Informazioni
Gruppi: Screamer, Seventy-Seven (77), Bullet
Data: 04/10/2012
Luogo: Kiff, Aarau (Svizzera)
Autore: ticino1
La fisica e la forza di gravità sono due definizioni molto legate fra loro. L'interazione di eventi sostenuti dalla prima disciplina combinati con gli effetti dell'attrazione terrestre non porta sempre effetti prevedibili sul momento dalle vittime. Vi domandate che cosa c'entri questa elucubrazione mentale con un concerto metal? Beh, continuate a leggere e lo saprete; vi svelo solo che proprio un tale scherzetto mi ha dato lo spunto per l’articolo...
Sono già passati alcuni mesi da quando misi piede l'ultima volta nel Kiff di Aarau. Sceso dal treno noto che qualcuno ha "rubato" la fermata del bus e che i cartelli informativi, notati inconsciamente solo più tardi, sono piazzati in modo strategicamente inutile. Finalmente mi siedo nel mezzo di trasporto condito con aliti stagionati e aromi ascellari soporiferi che mi spiegano il perché di tanti sforzi pubblicitari per vendere prodotti di cura personale...
Il locale non è gremito, l'età media del pubblico è, per una volta, superiore ai diciotto anni e l'atmosfera rilassata promette un bel festino. Gli svedesi Screamer aprono la serata su un palco molto ridotto che divide con la batteria un chitarrista dal resto della squadra. Da quando apprendo origliando più tardi un paio di frasi dette dal cantante, mi è parso di capire che i ragazzi siano nuovi sulla scena internazionale (non ve lo garantisco, eh). Il pubblico, un poco timido all'inizio, apprezza l'heavy di stile britannico Anni Ottanta dei giovani che sembrano davvero vivere la loro musica. Ho sentito molti tocchi NWOBHM (Iron Maiden, Jaguar) e Motorhead. Il tutto è decorato da parti veloci e da inni che incitano il pubblico a partecipare in coro. Dal canto mio non comprerei un lavoro degli Screamer (la mia raccolta di classici non ha bisogno di emuli) ma di certo i giovani appassionati di heavy metal, e anche i più anziani, bisogna dirlo, sapranno godersi quelle canzoni. Da buoni musicisti, i giovanotti colgono l'occasione per suonare un pezzo che sarà parte del disco previsto per febbraio dell'anno venturo. Bel concerto, i musicisti e il pubblico si sono divertiti un mondo.
I 77 (Seventy-Seven) sono gli ospiti esotici della serata; spagnoli, vivono pienamente lo stile AC/DC dell'era Bon Scott, con un cantante che ha una voce molto simile a quella del defunto diavoletto. Perché sono finiti proprio in mezzo a due squadre svedesi? Forse perché scelsero uno studio scandinavo per produrre il disco? Per i miei gusti la musica è noiosa, troppo simile a quella degli australiani, al punto di sentire a volte scale quasi identiche. I presenti invece sono entusiasti e partecipano vivacemente incitando i ragazzi che hanno con loro un chitarrista scatenato sì, ma non nello stile di Angus; LG scuote la testa, si dimena e scende pure fra il pubblico mentre suona. Malgrado i 77 suonino rock, mi è parso che non tutti i suoi membri ne vivano l’attitudine. Quando il bassista sbaglia l'annuncio di una canzone, il cantante si arrabbia parecchio, invece di reagire con un poco d'umorismo, correggere l'errore o altro. Infine è stato comunque divertente e posso garantirvi che per festeggiare questa formazione ha tutte le caratteristiche necessarie.
Ora è giunta l'ora dei Bullet... già quando li vidi l'ultima volta mi piacquero. Il cantante è, come si dice dalle mie parti, una "sagoma", una persona che risalta e piena di carisma. Mi domando comunque a volte se abbia bevuto un bicchierino di troppo oppure se sia davvero così... perdo l'occasione di prendere nota delle canzoni suonate; non importa, la qualità della rappresentazione rende superfluo questo dettaglio. Dall'inizio alla fine Dag Hofer comunica a suo modo col pubblico, la squadra ritmica non smette di fare cretinate e il solista se ne sta un poco in disparte per avanzare quando arriva il suo momento. L'unico che passa un poco inosservato è forse il batterista; lui avrà comunque i suoi cinque minuti di gloria durante l'assolo di pelli. La platea grida a squarciagola, canta in coro per essere parte dei suoi eroi, scuote convulsamente la testa, suda abbondantemente e gode a fondo, senza pausa, durante orgasmici settanta minuti di concerto generosi per l'udito e per l'animo. Questa volta i Bullet mi sono parsi più compatti e sciolti sul palco. Sarà forse un'impressione mia oppure il risultato delle esperienze raccolte in questi mesi in sessione live. Credo che questi svedesi faranno parte delle formazioni che andrò a vedermi quando saranno a portata di tiro.
Purtroppo è ora di partire, il treno non aspetta e venerdì la sveglia mi strapperà inesorabilmente, violentemente dal sonno meritato. Prendo con me un ultimo bicchiere di birra che contrabbando furbescamente a bordo del bus (non so da voi ma qui è vietato il consumo di bibite a bordo). Nel momento in cui il conducente non mi può vedere, voglio prenderne un sorso... e qui casca l'asino! Fisica: l'autista pigia il gas, il liquido nel bicchiere inclinato verso le mie labbra si sposta verso di me. Gravità: la birra mi scorre dai lati della bocca per inondarmi i pantaloni.
Gruppi: Screamer, Seventy-Seven (77), Bullet
Data: 04/10/2012
Luogo: Kiff, Aarau (Svizzera)
Autore: ticino1
La fisica e la forza di gravità sono due definizioni molto legate fra loro. L'interazione di eventi sostenuti dalla prima disciplina combinati con gli effetti dell'attrazione terrestre non porta sempre effetti prevedibili sul momento dalle vittime. Vi domandate che cosa c'entri questa elucubrazione mentale con un concerto metal? Beh, continuate a leggere e lo saprete; vi svelo solo che proprio un tale scherzetto mi ha dato lo spunto per l’articolo...
Sono già passati alcuni mesi da quando misi piede l'ultima volta nel Kiff di Aarau. Sceso dal treno noto che qualcuno ha "rubato" la fermata del bus e che i cartelli informativi, notati inconsciamente solo più tardi, sono piazzati in modo strategicamente inutile. Finalmente mi siedo nel mezzo di trasporto condito con aliti stagionati e aromi ascellari soporiferi che mi spiegano il perché di tanti sforzi pubblicitari per vendere prodotti di cura personale...
Il locale non è gremito, l'età media del pubblico è, per una volta, superiore ai diciotto anni e l'atmosfera rilassata promette un bel festino. Gli svedesi Screamer aprono la serata su un palco molto ridotto che divide con la batteria un chitarrista dal resto della squadra. Da quando apprendo origliando più tardi un paio di frasi dette dal cantante, mi è parso di capire che i ragazzi siano nuovi sulla scena internazionale (non ve lo garantisco, eh). Il pubblico, un poco timido all'inizio, apprezza l'heavy di stile britannico Anni Ottanta dei giovani che sembrano davvero vivere la loro musica. Ho sentito molti tocchi NWOBHM (Iron Maiden, Jaguar) e Motorhead. Il tutto è decorato da parti veloci e da inni che incitano il pubblico a partecipare in coro. Dal canto mio non comprerei un lavoro degli Screamer (la mia raccolta di classici non ha bisogno di emuli) ma di certo i giovani appassionati di heavy metal, e anche i più anziani, bisogna dirlo, sapranno godersi quelle canzoni. Da buoni musicisti, i giovanotti colgono l'occasione per suonare un pezzo che sarà parte del disco previsto per febbraio dell'anno venturo. Bel concerto, i musicisti e il pubblico si sono divertiti un mondo.
I 77 (Seventy-Seven) sono gli ospiti esotici della serata; spagnoli, vivono pienamente lo stile AC/DC dell'era Bon Scott, con un cantante che ha una voce molto simile a quella del defunto diavoletto. Perché sono finiti proprio in mezzo a due squadre svedesi? Forse perché scelsero uno studio scandinavo per produrre il disco? Per i miei gusti la musica è noiosa, troppo simile a quella degli australiani, al punto di sentire a volte scale quasi identiche. I presenti invece sono entusiasti e partecipano vivacemente incitando i ragazzi che hanno con loro un chitarrista scatenato sì, ma non nello stile di Angus; LG scuote la testa, si dimena e scende pure fra il pubblico mentre suona. Malgrado i 77 suonino rock, mi è parso che non tutti i suoi membri ne vivano l’attitudine. Quando il bassista sbaglia l'annuncio di una canzone, il cantante si arrabbia parecchio, invece di reagire con un poco d'umorismo, correggere l'errore o altro. Infine è stato comunque divertente e posso garantirvi che per festeggiare questa formazione ha tutte le caratteristiche necessarie.
Ora è giunta l'ora dei Bullet... già quando li vidi l'ultima volta mi piacquero. Il cantante è, come si dice dalle mie parti, una "sagoma", una persona che risalta e piena di carisma. Mi domando comunque a volte se abbia bevuto un bicchierino di troppo oppure se sia davvero così... perdo l'occasione di prendere nota delle canzoni suonate; non importa, la qualità della rappresentazione rende superfluo questo dettaglio. Dall'inizio alla fine Dag Hofer comunica a suo modo col pubblico, la squadra ritmica non smette di fare cretinate e il solista se ne sta un poco in disparte per avanzare quando arriva il suo momento. L'unico che passa un poco inosservato è forse il batterista; lui avrà comunque i suoi cinque minuti di gloria durante l'assolo di pelli. La platea grida a squarciagola, canta in coro per essere parte dei suoi eroi, scuote convulsamente la testa, suda abbondantemente e gode a fondo, senza pausa, durante orgasmici settanta minuti di concerto generosi per l'udito e per l'animo. Questa volta i Bullet mi sono parsi più compatti e sciolti sul palco. Sarà forse un'impressione mia oppure il risultato delle esperienze raccolte in questi mesi in sessione live. Credo che questi svedesi faranno parte delle formazioni che andrò a vedermi quando saranno a portata di tiro.
Purtroppo è ora di partire, il treno non aspetta e venerdì la sveglia mi strapperà inesorabilmente, violentemente dal sonno meritato. Prendo con me un ultimo bicchiere di birra che contrabbando furbescamente a bordo del bus (non so da voi ma qui è vietato il consumo di bibite a bordo). Nel momento in cui il conducente non mi può vedere, voglio prenderne un sorso... e qui casca l'asino! Fisica: l'autista pigia il gas, il liquido nel bicchiere inclinato verso le mie labbra si sposta verso di me. Gravità: la birra mi scorre dai lati della bocca per inondarmi i pantaloni.