domenica 10 aprile 2011

GHOST TOWER - Curse Of The Black Blood


Informazioni
Gruppo: Ghost Tower
Anno: 2010
Etichetta: Evil Coven Records
Contatti: www.myspace.com/ghosttowermetal
Autore: Mourning

Tracklist
1. Offering
2. Blood Of The Black Witch
3. Sacrifice
4. Red Harvest
5. Midnight Epiphany
6. My Dear Killer
7. Fate Of Beldam
8. Atrocity's Tomb
9. Whispers From Beyond

DURATA: 38:04

I Ghost Tower sono una di quelle formazioni che ritengo fortunosamente fuori dal tempo. Mi spiego meglio, i ragazzi di Bellevue in Nebraska possiedono sì un approccio old school al metal classico ma lo perseguono in tutto e per tutto evitando di costruire brani che suonino tali per poi incelofanarli all'interno di un bel pacchetto che le produzioni dell'ultimo periodo infiocchettano in stile barboncino da gara risultando così costruite, fasulle e spesso asettiche.
L'amore per l'heavy, lo speed e il doom dei primi anni Ottanta è palese e sviscerato in ogni singola nota del debutto "Curse Of The Black Blood", è difficile davvero non riscontrare l'ingombrante presenza di gente come i Mercyful Fate, Fates Warning del periodo con John Arch, un pizzico di Flotsam & Jetsam e in qualche frangente la parvenza dei paladini del nero Black Sabbath e le creature NWOBHM che derivano da essi, sì tutte figure importanti se non fondamentali per chi ascolta metal.
I brani non sono perfetti, sembra siano usciti da uno scantinato polveroso, come l'argento opacizzato dalla polvere e dagli agenti del tempo che riacquista valore dopo una buona pulizia, le canzoni migliorano a ogni passaggio nello stereo che vi da la possibilità di entrare in contatto con una formazione che incontaminata da fattori come laccaggi vari ed eventuali e ipercostruzioni possiede un songwriting dai tratti oscuri che dona alle chitarre il ruolo di protagoniste assolute della scena.
Il riffing quanto la solistica di Mike Preston sono una delle note positive del platter, episodi quali "Blood Of The Black Witch", "Sacrifice", "Red Harvest", "Fate Of Beldam" e "Whispers From Beyond" ne esplicano le qualità, è avvolgente, in certi casi spettrale, non mancano richiami agli Annihilator in alcuni fraseggi di "Midnight Epiphany" mostrando d'avere una conoscenza approfondita dello stile che permette di pescare un po' di qua e un po' di là senza dover risultare un clone di nessuno dei nomi sin qui enunciati.
Belli i brevi momenti in cui i synth fanno comparsa ad arricchire l'atmosfera già di per sè da casa stregata, peculiarità che viene acuita dalle tonalità grevi che spesso prendono piede, punto incerto è il cantato di Ameven (Evilyn Malus) in alcuni attimi quasi sbilenco e spiazzante nel porsi sul brano pur rendendo bene l'idea, inizialmente non mi andava proprio giù, dopo un paio di "on air" tale sensazione è cominciata a scemare (o per lo meno a me è successo così) facendomi riconsiderare la posizione antecedente, non arrendetevi quindi alla prima botta.
"Curse Of The Black Blood" è consigliato agli sfegatati, voraci fruitori di tutto ciò che è legato al panorama eighties, nel suo onorarli e continuare a viverli con rispetto troveranno pane per i loro denti.

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