lunedì 16 aprile 2012

MOONFROST - Starfall


Informazioni
Gruppo: Moonfrost
Titolo: Starfall
Anno: 2012
Provenienza: Svizzera
Etichetta: Gravity Entertainment
Contatti: myspace.com/257187026
Autore: Mourning

Tracklist
1. Starfall
2. Chaos Withing
3. Torrent Of Hatred
4. Unveiling The Dark
5. Ignorance
6. Cleanse
7. Cosmic Winter

DURATA: 48:58

Il trio svizzero dei Moonfrost vede al proprio interno Thorn e Ark, membri ed ex di formazioni quali Leere e Forgotten Chaos, con. .ven a chiudere un triangolo che a distanza di un lustro si presenta con un secondo album che lascia a bocca aperta, sì vedrete però voi come interpretare questa mia affermazione.
"Starfall" è un disco particolare, non immaginatevi chissà quale prova stravagante, arzigogolata o evitate di pensare che al suo interno vi si trovino trucchi da circo equestre.
Quello che propongono è un black metal che si stratifica in più livelli partendo da una base classica e rocciosa ma che in superficie colpisce per il mood etereo e liquido espresso dalle melodie e dall'assetto dilatante dei synth utilizzati non solo come un semplice orpello, bensì al pari di una vera e propria estensione sensoriale che viene poi arricchita anche da discreti solismi mai complessi però calzanti alla veste ruvido/melodica dei Moonfrost nella quale il ruolo della voce di .ven, aspra e severa, diviene fondamentale in qualità di spartiacque atmosferico.
Stranamente buttano sul piatto le carte migliori nella prima e omonima titletrack e nella conclusiva "Cosmic Winter", brani che contengono in toto il dna dei Moonfrost, ci sono sia le connessioni astrali e le tinte siderali che permettono d'evadere dal proprio corpo fluttuando, usando il riffing come mezzo di trasporto emotivo, sia le qualità più brute e acide a corrispettivo di una rivendicazione terrena mai doma, doti che del resto potrete riscontrare anche nelle altre tracce seppur con minor consistenza.
Del restante lotto vi consiglio soprattutto la doppietta formata da "Chaos Whitin" e "Cleanse", quest'ultima possiede una sezione strumentale particolarmente ricca di fascino.
È spiazzante l'effetto "Starfall", l'ho ascoltato e riascoltato ma sono ancora indeciso, una parte mi dice che devo ancora scavare a fondo, devo entrare maggiormente in contatto con l'esposizione volutamente di medio/lunga durata delle canzoni che in fin dei conti per quanto ami "il classico" è tutt'altro che canonica, l'altra invece mi dice che sto cercando un "chissà cosa" dove non c'è, dovrei quindi godermelo solo per com'è?
Il mio punto di domanda è ciò che vi consegno alla fine della disamina, i Moonfrost sono riusciti a lasciarmi nel dubbio e nel dubbio l'ho già rimesso su per l'ennesima volta e di certo non mi è dispiaciuto, volete essere voi a risolvere questo mio dilemma?
In tal caso la via la conoscete, entrate in contatto con la loro musica e vediamo cosa siete capaci di tirarne fuori.

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