lunedì 25 aprile 2011

ROBY TAV & TIZIANA RADIS - The Secret Wood Tales

Informazioni
Gruppo: Roby Tav & Tiziana Radis
Anno: 2010
Etichetta: Black Widow
Contatti: www.myspace.com/robytav
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Secret Wood Tales
2. Senza Tempo
3. La Dama Bianca
4. Autumn Wind
5. Mirror Of Light
6. The Silver Wood
7. Moon Lake Fairies
8. Ocean Of Butterflies
9. The Forest Awakening
10. God Of The Forest

DURATA: 46:18

Due artisti eclettici e particolari si uniscono, cosa ne viene fuori? "The Secret Wood Tales".
L'album di debutto del progetto di cui sono l'anima Roby Tav e Tiziana Radis è decisamente fuori dagli schemi, suona gothic, suona folk, non disdegna le atmosfere da fiaba (e lo sappiamo che i racconti primordi non sempre celebravano il concludersi della vicenda con un "lieto fine", leggete le versioni originali di quelle dei Grimm a esempio) e un pizzico di elettronica.
L'incantevole intro "The Secret Wood Tales" ci conduce per mano alla vera opener del disco, "Senza Tempo", tonalità plumbee, gioco di voci che si doppiano, è Tiziana la regina della scena e lo conferma affascinando l'ascoltatore nella successiva "La Dama Bianca" dai risvolti suadenti.
Il panorama bucolico che si viene a delineare ci avvolge, accarezza e accompagna, l'uso dei synth e le acustiche curate da Roby incrementano il fascino di questa "foresta" fatta di suoni e vocalità leggiadramente critalline, cantato che non si limita all'esser espresso in italiano e inglese, figurano anche acceni di francese in "Autumn Wind".
Il comparto ritmico, pur rimanendo una presenza mai ingombrante e di frequente minimalista, possiede comunque un paio di momenti in cui il raggio d'azione diviene più importante, "The Silverwood" nel suo decadere mostra attimi di vivacità scura apprezzabili, è poi sempre la voce di Tiziana a conquistare tessendo una ragnatela nella quale precipitare sapendo d'esser (forse) al sicuro.
L'album per quanto fuori dal canonico stile dark, non propriamente gothic e solo accennatamente folk pur avendo in sè geni dei generi citati, con l'ultima "God Of Forest" tira fuori il cosiddetto "asso nella manica", il pezzo in una intelaiatura inizialmente acustica inserisce dapprima sezioni elettroniche cupe e un flauto che da quel tocco di naturalistico per non perdere del tutto il contatto con l'aura silvestre sin lì emanata, un misto fra Jean Michel-Jarre e Enigma.
"The Secret Wood Tales" è un diversivo intrigante per chi come il sottoscritto preferisce ascoltare per la maggior parte del tempo metal pesante e essere assorbito da atmosfere più nere e claustrofobiche, è un disco che troverà riscontro certo fra gli appassionati dello stile, in entrambi i casi dopo un paio di "on air" la voglia d'acquistarlo potrebbe scattare, il che non sarebbe un male.

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