venerdì 20 aprile 2012

FATAL ERROR - Conglomerate

Informazioni
Gruppo: Fatal Error
Titolo: Conglomerate
Anno: 2011
Provenienza:Russia
Etichetta: Metal Scrap Records
Contatti: myspace.com/fatalerrormachine
Autore: Mourning

Tracklist
1. Intro (Now Is The End Of Days And I Am The Ripper)
2. It
3. Human Humus
4. Amputated Happiness
5. Coronation Of Suicidal Absurd
6. Fatal Error
7. Eternity Of Inhumanity
8. Inconceivable... Incompatible
9. Nature Killing People
10. Kill and Die
11. Simulator Of The Life

DURATA: 40:43

Cosa dire del debutto dei russi Fatal Error? In una selva death metal sempre più fitta, intricata e per alcuni aspetti ormai contaminata da agenti patogeni devastanti quali ritornelli catchy, inserti elettronici all'Attack Attack (neanche Muciaccia avrebbe avuto il coraggio di formare una band con un monicker così di merda) e un'ondata "core" sin troppo prominente e produttrice per lo più di "scarti", è difficile trovare una propria identità e offrire un disco che possa riscuotere interesse se non andando al di fuori di canoni prestabiliti.
Questi ragazzi non inventano veramente nulla, dal canto loro con "Conglomerate" si cimentano in un death/core pesante, dotato di una discreta prestazione vocale probabilmente leggermente monocorde nei momenti core-addicted e divertente nelle varianti growl e squeal, che si prende il carico d'esser lo sbocco finale di brani che evitano sì forzature, al tempo stesso però non trovano quella "sostanza" e "forma" che vadano oltre la massiccia e nerboruta vocazione, materie che servono a una prova del genere per oltrepassare una canonicità dilagante.
In alcuni frangenti il sound richiama il grind alla Napalm Death, in altri il gruppo sembra i Meshuggah che se la giocano (non benissimo) con i Despised Icon: stacchi, palm muting, ritmiche quadrate che in più occasioni si ripetono e ripetono, l'essere vari a quanto pare non è una prerogativa dei Fatal Error. L'ascolto, diventando sempre più pari a un monolite che si trascina per inerzia, privo di volontà propria, smuovendosi esclusivamente nelle situazioni in cui s'intraprende una via meno schematica lasciandosi andare alle sfuriate, poche e non sempre pungenti quanto dovrebbero, lascia alla fine dell'ascolto quella sensazione da "botta e via" che si dimentica subito.
Non nego che "Conglomerate" messo su riesca quantomeno a darvi una sveglia e vorrei ben vedere visto che va avanti proprio per la pesantezza che esponge ma si può convivere solo con quel fattore? Si può incentrare un intero album su una sola caratteristica? A mio avviso no.
I Fatal Error come molti loro colleghi suonano di sicuro ciò che vogliono suonare, se fosse solo questo e lo si facesse unicamente per tale ragione potrebbe anche andar bene a un ristretto giro di amici e fan incalliti di queste sonorità, per conquistarsi un posto, non dico al sole ma almeno con un piede fuori dall'ombra, c'è da lavorare, tanto e duramente.

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