Informazioni
Gruppo: Grisâtre
Titolo: Esthaetique
Anno: 2012
Provenienza: Francia
Etichetta: Dusktone
Contatti: facebook.com/pages/Grisâtre/149721125132600
Autore: Mourning
Tracklist
1. Intro
2. L'Abstrait
3. L'Impression
4. Opus Demens
DURATA: 44:59
Il depressive black è stato un fenomeno che per anni si è allargato a macchia d'olio, adesso come un po' tutte le correnti o "mode" che hanno preso piede nell'ambito estremo ha ridimensionato la sua gittata. Vengono prodotte sì una serie elevata di release del genere ma il fiume in piena sembra essersi bloccato, anche perché si era arrivati ad avere un numero elevatissimo di dischi degni d'esser usati esclusivamente come piattelli perfetti per i campi di tiro.
Il progetto francese Grisâtre è in quel mondo, quella selva grigia e desolata che continua a muoversi, a divincolarsi senza riuscire a uscirne, il mastermind e membro unico della realtà Rokkr appare incatenato a una gamma d'emozioni che non ha nessuna intenzione di schiodarsi da una musicalità apatica, fatta di atmosfere negative e vincolate da frequenti ondate d'agonia e disperazione che immobilizzano.
Le composizioni dell'artista transalpino ─ un "Intro" strumentale" e tre lunghe canzoni che si prolungano oltrepassando volutamente la decina di minuti ciascuna ─ ricalcano pedissequamente i cliché del genere per melodie, estensione e modalità con le quali il riffing si ripete, così come per l'alternarsi di partiture prettamente black accelerate tese a sostenere quel minimo di vitalità rappresentante il filo che mantiene accesa l'anima volitiva, alle volte monotona e inconcludente, che pervade "Esthaetique", più volte messa a tacere dalle ondate di malinconia.
Pur affascinato in alcune circostanze dalle movenze suadenti e da quella sensazione raggelante di vuoto che Rokkr infonde alle tracce, anche grazie alla sua prestazione vocale, rimango comunque scettico in quanto l'album non possiede quelle facoltà oniriche e quella capacità di trascinarti a fondo che ti attenderesti.
Quello che "Esthaetique" trasmette è più un blocco di transizione, una fase "purgatorio" se così la si può definire, lo stesso titolo potrebbe rivelare tale natura. Alla fine dei conti il fattore "estetico" è solo una parte di ciò che si è e che viene cancellata dal tempo che la deteriora eliminandola del tutto, facendocene notare palesemente il decadimento di anno in anno, eppure si è più volte incastrati in essa nel tentativo di mantenerla in salute, anche quando siamo coscienti che ogni cosa abbia la sua data di scadenza prestabilita.
Per coloro che proseguono imperterriti a battere la strada degli ascolti depressive, Grisâtre è un progetto che si potrebbe tenere in considerazione; i restanti provino a dare una chance evitando di pretendere chissà che, in quel caso riuscirebbero forse a trarne vantaggio.