lunedì 25 aprile 2011

SHELLY JOHNSON BROKE MY HEART - Brighter

Informazioni
Gruppo: Shelly Johnson Broke My Heart
Anno: 2011
Etichetta: Stop! Records
Contatti: www.myspace.com/shellyjohnsonbrokemyheart
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Boy And The Pokey Town
2. Hope Like There's No Tomorrow
3. Petrinne Sonne
4. Lullaby
5. Red Sun - Black Sand

DURATA: 20:44

Ricordate film come "Stand By Me - Ricordo Di Un'Estate", "Breakfast Club", "Singles", "Alta Fedeltà" e "Empire Records"?
Sono una serie di pellicole che personalmente ricordo sì per la storia (alle volte "sempliciotta") ma ancor più per le colonne sonore, un tuffo negli anni Ottanta e Novanta: rock, grunge, shoegaze, dark, punk, c'era di tutto e ogni singolo "frame" veniva più o meno scandito da un brano che ti rimaneva in testa.
La musica guarda costantemente avanti, si digitalizza, migliora le produzioni, punta a formati sempre più accessibili e trasportabili ma non rinuncia ai forti legami col passato che dall'origine del suono sono fonti d'ispirazione.
Come la moda vive i suoi cicli, li ripercorre, è da un po' in vigore un revival rock di quel periodo fatto di malinconia e chitarre dilatate, di ritornelli che ti arrivano all'orecchio accattivandoselo e proposte orientate "popular" ma che difficilmente entreranno in una classifica per la scarsa voglia d'impegno all'ascolto che odiernamente attanaglia chi acquista musica definibile pop (sì signori anche in quel settore non è tutto uno schifo).
I Shelly Johnson Broke My Heart è in questa fascia che si collocano, la band riminese possiede un retrò sound che in modo citazionistico ricorda parecchie formazioni di quel periodo, dai Cure ai Pixies, dagli Slowdive ai My Bloody Valentine passando per Paul Weller e tanti altri che vi verranno in mente mettendo su l'ep "Brighter".
Venti minuti che racchiudono un breve quanto piacevole salto nel passato, vi sarà facile entrare in contatto con le note di questi ragazzi, la familiarità di "The Boy And The Pokey Town" con la Londra di Smith e soci sfruttando un riffing elementare e onirico, dotato di un substrato grigiastro riflessivo che da quel tocco riflessivo e incarna quello sguardo un po' nel vuoto della generazione rock energica ma contrastata.
Proprio i Pixies così evidenti nell'incedere sostenuto ma dolce di "Hope Like There's No Tomorrow", arricchita dalla deliziosa partecipazione vocale di Stefania Salvato, furono uno degli amori sonori del leader storico dei Nirvana Kurt Cobain, uno degli uomini svolta sia dal punto di vista emotivo che del concetto stesso di comporre musica.
Con "Petrinne Sonne" e "A Lullaby" c'è una lieve scarica che sveglia dal delicato e sognante, trovano spazio elementi grooveggianti, pop e tendenti al noisy e intanto un altro nome si fa strada nella folta schiera di formazioni a cui penso, gli Echo And The Bunnymen (li conoscerete, anche i più distratti ricorderanno di sicuro una "The Killing Moon" in "Donnie Darko") arrivando alla conclusione di "Brighter ascoltando "Red Sun - Black Sand" in cui l'aspetto crepuscolare/evocativo ruba abilmente la scena al resto.
Una prova che evidenzia da parte degli Shelly Johnson Broke My Heart un sincero amore per una tipologia di rock intimista ed emozionale, c'è da migliorare la pronuncia inglese, in certi momenti sin troppo imprecisa mentre musicalmente la connessione fra musicista e note tocca dei livelli d'intensità veramente alti ma a cui bisogna apportare un pizzico di personalità.
Consiglio d'inserire "Brighter" nel vostro stereo se sentiste il bisogno di rifugiarvi in un mondo che vi accarezzi, vi lasci un po' di tranquillità magari dopo aver passato una giornata frenetica, è una piccola oasi di paradiso di cui vale la pena approffittare.

Aristocrazia Webzine © 2008. Design by :Yanku Templates Sponsored by: Tutorial87 Commentcute