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venerdì 4 dicembre 2009THY CATAFALQUE - Róka Hasa RádióInformazioni Gruppo:Thy Catafalque Anno:2009 Etichetta:Epidemie Records Autore:Mourning Tracklist: 1. Szervetlen 2. Molekuláris Gépezetek 3. Köd Utánam 4. Ûrhajók Makón 5. Piroshátú 6. Esõlámpás 7. Kabócák, Bodobácsok 8. Õszi Varázslok 9. Fehér Berek DURATA: 1:08:10 I Thy Catafalque band ungherese di avantgarde metal sono ormai una realtà consolidata, quest'anno hanno rilasciato il loro quarto studio album dal titolo "Róka Hasa Rádió" un mix complesso d'influenze che risalta ed evidenzia una ricerca quasi ossessiva di soluzioni alternative e sperimentali da parte della formazione. Il duo formato da Kátai Tamás e János Juhász si avvale del supporto di una folta schiera di collaboratori per dar vita alle proprie canzoni fra i quali spiccano: Attila Bakos e Agnes Tóth (voci), una formazione d'archi composta da Ádám Tóth e Anita Bíró (Violini), Andrea Derdák (violoncello), Sándor Deák (clarinetto) e non per ultima la voce narrante di Viktória Varga. Vengono inoltre assoldati Balázs Hermann (basso) e Zoltán Kónya (chitarra) entrambi provenienti dai Gire band ormai scioltasi in cui militava lo stesso Kátai Tamás. E' un vero e proprio progetto ad ampio raggio quello che si verrà a creare, le nove tracce infatti copriranno una durata superiore all'ora nel complessivo riuscendo pienamente nell'intento di trasportare l'ascoltatore attraverso dei veri e propri mondi paralleli. Se il richiamo a sonorità Arcturus, Code, Virus sembra quello più ovvio, ci sono delle aggiunte di tipologia classicamente legata alla nazione da cui provengono che rimandano al suono nomade e una programmazione dell'effettistica e dei samples alquanto futuristica. Racchiudere l'universo Thy Catafalque dentro la scatola di un solo genere è impresa ardua se non impossibile, così come raccontarne appieno il valore che espresso in parole sarebbe solo riprova di gusto personale e non inquadrerebbe mai in maniera precisa ciò che "Róka Hasa Rádió" può offrirvi. Non vi sono passaggi a vuoto, ogni variante seppur minima è incastrata in modo da rendere scorrevole (e direi più che piacevole) il proseguio a venire, la scelta poi di collocare come prime due tracce "Szervetlen" e "Molekuláris Gépezetek" a mio avviso le due colonne portanti del disco ostenta sicurezza nelle proprie possibilità facendo intendere che la band ha ormai acquisito una consapevolezza alta della creatività e del composto espresso. Lo svolgersi dei due brani è la summa di quanto troverete negli episodi che li succederanno, non di minor valore (ma di minor durata sì) nè di minor interesse. Il lucido delirio scandito da passaggi di pianoforte, voci pulite e scream, arrangiamenti curati nel minimo dettaglio e una prestante maniacalità esecutiva non potrà che far felici chi ama andare continuamente un passo oltre il limite conosciuto. Aiutati anche da una produzione che valorizza la totalità strumentale e dona alle voci la giusta profondità, si raggiunge un livello di sensorialità fuori dal comune standard musicale. L'unico ostacolo sembrerebbe la lingua visto che il cantato sfrutta l'idioma madre, sono però il trasporto e la bellezza delle composizioni unite alla musicalità con cui viene esposto a far sì che passi in secondo piano questo piccolo e trascurabile dettaglio. E' inutile per me dilungarsi ancora nel lodare un lavoro che merita ascolti attenti e appassionati, se avete voglia di guardare oltre lasciatevi guidare dai Thy Catafalque. |
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