sabato 23 aprile 2011

KIMAERA - Solitary Impact


Informazioni
Gruppo: Kimaera
Anno: 2010
Etichetta: Stygian Crypt
Contatti: www.myspace.com/kimaeraband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Bloody Tourniquet
2. A Breath Of Despair
3. A Silent Surrender
4. Solitary Impact
5. Holy Grief
6. In The Shade Of Nephilim
7. All That I Am
8. The Taste Of Treason
9. Of Wine And Woe
10. The Garden Tomb

DURATA: 58:50

Devo essere onesto, non conoscevo una sola band che provenisse dal Libano, quando mi sono ritrovato fra le mani il disco dei Kimaera (per essere precisi questo è il loro secondo capitolo, il debutto è "Ebony Veiled" datato 2006) ero alquanto scettico.
Ho ricercato un po' d'informazioni sulla formazione, 'sti ragazzi come capita di frequente nelle zone del Medio Oriente se la son vista con la censura che si affligge sulla musica non consona a certe, ehm, usanze, han dovuto affrontare un bel po' di cambi in line up data la partenza di alcuni membri che hanno cambiato aria, vedasi l'ex voce femminile Sabine Hamad ora in Australia ma si sa che chi la dura la vince ed eccoli qui più in forma che mai con un "Solitary Impact" che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso.
La base è un doom/death alquanto tradizionale tanto da ricordare gli ormai scomparsi Phlebotomized, quello che rende particolare la proposta è l'intarsio melodico offerto da un riff working che attinge dalla tradizione orientale raffigurando panorami lontani anni luce dalla classica malinconia di stampo nord europeo.
Gli interventi di violino, che stilisticamente potranno ricordare i My Dying Bride ma che virano su una delicatezza anch'essa orientata a sollevare un velo rimembrante quei territori, e la voce femminile suadente più che mai, con l'aggiunta delle percussioni, in alcuni frangenti si coniugano perfettamente con una prestazione violenta che il growl e le improvvise parti più sostenute mantengono compatta facendo emergere una fierezza non indifferente.
Il sound dei Kimaera è maturo, pezzi come l'opener "Bloody Tourniquet", "A Silent Surrender", "Holy Grief" e "All That I Am" racchiudono le potenzialità di una realtà che può ancora crescere, affinarsi.
La bravura del combo nel giostrare la natura duale della proposta, sfrontatamente capace di abbandonare la prorompenza del death ancorandosi alla decadenza del doom etereo, fa di "Solitary Impact" un gran bel dischetto, proprio di quelli che non t'aspetteresti mai.
Lavoro intrigante ben supportato anche dai synth a tappeto che forniscono quella densità adeguata al comparto atmosferico già di per sè sostanzioso, ricco, è veramente del buon materiale quello prodotto dai libanesi, proposta che potrà riscuotere interesse nelle fasce d'ascoltatori legate al doom più tradizionalmente estremo e a quello di stampo gotico.
In aggiunta alle tracce audio n'è stata inserita anche una video riguardante il brano "The Taste Of Treason", fatevi affascinare dall'Oriente che avanza, dimenticate ciò che di brutto può venir associato con quelle zone perdendovi nel misticismo dei suoni da lì provenienti, seguite con attenzione i Kimaera, una band di cui spero sentiremo ancora parlare, bella prova.

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