Informazioni
Gruppo: Amenthet
Anno: 2006
Etichetta: Self Released
Autore: Akh
Tracklist:
1. That My Will Is Made
2. Ra Hoor Khuit Part 1
3. Ich, Der Gott
4. Ra Hoor Khuit Part 2
Amenthet è un progetto nato dalla mente di Sharcoux, la peculiarita’ di questo “gruppo” è nel proporre una buon Black Metal di stampo sinfonico, totalmente sintetizzato (comprese le chitarre), l’unica nota totalemente umana sta nella presenza vocale, che appare sempre con una buona espressivita’ per il genere, manifestando sempre incisivita’ e cattiveria.
Una volta appresa la peculiarita’ di Amenthet, possiamo tranquillamente dire che l’album “Ich Der Gott” seconda uscita per gli Amenthet, si ascolta veramente bene, è molto dinamico e orchestrato validamente, essendo davvero molti gli spunti vincenti. I quattro pezzi che compongono quest’ opera sono tutti ben strutturati e riportano a mente spesso i lavori dei Profanum(tanto per rendervi l’idea), anche non si percepisce il medesimo odore occulto.
L’impressione generale è che in questo “mondo”, Sharcoux voglia regnare senza la contaminazione del uomo e la sua materia, il che rende tutto molto freddo e tagliente nonostante le melodie a volte si facciano imperiose a volte piu lievi, alternado passaggi piu veloci ad altri veramente suggestivi ed atmosferici, come in “Ra Hoor Khuit part 1″, ma tutto il disco rimane sempre su livelli veramente buoni.
Tutti i pezzi sono lunghi, per sfiorare la suite, nel caso di “Ich Der Gott”, in cui l’ambientazione dilatata si macchia di un tessuto piu triste e meditativo, dove le narrazioni sofferte di Sharcoux,sembrano esser piu lontane,tanto da riuscire a ricreare un immagine di ulteriore lontananza e smarrimento,che sfocia in uno stacco di puro Dark Ambient, che pare esser il vero punto focale ed emanatore di oscurita’ ed inquietudine di questo viaggio musicale, enfatizzato dalla chiusura solenne ed altisonante del brano e del lavoro in generale.
Un bel disco, pieno di idee e che riesce ad emozionare, nonostante un normale ascoltatore lo possa trovare indigesto per la sua natura anti umana e sintetica. L’unica pecca forse risiede nella mancanza di certi bilanciamenti fra i suoni, che ogni tanto collidono fra loro, ma cio’ non nega minimamente la validita’ del tutto, rimanendo solamente un pretesto per verificare ulteriormente la maturazione di questo progetto, che ha veramente molto da dire e da dare.
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