Informazioni
Gruppo: In The Silence
Titolo: A Fair Dream Gone Mad
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/inthesilence
Autore: Mourning
Tracklist
1. Ever Closer
2. 17 Shades
3. Serenity
4. Beneath These Falling Leaves
5. Close To Me
6. Endless Sea
7. All The Pieces
8. Your Reward
DURATA: 47:12
Le sorprese non finiscono mai, gira che ti rigira arriva sempre una band nuova con il disco che non ti aspetti a sistemare la giornata, il momento degli In The Silence è giunto.
Gli statunitensi di Sacramento sono una delle tante piacevoli scoperte fatte navigando in rete, ho ascoltato un paio di pezzi tramite il "Tubo", controllato la pagina Facebook e a quel punto perché non contattarli? I ragazzi son stati da subito disponibilissimi e appena ricevuta la copia di "A Fair Dream Gone Mad" giù di ascolti a ripetizione.
La proposta è intrisa d'emotività e suona davvero bene, le influenze sono molteplici e di nomi durante i passaggi nello stereo ve ne potranno venire in mente tanti: Katatonia, Opeth, Amorphis, Fates Warning e Green Carnation sono quelli che in più di una circostanza sono stati di compagnia, ognuno con un suo perché, avvalorando il fatto che la formazione sia in possesso sia di una più che discreta tecnica che di una composizione in stadio di crescita, spoglia di particolari sbavature, terreno di partenza notevolmente solido per un debutto.
Il platter si rivela invitante, morbido ma non floscio, è un connubio perfetto fra l'esaltazione sensoriale vivida e malinconica delle sezioni accelerate che alimentano il fervore di una rabbia carica di mestizia e la delicatezza dolciastra di colore grigio che pervade con assidua presenza l'impatto melodico e acustico dei brani.
La parola d'ordine che tiene incollato in maniera adeguata "A Fair Dream Gone Mad" è "equilibrio", l'alternanza delle due facce atmosferiche e d'approccio del quartetto è ordinata, forse un po' scolastica in alcuni cambi ma sempre pronta a sostenerne l'incedere passionale.
I due chitarristi, Nate Higgins e Josh Burke, hanno fornito al riffing un assetto variabile continuo e il secondo, ricoprendo anche il ruolo di uomo dietro al microfono, esprime e interpreta i testi con grazia e una componente evocativa molto coinvolgente, mentre la sezione ritmica che vede Dennis Davis al basso e Niko Panagopoulos alla batteria costruisce "gradini" con i quali valicare gli ostacoli mostrandosi dinamica, recettiva nei mutamenti di forma e sicura di sé.
Le canzoni si succedono e fanno sognare con naturalezza una dietro l'altra, gli otto capitoli intrigheranno e appassioneranno gli amanti di alcuni degli act chiamati in causa righe più su, potrei quindi suggerirvi di provare ad ascoltare quella che ritengo la hit, "Beneath These Falling Leaves", episodio incantevole nel quale appare la sottile ma intensa guitarviol suonata da Jarek Tatarek, o più semplicemente consigliarvi di approfittare della loro pagina Bandcamp per cominciare a masticarne la musica e tastarne così aopieno il gusto.
"A Fair Dream Gone Mad" è stato registrato e missato ai Fat Cat Recording Studio di Sacramento da Jack (Jay) Tramell, compositore e produttore noto più che altro per il suo lavoro a stretto contatto con il cinema ("Underworld Awakening", "Act Of Valor", "Mission Impossible: Ghost Protocol" e "The Amazing Spiderman"), non è infatti sotto quel punto di vista che vi sono carenze e l'unica realmente riscontrabile nell'essenza degli In The Silence è il dazio pagato costantemente a chi è venuto prima, la derivazione è alta ma il risultato estremamente invidiabile.
Per coloro che amano il prog metal che non disdegna divagazioni nel mondo rock e fa delle atmosfere un'arma fondamentale del proprio esistere questo "A Fair Dream Gone Mad" finisce nell'infinita lista acquisti da tenere sempre a portata di mano.
La prima tiratura del lavoro in formato digipak è esaurita, a breve comunque verrà rilasciato un ulteriore numero di copie racchiuse eco-sleeves, seguite la situazione attentamente e dovessero rientrare nei vostri piani, comprate!