondo di follia dei Morbid Angel. La preparazione tecnica della band è altissima: su tutti spicca il lavoro del batterista Pete Sandoval, che canzone dopo canzone ci regalerà sparate di doppia cassa e un ottimo lavoro ritmico mai scontato o monotono. Alle chitarre Brunelle e Azagthoth lanciano assoli che mischiano il giusto grado di rumorismo e tecnica. Azagthoth non sembra ancora arrivato ai livelli di maestria che sfoggerà nei lavori successivi, non per quanto riguarda la parte tecnica, ma per quella sequenza di scale “malate” che saranno il suo marchio di fabbrica: impossibile non distinguere immediatamente gli assoli distorti e folli di questo chitarrista. Nella canzone iniziale si sente l’utilizzo azzeccato del guitar-synth, che dona un tocco inquietante e infernale al pezzo. David Vincent, oltre a supportare il suono delle chitarre più che egregiamente col suo basso, dà sfoggio di una voce roca e gracchiante che, a mio avviso, rappresenta il perfetto stile da utilizzare su questo lavoro (in seguito si orienterà verso un growl più cupo, che poi utilizzerà in tutti gli album successivi fino alla sua dipartita dalla band).
I pezzi sono tutti validi, ma alcuni spiccano, in particolare “Chapel of Ghouls” (Cappella dei Ghouls) e “Blasphemy” (Blasfemia), che verranno coverizzate più volte da altre band che rendono tributo all’Angelo Morboso (basti ricordare gli australiani The Berzerker che portano live “Chapel of Ghouls” in molti concerti!). Come si può immaginare i testi sono concentrati su un feroce anticristianesimo e sono quasi interamente scritti da Azagthoth (che è anche il compositore delle musiche), che tavolta si avvale dell’aiuto di David Vincent.
In definitiva, non resta che acquistare questo gioiello nero! Chi non lo ha ancora fatto non sa cosa si perde!