domenica 10 aprile 2011

EMERALD - Re-Forged


Informazioni
Gruppo: Emerald
Anno: 2010
Etichetta: Pure Steel Records
Contatti: www.myspace.com/emeraldch
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Wanderer
2. The Last Legion
3. Pipes Are Calling
4. Where's Your God?
5. Alteration
6. Secret Agenda
7. The One
8. Witches' Tower
9. Winterlude
10. Until My Winter Comes
11. Mark Of The Beast
12. Mutiny

DURATA: 1:06:00

Saranno tedeschi? Inglesi? Americani? No questi bravi e sorprendenti Emerald sono svizzeri, certo vi dico sin da ora che le idee sono old style come l'orientamento generale della musica proposta, un heavy dichiaratamente maideniano che non si nega posizioni da true defender manowariane, ci sono però tanta qualità e un livello compositivo decisamente sopra la media che li rendono molto più che piacevoli, sono attivi da oltre una decade, devo far ammenda per non averli incrociati prima.
Il quinto capitolo della loro carriera intitolato "Re-Forged" contiene sessantasei minuti che offrono vari spunti d'ascolto gradevoli, sono gli anni Ottanta il riferimento, le atmosfere esulano dalla versione happy di gente come gli Helloween, le atmosfere sono scure e spesse, sin dall'opener "Wanderer" è lugubre lo scenario che si viene a disegnare e a ogni tassello un elemento lo rende maggiormente definito.
Si passa dalla severità monolitica della fiera "The Last Legion" a una "Pipes Are Calling" pomposa nei cori tanto da riportare a galla memorie bathoriane, bella l'esecuzione solistica che contraddistingue una "Secret Agenda" dai più risvolti e una "Witches Tower" vetta irraggiungibile per le altre dal punto di vista dell'emanazione atmosferica, un rituale di stregoneria sembra essere in atto scandito dai pattern di batteria inanellati da Alex Spicher e arrangiata in modo sopraffine grazie a una coesione di chitarra e voce che la rende particolare, notare sul finale la somiglianza con un pezzo di storia metallico, vi lascio indovinare quale, non è complicato.
I pezzi suoneranno sì conosciuti alle nostre orecchie, inevitabile anche pensare il contrario poiché l'ascolto ci smentirebbe subito, sta di fatto che sin qui gli Emerald han piazzato brani di discreta fattura uno dietro l'altro.
"The One" pesca forse troppo dalla "Vergine Di Ferro" dell'ultimo periodo per rientrare nei miei gusti, di sicuro non è brutto ma preferisco passare oltre, è il turno quindi della doppietta che vede succedersi in ordine di tempo "Winterlude" e "Until My Winter Comes" che sposta il tiro in territori stranamente easy listening, non ne comprendo il motivo, la sento leggermente distante dal contesto in cui è inserita e con l'episodio antecedente segna per il sottoscritto gli attimi meno interessanti del platter, sicuramente troveranno estimatori, i brani sono ben composti e dotati di buon piglio ma poco inclini a supportare una tracklist dalla struttura così robusta.
Nella prima parte solo "Where's Your God", comunque di tutt'altra pasta, era riuscita a non far pieno centro, soprattutto contando il fatto che faceva da apripista a una "Alteration" che spicca come una delle canzoni più intriganti del platter, velata di tristezza nella voce, assolo fantastico e tanto, tanto coinvoilgimento.
Due soli pezzi ci dividono dal finire "Re-Forged", "Mark Of The Beast", che come se già non bastasse la riprova d'amore per il sound maiden fa il verso nel titolo al classicone "The Number Of The Beast" (immaginate quindi cosa vi aspetta: cavalcate e solistica sono figlie naturali del combo britannico), e l'ultima solo in ordine di scaletta "Mutiny" in cui si fa notare l'imperante prestazione organistica che ruba la scena al resto.
Un album con più alti che bassi, guest che supportano la causa vedasi Sean Peck dei Cage in "Secret Agenda" determinante nel renderla un gioiellino con una performance vocale grandiosa come ci ha ormai abituato da tempo, una prova strumentale di gran livello sotto ogni punto di vista, compattezza, velocità (alle volte talmente speed da ricordare gli Iced Earth), tecnica, un cantante, Thomas Winkler, conscio dei propri limiti vocali ma che ha carisma da vendere a far la differenza e un tastierista, Thomas Vaucher, mai ingombrante e capace di dare quel quid in più ai brani per farli risaltare.
Produzione e suoni potenti, curati ma distanti dall'essere "puliti" giocano a loro favore, "Re-Forged" è un bel disco e gli Emerald dimostrano di essere in piena forma, gli appassionati di metal classico dovrebbero prestare attenzione a questi svizzeri, vi sapranno conquistare.

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