lunedì 11 aprile 2011

ANKHAGRAM - Neverending Sorrow


Informazioni
Gruppo: Ankhagram
Anno: 2010
Etichetta: Stygian Crypst
Contatti: www.myspace.com/ankhagram
Autore: Mourning

Tracklist
1. To My God
2. No Fate
3. Ya Umirayu (I'm Dying)
4. ...From My Died Heart...
5. Last Shout Of A Dying Swan
6. ...End Of Everything...

DURATA: 57:00

Per la one man band russa guidata da Dead, gli Ankhagram, il 2010 è stato di sicuro un buon anno. L'artista ha rilasciato il nuovo lavoro "Where Are You Now" per Silent Time Noise Rec. e contemporaneamente la Stygian Crypt ha ristampato uno dei capitoli più interessanti della sua discografia "Neverending Sorrow".
Il doom/death metal melodico, decadente e grondante disperazione non è lontano dal ricordare ai più l'approccio dei finnici Shape Of Despair, le composizioni però soffrono lievemente di una sorta d'omogeneità perdurante che le rendono quasi un monoblocco.
Se da un lato la si potrebbe interpretare come una scelta sensata e indicante la volontà di far percorrere all'ascoltatore un sentiero del dolore continuo nel feeling, il ripetersi ciclicamente di alcuni schemi compositivi tende ad appiattirlo facendolo sorreggere per lo più dall'aspetto atmosferico, dall'altro è carico di fascino scuro e contaminato da una tristezza andante con l'uso dei synth che si fanno strada all'interno dei brani.
Mostra il meglio di sè nella traccia d'apertura "To My God" intensa all'inverosimile, la natura vivida delle sensazioni è talmente forte da renderle palpabili come nell'accoppiata centrale che vede protagonista "Ya Umirayu (I'm Dying)" e "...From My Died Heart..." che in parte provano a distaccarsi dall'influenza costante di altri act (oltre i finlandesi ne riconoscerete un paio alquanto noti) facendo intendere che Dead non solo conosce approfonditamente lo stile ma che è capace di mettervi una parte di sè, realmente piccola a conti fatti ma è pur sempre una variabile che gioca a suo favore.
Leggendo i testi di "Neverending Sorrow" vi renderete conto anche di come i cliché di base vi venganto serviti su un piatto d'argento, non brillano certo per innovazione ma possiedono il pregio d'identificarsi pienamente con le note che dan loro rappresentazione, questo fa sì che insieme formino un'accoppiata che in fin dei conti risulti appetibile al palato musicale di chi ama navigare in tali torbide e spesso poco rumorose acque, l'esempio lampante di questo connubio parola - suono trova riscontro gradito in "Last Shout Of A Dying Swan".
La chiusura viene affidata a una "...End Of Everything" che s'impadronisce della "Marche Funebre" di Frédéric Chopin tramutandola in un brano del genere, altro cliché non da poco ma che comunque fa la sua onesta figura.
Suonato più che discretamente, prodotto invece con la dovuta perizia ed il giusto equilibrio fra le varie componenti, "Neverending Sorrow" non rivoluzionerà né porterà con sè chissà quale cambiamento, è una dignitosa prestazione che abbellita da un artwork differente rispetto all'originale, ora maggiormente incline a dar senso figurato alla decadenza in esso contenuto, potrà racimolare giudizio positivo fra gli amanti di questo filone musicale.

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