lunedì 18 aprile 2011

MITRA - Noise Post Death

Gruppo: Mitra
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/mitra2007
Autore: Bosj

Tracklist
1 .Death Is Just The Beginning
2. Evil Ends In The Evil's Land By The Evil's Hand
3. Anarchy
4. Last Will... Suicide

DURATA: 18:34

Demo consegnatomi personalmente dal chitarrista del gruppo, trattasi del primo parto del combo varesotto Mitra, da qualche anno attivo nella zona.
Come specificato nell'artigianalissimo retro di copertina, questi quasi venti minuti sono stati registrati con un microfono (uno, solo uno, sì) in presa diretta, e il risultato è piuttosto strambo.
Non serve dirlo, ma i metallari dai gusti avanguardistici, post-qualcosa e raffinati devono girare al largo da questa demo.
Dal punto di vista prettamente strumentale non c'è male, le chitarre macinano e basso e batteria non sono da meno. La questione è focalizzare tutto il resto.
Tre sono le cose che, per chi scrive, servono al gruppo.
Punto primo: un microfono per chi canta, perchè la voce è davvero inudibile, completamente travolta dalla strumentazione, salvo giusto qualche urlo spasmodico qua e là che si riesce a percepire a tempi alterni e dispari.
Punto secondo: un cantante, perchè le pochissime parti in clean che si sentono arrivare dal microfono fanno quasi ringraziare la produzione e l'impossibilità di sentire il resto.
Punto terzo: una direzione coerente. La prima traccia penso si possa descrivere solo come un pezzo dei Nihilist nel 1987, con pesantissime influenze Bay Area, un pizzico di Destruction e Kreator primigeni e vocalizzi in scream (personalmente molto più piacevoli del clean che si sentirà poi) presi in prestito da Burzum, se non da Uruk-Hai direttamente.
"Last Will... Suicide" sembra invece un parto à la "Strange World" di casa Maiden, senza però quell'urgenza tutta punk di fine '70s, con un po' di riffing thrashy in escalation così per gradire.
Il complesso, considerati i mezzi a disposizione, non è certo da buttare, anzi, ma è necessario fare un po' d'ordine e raccapezzarsi dietro al microfono per poter sviluppare delle qualità che per ora si lasciano intravedere in potenza.

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