Informazioni
Gruppo: Relics Of Humanity
Titolo: Guided By The Soulless Call
Anno: 2012
Provenienza: Bielorussia
Etichetta: Amputated Vein Records
Contatti:facebook.com/pages/Relics-of-Humanity/120921754633746
Autore: Mourning
Tracklist
1. Melting Of The Forsaken Millions
2. Stench Of Burning Heavens
3. ...Of Mutilated Truth
4. Immortality Dethroned
5. Unleashing The Ungodly
6. Infinite Reign Of Ominous
7. Pray For Obscurity
8. Depriving Of Sacred Blindness
9. Fusion Of Paralleled Forms
10. Annihilationism
DURATA: 26:53
Lo Slam? Un sottogenere del death brutale ma anche una rottura di palle colossale quando ti ritrovi ad ascoltare un disco che inizia e finisce allo stesso modo, con dinamiche pari a zero, un batterista che tira come un ossesso e la composizione dei pezzi che ti fa pensare: ok, hanno buttato quattro riff alla cazzo e corrono come dannati e quindi? Ecco i motivi per i quali solitamente "skippo" in maniera sistematica le uscite di questo tipo. Per fortuna esistono anche casi che ti fanno non dico cambiare idea ma rendere più accettabile la convivenza con questa forma di accanimento sonoro, dopo gli ucraini Ezophagothomia, è un'altra band dell'ex Unione Sovietica, quella dei bielorussi Relics Of Humanity, a convincermi e soddisfare le mie esigenze con il debutto "Guided By The Soulless Call".
Cos'ha questo trio che altri non hanno? Partiamo dal principio che nessuno inventa nulla, che la musica è quanto di più marcio e pesante ci si possa dovutamente attendere, che gli arrembaggi di batteria sono martellanti e pressanti nella maniera più corretta ed efficace, ciò che rimarca davvero il valore della prestazione di Ivan (voce), Sergey (chitarra e basso) e Pavel (batteria) è il sound complessivo.
L'approccio è meno "forzato" e incline a evocare le radici di tale variante passando per i Devourment quanto per i Disgorge, non disdegnando rimandi alle soluzioni messe in atto dagli svedesi Degrade nel fortunato e unico lavoro "Lost Torso Found" del 2006 e la lista si potrebbe allungare ulteriormente, fermiamoci qui.
All'interno del disco si possono identificare cristallinamente i tanto amati rallentamenti tesi a fornire quel non so che di abissale e quei riff malati e pregni d'oscurità che fanno sempre sobbalzare dalla sedia, con l'utilizzo di una voce growl molto ma molto cavernicolare, più affine a rimembrare gente come gli Incantation che le tante osannate prove a metà tra "baratro fognario" e "urla da maialino in calore" sempre più in voga al giorno d'oggi, per carità ci stanno pure alla grande in certi dischi però alla lunga sembrano (ho detto sembrano, non sono) tutte troppo uguali, il divertimento viene quindi completato e ci viene fornita "una buona e violenta serie di scapocciate" in compagnia dei Relics Of Humanity.
In un platter che dura neanche mezzora, con dieci tracce in stile centrifuga, cariche di turbolenze pronte a ingoiarvi e risputarvi a brandelli, per quale motivo dovrei provare a suggerirvene una piuttosto che un'altra? Non è che manchino un paio di episodi più interessanti, ritengo però che il contesto sia talmente ben amalgamato e sfrutti così bene le peculiarità in proprio possesso che una mazzata qual è "Guided By The Soulless Call" la digerirete assaporandone il gusto, ne apprezzerete il malsano eco d'empietà che si allarga a macchia d'olio.
L'aspetto legato alla produzione è stato tenuto in seria considerazione, ogni strumento è perfettamente udibile, anche il basso che solitamente tende a essere schiacciato, per non dire eliminato dalla scena, ha un suo ruolo ben definito e chiaramente riscontrabile con il risultato di apportare maggior solidità e spinta alle basi già di per sé terremotanti.
I Relics Of Humanity si candidano quindi ad allietare le giornate non solo degli sfegatati fruitori di slam ma di tutti coloro che amano la brutalità death, concedete loro un po' del vostro tempo e inserite nello stereo "Guided By The Soulless Call", il resto verrà da sé.