lunedì 18 aprile 2011

KAIRI - My Light, My Flesh


Informazioni
Gruppo: Kairi
Anno: 2011
Etichetta: Endless Disperation
Contatti: www.myspace.com/kairimusic
Autore: Mourning

Tracklist
1. Part I (The Proximity)
2. Part II (The Light)
3. Part III (The Flesh)
4. Part IV (My Reality Became A Dream)
5. Part V (The Past)
6. Part VI (The End)

DURATA: 44:15

La Russia continua a supportare sempre e comunque il movimento Funeral Doom, è stavolta la Endless Desperation Prod. a fornire materiale che alimenta tale tipologia di sound e atmosfere tramite il debutto dei gallesi Kairi intitolato "My Light, My Flesh".
La band è in pratica un solo project di Kairi occasionalmente coadiuvato da due amici, Leon alla voce e Anthony alle chitarre, il nome dell'album riprende quello del demo uscito nel 2005, è però un platter vero e proprio ciò che ci ritroviamo fra le mani.
Sei tracce che percorrono i sentieri più oscuri, riflessivi, oblianti mediante lo spessore monolitico e le melodie classiche del Doom funereo, suadenti nella loro decadenza e nella dilatazione eterea di fraseggi che sfiorano l'intimismo di certo Dark/Ambient.
E' una realtà in piena maturazione, l'aspetto semplicistico quasi elementare che dona vita alle canzoni è infarcito di brevi ma intense varianti di stampo ambientale che ne rendono intrigante l'incedere vedasi l'evocativa e rituale vocalità insita in "Part II", una compagnia leggiadra incastonata in un paeseggio edificato su movenze slow, l'affossare catacombale oscuro in "Part III" e la deriva di stampo Doom/Death My Dying Bride di "Part IV".
Non saranno magari innovative o sconosciute all'orecchio dei fedelissimi fruitori dello stile, sono però motivanti nel far scorrere integralmente il lavoro per goderne.
Il piatto forte di "My Light, My Flesh" è racchiuso nello strato fitto e grigiastro di malinconia che il riffing e il lavoro dei synth palesano facendolo trapelare con continuità episodio dopo episodio, il growl sin troppo chiuso è buono come profondità ma toglie il gusto d'incrociare le poche parole emesse perché praticamente non si ha una chiara percezione, neanche alla lontana, di ciò che vien detto.
Fornito di una discreta produzione che permette alle sonorità di risultare ben distinte, e con un potenziale che fa presagire ulteriori sviluppi futuri, Kairi è un progetto da tenere sott'occhio, per ora date una chance a "My Light, My Flesh", in futuro però potrebbe arrivare quell'ulteriore scatto capace di offrire una visibilità più ampia alla band, glielo auguro.

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