lunedì 11 aprile 2011

WHITE COLLAR

Informazioni
Autore: Mourning

Formazione
Dama - Voce e Chitarra
Dax - Basso e Cori
Just - Batteria e Cori



Ogni tanto ci piace divagare dal mondo metal per chiacchierare anche con chi propone del salutare rock, pertanto oggi conosceremo meglio la realtà nostrana dei White Collar.

Ciao a tutti! Vi ringraziamo subito per lo spazio che ci state concedendo!


Benvenuti sul nostro sito ragazzi, come va? Siete in giro a suonare in questo periodo? Che ci raccontate?

Tutto bene! Siamo un bel po' impegnati in questo perido per la promozione dell'album, tra date, interviste, lavoro e studio siamo pienissimi! D'altronde è giusto così e lo facciamo con entusiasmo!


E' scontato ma anche il passo doveroso per dare la possibilità ai nostri lettori di sapere qualcosa in più di voi: ci fornireste un po' di informazioni sulla storia della band e della line-up?

Rispondiamo alla prima domanda: innazitutto la band è formata da Dama (voce e chitarra), Dax (basso e cori) e Just (batteria e cori); abbiamo deciso di essere un trio per dare essenzialità al suono ed utilizzare il modo migliore possibile per prendere le decisioni: quando non si è d'accordo, interviene il terzo, detto anche "l'ago della bilancia", e il tutto risulta più semplice! La band nasce dalle "ceneri" di due precedenti band, dove Dax era l'elemento comune. Quando si sono sciolte è stato lui, l'anno scorso, a fare da tramite per la nascita del nuovo progetto, facendo conoscere Dama e Just; dopo un'esperienza decennale nel mondo dell'underground milanese, da subito quindi abbiamo deciso che con questa band i tempi erano maturi per sviluppare un progetto che avesse una continuità e un obiettivo preciso: fare un album e cercare di inserirci nel movimento come novità totale.


Qual è il motivo che vi ha spinto a usare il monicker White Collar?

Il nome prende spunto da un saggio dal titolo "White Collar Crime", scritto dal criminologo Edwin Sutherland, in cui l'autore fornisce un'analisi sulla percezione sociale dei reati finanziari commessi dai colletti bianchi: banchieri, broker, amministratori delegati di grandi aziende, ecc. A causa della disinformazione fornita dai media e grazie alla protezione di cui tali soggetti godono da parte della classe politica la gravità e la pericolosità dei reati da loro commessi non vengono comprese sino in fondo dalla società, con la conseguenza che nonstante il danno da loro arreacato sia di proporzioni gigantesche nessuno cerca di sollevare una forte richiesta punitiva nei loro confronti.


Avete da poco rilasciato il debutto "Upperclass" e dalla cover con l'uomo in giacca e cravatta col viso celato dietro la maschera e le manette penzolanti al polso mi sembra evidente che la classe dirigente non vi stia simpatica, è un messaggio riguardante la situazione sociale odierna del nostro Paese o è a una situazione più ampia e articolata che vi riferite?

In sostanza la copertina riassume questo schema di analisi: l'immagine pulita ed elegante dell'uomo in giacca e cravatta è funzionale a nascondere un ben più articolato processo di disgregazione sociale rappresentato dallo sfondo e dalle manette seminascoste attaccate al suo polso. Il discorso non è da intendersi in riferimento all'Italia in particolare o a parti politiche "buone" contro "cattive", ma è, come abbiamo cercato di spiegare, più ampio ed articolato.


Mettendo su il disco volta dopo volta mi sono venuti in mente i personaggi più disparati, penso soprattutto a gente come Jesse "The Devil" Hughes (Eagles Of Death Metal) e il mitico Iggy Pop. Quali sono le band che vi hanno maggiormente influenzato in fase di composizione dei brani e quali avete da sempre come riferimento come membri individuali?

Per quanto riguarda le influenze musicali, i gruppi che abbiamo in comune e che più influenzano il sound della band sono gli Artic Monkeys (per gli stacchi e la dinamica), i Blur (soprattutto nei coretti), e i Queens Of The Stone Age (nella ricerca della potenza del suono); per il resto ognuno proviene da "scuole" diverse: grossomodo Dama e Dax sono più orientati su un sound inglese anni '90 mentre Just preferisce un sound americano punk rock post anni '90. Cerchiamo comunque di unire tutti questi generi per dare maggiore ecletticità al nostro stile e soprattutto trasmettere voglia di cazzeggio e ubriachezza molesta per l'ascoltatore!


Come nasce un brano dei White Collar e da quale fonte attingete per dare spunto ai testi?

Le canzoni nascono da una linea base sviluppata da Dama, ma è in sala prove che questa diventa, con il contributo di tutti, una vera e propria canzone; i testi invece li ha scritti dama e trattano svariati temi: relazioni interpersonali ("Lovers", "Beautiful", "Show Me", "Hard To Say Goodbye"), stereotipi ("Rock'n'Roll Band", "Pop Song", "Teen", "People Of The "Magazine") e situazioni assurde ("Song For The Idiot", "Brit Pop Music").


L'album è un prodotto che potrebbe tranquillamente venir veicolato tramite radio, vi è arrivata qualche proposta in tal senso? L'accoppiatta d'apertura ha quella "commercialità" non becera che fa piacere ascoltare mentre si è in macchina o in tranquillità nella stanza. Viviamo in una società mediaticamente veloce, tutto passa sin troppo in fretta, come deve promuoversi una band al giorno d'oggi?

Anche se le canzoni sono molto orecchiabili non nascono con l'obiettivo di un passaggio in radio o di promozione verso canali mainstream; siamo dell'idea che i canali da sfruttare per ottenere visibilità debbano essere ricercati nel circuito indipendente, soprattutto in realtà come la vostra (o come la webradio di yuri ipsilon, in cui potete trovare il podcast di presentazione dell'album) che cerca di dare un reale valore alla musica parlando dei suoi contenuti.


Il rock italiano vive di due facciate: quella di X-Factor che vede portare avanti personaggi di una tristezza inenarrabile (non per colpa loro fra le altre cose, visto che vengono spacciati per rocker) e l'underground che da sempre si divincola prendendo pedate in culo. Come si emerge da questa melma senza vendersi? Secondo voi esiste una carta da giocare per aprire una breccia in questa situazione di stallo perenne? Stesso discorso purtroppo vale per la ricerca dei live, come è la situazione per quanto vi riguarda? Avete delle date organizzate? E' ancora possibile trovarle o suona una cerchia di personaggi e gli altri si attacano al... ?

Tutto il mondo di figurine create da X-Factor o programmi simili non ci interessa; l'esperienza ci ha insegnato che il mondo della musica, anche underground, è fatto da tanti chiacchieroni e poche persone realmente valide. Bisogna quindi muoversi in maniera intelligente sopratutto cercando i canali giusti; organizzare un live è difficile ma non impossibile. Abbiamo insistito e ottenuto per questo mese diverse date a milano che elenchiamo per chi fosse interessato a sentirci:
19 marzo: presentazione ufficale dell'album al C.S.O.A. Vittoria
21 marzo: Le Trottoir
25 marzo: Est End Pub
26 marzo: Milano Rock Festival al Q21
Ovviamente bisogna presentarsi con serietà e con un progetto valido per poter essere apprezzati ed avere la possibilità di suonare; consigliamo quindi alle band di non fare le cose con fretta ma di riflettere bene sulle scelte promozionali da compiere.


La musica in Italia è inutile dirlo ma è poco considerata, l'ennesima picconata è stata la chiusura del Palasharp, fatiscente quanto si vuole ma tempio di ricordi per molti, la speranza è che qualcosa d'innovativo giunga a sostituzione. Cos'è peggio la mentalità italiana in fatto di supporto artistico o quella in campo politico/istituzionale (oddio è una bella gara dell'orrido)?

L'assenza di supporto polico/istituzionale è una cosa che non ci stupisce; la cultura del'undergound nasce e si sviluppa proprio in assenza di aiuti da parte delle istituzioni. Certo, la situazione in Italia non è paragonabile ad altri stati europei in cui la musica giovanile è più apprezzata (si pensi all'Inghilterra)... tuttavia la mancanza di supporto isituzionale può essere letta anche in un'ottica positiva: di stimolo per la crescita e lo sviluppo di contro-proposte che suppliscano a questa assenza costante delle istituzioni, che rappresenta solo una parte del più vasto problema di valorizzazione delle potenzialità giovani nel nostro paese.


Un mini messaggio pubblicitario per il vostro "Upperclass", incitate al supporto presentandone le qualità migliori. L'intervista è arrivata al termine, grazie per la disponibilità, vi lascio la parola per un ultimo messaggio o un saluto ai nostri lettori.

Siamo giunti alla fine dell'intervista????? No di già! E va ben dai chiudiamo in bellezza con la marchettona: potenza, freschezza e stile: in una parola, "Upperclass", il debut album dei White Collar.

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