Informazioni
Gruppo: STN09
Titolo: Industry Ov Kaos
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Le Crepuscole Du Soir Productions
Contatti: myspace.com/STN09 - facebook.com/STN09band - gherardiluca[at]fastwebnet.it
Autore: Akh.
Tracklist
1. In Saturn Void
2. Tra Le Macerie
3. In This Cold, Deep Cell
4. L'Ultimo Inverno
5. Shadows Over Europe
6. Industry Ov Kaos
DURATA: 67:52
Dopo lo split Symbiosis / Winterblood della scorsa settimana, questa volta ci inoltreremo in temi Dark Ambient diametralmente opposti con l'esordio sulla lunga distanza di STN09 (STN09 sta per Saturn 09, che già avevo conosciuto in forma privata con il promo dello '06 e.v., quindi non un nome nuovo al sottoscritto) edito per la attiva etichetta francese Le Crepuscole Du Soir.
Gli spazi qui riproposti vanno immediatamente a far respirare (anche grazie ad un forte contributo dell'artwork) il senso di decadimento e rovina che oramai imperversa nei contesti del mondo più industrializzato, violento, scuro e perversamente corrotto.
La prima cosa da fare quindi con questo cd è alzare il volume!
Subito dopo, incominciare a carpirne i movimenti ed i suoni dagli accenti critici e rugginosi, accostandoli per certi versi alla scuola dei Raison D'Etre, ma senza quei picchi ascendenti, pur mantenendone la cupezza e la sensazione di crollo imminente, come nel caso della lunghissima canzone iniziale.
Nei venti minuti espressi vengono sciorinate abbondantemente le caratteristiche peculiari di questo progetto e i cambiamenti immessivi (non a caso Saturno è il pianeta del cambiamento); dai suoni acquatici (simbolo di nuova nascita, ma anche di un mondo sotterraneo) fusi a basi drone e schegge di elettronica, fino a parti più noise o plumbee al punto di ricordarmi a tratti Desiderii Marginis in quel capolavoro che è "Blast Beat".
"Tra le Macerie" è riarrangiato ed interpretato dal promo sopra citato, il brano prende pieghe marziali, imponenti ed apocalittiche dal taglio molto Arditi, grazie a tastiere minimali ma imperiose nel loro incedere mentre nella successiva track torniamo su binari alienati e rumoristici, indubbiamente un pezzo molto personale ed intimo, come lo è la seguente "L'Ultimo Inverno", dall'incedere pacato e glaciale, nei suoi andamenti tetri e desolanti contribuisce in maniera sensibile a creare quel senso di apatia congelante che la società contemporanea inocula deliberatamente all'interno di se stessa, rendendosi un mostro grottesco, informe e indicibile, fino ad un crescendo di bassi che va ad aprirsi su una finestra liberatoria che è la valvola stessa dell'artista.
I Ritmi di questo apparato sono soventemente soffusi, tondi, profondi come dimostra la nuova versione di "Shadows Over Europa", che potrebbe ben ambientarsi in club dall'alto voltaggio adrenalinico: già immagino il dimenarsi dei corpi pervasi dai tappeti delle tastiere e gli impulsi neurali sovrastati dalla pulsante ritmica o dal campionamento vocale opportunamente scelto.
C'è a mio modo di vedere un filo d'unione in tutto il lavoro che con la titletrack va a ricongiungersi al pezzo d'apertura ma dichiarandosi in maniera più aperta, tirando fuori la sua parte più harsh e ruvida, contornata comunque da cori celestiali che sanno di caoticità e legge pressofuse in un ibrido ululante e seducente, il tutto relegato da una parte finale oscura e malevola, come se vi fosse la chiamata delle legioni infere in adunata o lo scioglimento dei sigilli rivelatori fosse in atto, portando il mondo a nuova rovina e distruzione.
Questa è la visione di STN09, questo il suo mondo, questa la sua critica cinica, fredda e spietata al modo di vivere e di essere, alla nostra storia, alle perversioni che albergano in un essere formato da ventitré coppie di cromosomi.
Consiglio gli amanti dei gruppi sopracitati di ascoltare questa release al massimo volume, ne troveranno soddisfazioni.
Gruppo: STN09
Titolo: Industry Ov Kaos
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Le Crepuscole Du Soir Productions
Contatti: myspace.com/STN09 - facebook.com/STN09band - gherardiluca[at]fastwebnet.it
Autore: Akh.
Tracklist
1. In Saturn Void
2. Tra Le Macerie
3. In This Cold, Deep Cell
4. L'Ultimo Inverno
5. Shadows Over Europe
6. Industry Ov Kaos
DURATA: 67:52
Dopo lo split Symbiosis / Winterblood della scorsa settimana, questa volta ci inoltreremo in temi Dark Ambient diametralmente opposti con l'esordio sulla lunga distanza di STN09 (STN09 sta per Saturn 09, che già avevo conosciuto in forma privata con il promo dello '06 e.v., quindi non un nome nuovo al sottoscritto) edito per la attiva etichetta francese Le Crepuscole Du Soir.
Gli spazi qui riproposti vanno immediatamente a far respirare (anche grazie ad un forte contributo dell'artwork) il senso di decadimento e rovina che oramai imperversa nei contesti del mondo più industrializzato, violento, scuro e perversamente corrotto.
La prima cosa da fare quindi con questo cd è alzare il volume!
Subito dopo, incominciare a carpirne i movimenti ed i suoni dagli accenti critici e rugginosi, accostandoli per certi versi alla scuola dei Raison D'Etre, ma senza quei picchi ascendenti, pur mantenendone la cupezza e la sensazione di crollo imminente, come nel caso della lunghissima canzone iniziale.
Nei venti minuti espressi vengono sciorinate abbondantemente le caratteristiche peculiari di questo progetto e i cambiamenti immessivi (non a caso Saturno è il pianeta del cambiamento); dai suoni acquatici (simbolo di nuova nascita, ma anche di un mondo sotterraneo) fusi a basi drone e schegge di elettronica, fino a parti più noise o plumbee al punto di ricordarmi a tratti Desiderii Marginis in quel capolavoro che è "Blast Beat".
"Tra le Macerie" è riarrangiato ed interpretato dal promo sopra citato, il brano prende pieghe marziali, imponenti ed apocalittiche dal taglio molto Arditi, grazie a tastiere minimali ma imperiose nel loro incedere mentre nella successiva track torniamo su binari alienati e rumoristici, indubbiamente un pezzo molto personale ed intimo, come lo è la seguente "L'Ultimo Inverno", dall'incedere pacato e glaciale, nei suoi andamenti tetri e desolanti contribuisce in maniera sensibile a creare quel senso di apatia congelante che la società contemporanea inocula deliberatamente all'interno di se stessa, rendendosi un mostro grottesco, informe e indicibile, fino ad un crescendo di bassi che va ad aprirsi su una finestra liberatoria che è la valvola stessa dell'artista.
I Ritmi di questo apparato sono soventemente soffusi, tondi, profondi come dimostra la nuova versione di "Shadows Over Europa", che potrebbe ben ambientarsi in club dall'alto voltaggio adrenalinico: già immagino il dimenarsi dei corpi pervasi dai tappeti delle tastiere e gli impulsi neurali sovrastati dalla pulsante ritmica o dal campionamento vocale opportunamente scelto.
C'è a mio modo di vedere un filo d'unione in tutto il lavoro che con la titletrack va a ricongiungersi al pezzo d'apertura ma dichiarandosi in maniera più aperta, tirando fuori la sua parte più harsh e ruvida, contornata comunque da cori celestiali che sanno di caoticità e legge pressofuse in un ibrido ululante e seducente, il tutto relegato da una parte finale oscura e malevola, come se vi fosse la chiamata delle legioni infere in adunata o lo scioglimento dei sigilli rivelatori fosse in atto, portando il mondo a nuova rovina e distruzione.
Questa è la visione di STN09, questo il suo mondo, questa la sua critica cinica, fredda e spietata al modo di vivere e di essere, alla nostra storia, alle perversioni che albergano in un essere formato da ventitré coppie di cromosomi.
Consiglio gli amanti dei gruppi sopracitati di ascoltare questa release al massimo volume, ne troveranno soddisfazioni.