Informazioni
Gruppo: Hero's Fate
Titolo: Human Tides: Black Light Inception
Anno: 2012
Provenienza: Germania
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: facebook.com/HerosFate
Autore: Mourning
Tracklist
1. Invoking The Doom
2. Blood Will Never Run Dry
3. Drowning In Sorrow
4. Apathy
5. Dead Waters
6. Faceless
7. I Am King
8. Masks
9. The Absence Of Light
10. Surrogate Of A New World
11. Dawn Of The Black Light
12. Tranquility
DURATA: 59:39
Il death melodico lo si ama, lo si odia, purtroppo quello che è divenuto al giorno d'oggi la variante nata alla fine della prima metà degli anni Novanta in quel di Gothenburg farebbe storcere il naso in molti casi anche a un cadavere tanta è la puzza di pop, di baracconata commerciale e pseudo "core" che si è annidata attorno allo stile, fortunatamente c'è ancora chi prova a mantenersi all'interno dei canoni del settore per com'è nato, non disdegnandone una visione più moderna, i tedeschi Hero's Fate sono fra questi.
La formazione di Amburgo dopo due ep, "Avenging The Lost" del 2009 e "Among Red Leaves" rilasciato due anni più tardi, nel 2012 si è autoprodotta il full di debutto a titolo "Human Tides: Black Light Inception".
Non credo che la band sia influenzata solo dalle compagini svedesi, sì artisti come i Dark Tranquillity sono una presenza palese così come echi, seppur in lontananza, degli Amon Amarth nei fraseggi più intensi quanto in quelli più profondi e pesanti sono riconoscibili, vi è anche la componente atmosferica da tenere in conto e per quanto Stanne e soci ne facciano parte il nome che più volte mi è balenato in testa è quello dei finnici Insomnium.
Sarà per l'uso delle acustiche, sarà perché in alcune melodie è sfacciato lo stampo melancolico incline a costruire ambientazioni a loro note, i motivi per tirarli in causa non mancano e di certo strumentali come "Dead Waters" non mi allontanano da tale idea.
Il platter pur durando quasi un'ora non presenta dei cali di tensione netti, si mantiene sempre in bilico fra una prova aggressiva, prestante e una capace di cullare e fare compagnia all'ascoltatore con passaggi decisamente soft. Brani come "Blood Will Never Run Dry", "Apathy", "Faceless" riassumono la situazione, "I Am King" apporta un minimo di epicità alla proposta non snaturandone i cardini portanti mentre nello sviluppo di "The Absence Of Light", canzone che sfiora i lidi espressivi grigio perlacei del post-rock, o se volessimo rimanere in campo metal i Katatonia potrebbero essere un riferimento da non escludere, è grande l'intensità emotiva riversata anche quando diviene maggiormente bastarda con l'entrata in scena delle chitarre "elettrizzate" e del growl/scream.
È altresì importante la prestazione di Jan, molto bravo nell'affondare i colpi e nel mantenere una discreta intellegibilità senza apportare cambi nelle linee che favoriscano l'inserimento di soluzioni ultracatchy, abbiamo quindi a che fare forse con l'episodio più completo e che potrebbe essere una papabile hit del disco. "Human Tides: Black Light Inception" è un ottimo inizio, il lavoro è curato nei suoi vari aspetti, la produzione è tutto sommato soddisfacente, l'artwork a cura di Ani (www.behance.net/Aniartworks) s'incastra alla perfezione con ciò che le note raffigurano, il quadro è discretamente completo.
L'autunno è la stagione adatta per entrare in contatto con un album simile, i colori diverranno soffusi, i chiaroscuri aumenteranno considerevolmente e la natura che ci circonda inizierà a mostrare il suo lato più grigio.
La compagnia degli Hero's Fate è adatta a coloro che amano il sound inquietamente instabile, in lotta fra il romanticismo e una rabbia dal gusto agrodolce, chi ritiene d'appartenere a tale schiera d'ascoltatori dovrebbe dare una chance a questi musicisti tedeschi.