sabato 23 aprile 2011

DELTA - Deny Humanity


Informazioni
Gruppo: Delta
Anno: 2010
Etichetta: Australis Records
Contatti: www.myspace.com/deltaofficial
Autore: Mourning

Tracklist
1. Fatal Error
2. Over And Over Again
3. Revolution
4. Desire Within
5. Doors Keep Spinning
6. Perfect Insanity
7. Fragile
8. 2702
9. Virtual Life
10.God Or Science
11.The Human Touch

DURATA: 59:00

Incrociare al giorno d'oggi l'etichetta progressive metal non vuol dire più nulla, cosa devo aspettarmi? E chi lo sa, ormai tutto è stato miscelato con tutto, potrebbe venir fuori una band che suona come i Cannibal Corpse che incontrano gli Evergrey.
Ok forse ho esagerato ma non mi sorprenderebbe davvero una trovata simile, non conoscendo poi la realtà dei Delta ogni eventuale possibilità era papabile.
Fortunatamente il sound di questi ragazzi è orientato su territori che ho avuto il piacere di approfondire nel corso degli ultimi anni, una delle influenze più evidenti in un palinsesto sonoro realmente vario e raffinato come quello contenuto in "Deny Humanity" è quella dei Symphony X di Michael Romeo, i Dream Theater non sono esenti dal partecipare a a tale rappresentazione musicale così quanto gente come Sonata Arctica (che onestamente detesto) e i già nominati Evergrey, anche se limitarsi a questi quattro act è complicato dato che le strutture e le sfaccettature di cui l'album è stato dotato hanno la capacità di viaggiare sia a ritroso nel tempo sfiorando richiami hard rock anni Ottanta nel comparto vocale, che nel presente modernista delle soluzioni più melodico nevermoriane della visione solistica di Warrel Dane e affondare seppur in brevissime situazioni che esulano dal panorama metallico facendo affiorare parti di folk vedasi l'intro di "Desire Within".
E' una formazione dalle mentalità e visuale più che ampie quella dei Delta, prendete l'incipit del platter con "Fatal Error" e "Over And Over Again", due canzoni molto cinematografiche, il forte impatto oltre all'esser scandito dalla note conduce a dar forma raffigurativa allo scorrere, diverso è già l'approccio più classico dei cori che infiammano "Revolution" e "Doors Keep Spinning" e la tribalità scandita dalle percussioni in "Desire Within".
Si è solo a metà album ma due cose sono chiare: le figure del cantante Felipe del Valle e del tastierista Nicolás Quinteros sono le armi che danno quel quid in più a un combo che rappresenta un quintetto assemblato in maniera coerente, organizzata e capace di esprimere la propria personalità.
Il modo in cui il singer gestisce la sua prova evitando di calcare la mano, appassionando e tenendo le note alte in modo fantastico, oltre all'esser vario anche se un tantino derivativo in alcuni momenti, e l'uso dei synth sia nel fluire veloce e dirompente, come nel solo atto d'accompagnare, il pezzo, danno una marcia in più a pezzi che a dire il verso sono composti con tutti i riguardi, non c'è un buco scoperto, gli arrangiamenti incollano e incastrano i segmenti creando una fitta ragnatela in cui le falle son davvero complicate da trovare.
Con "Perfect Insanity" per il sottoscritto fanno un gran centro, la canzone è aggressiva, melodica, cattiva ma dal piglio accattivante, inaspettata quanto gradita l'accelerazione improvvisa di cassa che nel bridge invita il refrain a rientrare in gioco mentre "Fragile", episodio particolarmente incantevole per la sua leggiadria che ricorda quella delle suite del gruppo di Romeo ("Through The Looking Glass"), mette in risalto il basso di Marco Sánchez che offre un lavoro ritmico eccellente, non manca di certo la voglia allo strumento di rendersi seppur in parte protagonista, ascoltando l'opener verrete a contatto con una frazione intorno al quarto minuto dove proprio la figura del basso è in primo piano.
Lo strumentale "2702" inserisce l'acustica, è istintivo, uno sfogo orchestrale, bello il modo in cui Lechuga e Quinteros dialogano e l'atmosfera galleggiante degli attimi più vuoti sono Sanchez e il battere ticchettante delle bacchette di Andreas Rojas a tenere in vita il pezzo.
Da "Fragile" in poi "Deny Humanity" prende una posizione netta anche per quanto riguarda i testi incentrati sul vissuto umano, v'invito a leggerli perché ogni singolo pezzo sino alla conclusiva "The Human Touch" fa riflettere seppur riguardino argomenti trattati più e più volte, credo che l'uomo li sottovalutati, madre natura ce la sta facendo pagare, il conto diverrà salatissimo col tempo.
Le incursioni della voce femminile di Consuelo Schuster sono presenti in "Virtual Life", i cori in stile Queen così classici dello stile vengono contrapposti dall'incalzare dinamico e irruento della successiva "God Or Science" molto più sperimentale per chiudere con l'aumentare del fattore progressivo racchiuso nella già citata "The Human Touch" della quale le atmosfere s'impregnano.
I Delta e "Deny Humanity" sono ciò che un appassionato di prog si deve attendere da una band e da un disco, completezza, maturità e personalità, auguro loro di trovare il modo di farsi conoscere a livello internazionale intanto ve ne consiglio caldamente l'acquisto.

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